2022-05-22
«Con le varianti meno casi di Misc». Cade la scusa per vaccinare i bimbi
Nuovo studio israeliano: l’incidenza della sindrome è crollata con Delta e Omicron.Già un anno fa, uno studio sulla sindrome infiammatoria multisistemica nei bambini statunitensi contagiati da Sars-Cov-2, pubblicato sulla rivista medica Jama, evidenziava che la Misc era «una rara complicanza». In sette giurisdizioni Usa, tra aprile e giugno 2020, l’incidenza della malattia, che esordisce con febbre elevata, dolore addominale molto intenso, vomito, diarrea e miocardite, era stata di 0,51 per 100.000 infezioni negli under 21. Un lavoro, appena pubblicato sulla medesima rivista e che fotografa la situazione in Israele, conferma l’eccesso di allarmismo per questa complicanza del Covid nei giovanissimi, non causata direttamente dall’infezione virale. Si tratta di uno studio prospettico, condotto in 12 ospedali israeliani per un periodo di 16 settimane in ciascuna ondata di pandemica. In pazienti tra 5 e 12 anni (età media 8), la Mis è crollata di più di dieci volte passando da 54,5 ogni 100.000 durante Alpha, a 49,2 con Delta, a 3,8 con Omicron, diventando praticamente irrilevante. Eppure gli under 18 risultati positivi al Covid in Israele sono fortemente aumentati, rispetto alle prime ondate, ma la risposta iper infiammatoria scatenata a seguito del contatto con un virus, specialmente con il coronavirus, è stata inversamente proporzionale. Durante Alpha, si legge nello studio, rispetto a 188.800 infezioni furono 103 i pazienti con Misc; con Delta i contagiati salirono a 233.585 e poco crebbero le complicanze dovute alla sindrome, passate a 115, per poi crollare a 36 casi durante Omicron, quando le infezioni sono state 946.779. Non è affatto vero, dunque, che questa malattia sia frequente nei bambini entrati in contatto con il Covid. Anche in Italia, a febbraio, Angelo Ravelli, direttore scientifico dell’Irccs Gaslini di Genova e segretario del gruppo di reumatologia della Società italiana di pediatria, segnalava che «in queste settimane ci saremmo aspettati un forte aumento dei casi di Misc nella popolazione pediatrica, cosa che invece non si è verificata. I dati generali, infatti, suggeriscono una diminuita frequenza della malattia, forse a causa della ridotta aggressività delle nuove varianti del virus». Ciononostante, avvertiva che «è una complicanza seria, e la vaccinazione è l’unica misura che può proteggere i bambini dal rischio di contrarla». Nell’aprile del 2020 Ravelli aveva istituito un registro nazionale per meglio monitorare e caratterizzare i pazienti, che a inizio 2022, contava 239 casi di Misc. Su 3,2 milioni di contagiati da inizio epidemia nella fascia 5-19 anni, come segnala l’ultimo report esteso di Epicentro, si tratta dello 0,00075%. Davvero una percentuale infinitesimale. Alla luce di questo studio israeliano, condotto nel 70% delle strutture ospedaliere pediatriche, il binomio Covid uguale rischio Mis va rivisto, nell’interesse soprattutto dei più piccoli, che non hanno bisogno di essere vaccinati. «Queste forme di Misc, in realtà, ci sono sempre state, e le abbiamo osservate anche in periodo pre Covid», spiegava a dicembre Andrea Taddio, pediatra reumatologo all’ospedale materno infantile Burlo Garofolo di Trieste. «Persone predisposte, infatti, possono sviluppare una risposta iperinfiammatoria a seguito di un contatto con vari virus, non solo con il Sars-Cov-2», precisava il prof. Con la Mis «il 70% dei soggetti necessita di ricovero in terapia intensiva per supportare le funzioni degli organi vitali compromessi dall’infiammazione», ha dichiarato Annamaria Staiano, presidente Sip. Lo studio israeliano riporta sette accessi in rianimazione durante Omicron.