2024-10-30
Vannacci: «Dopo l’Ue tornerei nell’esercito»
Roberto Vannacci (Imagoeconomica)
Il generale si confida nell’ultimo libro di Bruno Vespa: «Se andassi in pensione sia da militare sia da politico avrei due vitalizi ma sono troppo legato alla divisa». Fonderà il suo partito? «Non è quella la strada principale. Con Salvini c’è intesa perfetta».Pontida 2024 era molto attesa non solo per la presenza di Orbán, ma soprattutto per l’arrivo del generale Roberto Vannacci, che alle elezioni europee del 9 giugno ha preso una valanga di preferenze. (Ho fatto i conti con lui: 189.000 nel Nord Ovest, 143.000 nel Nord Est, 117.000 nel Centro, 73.000 nel Sud, 35.000 nelle Isole. Totale 557.000.) Prima di Pontida - e, per la verità, anche dopo - se ne son dette di tutti i colori. Vannacci fa il partito. Vannacci scala la Lega. Vannacci al posto di Salvini, e così via. Chiedo a Salvini se, per lui, Vannacci sia un’opportunità o un rischio. «È un bicchiere mezzo pieno per entrambi» risponde. «C’è chi candida Ilaria Salis e chi Roberto Vannacci. Fate voi…» Come vi siete incontrati? «L’ho cercato dopo i primi dieci giorni di massacro mediatico all’uscita del libro Il mondo al contrario. Siamo entrati subito in sintonia e abbiamo convenuto che si candidasse mesi prima delle elezioni». (A proposito dell’incredibile risultato editoriale ottenuto, il generale ricorda sempre nelle preghiere serali Paolo Berizzi, il giornalista della Repubblica autore di una violentissima campagna contro il libro: un modo infallibile per portarlo al successo.) Vannacci farà un suo partito? «Non lo farà…» mi risponde senza incertezze Salvini. E la freddezza dei «colonnelli» della Lega? «Abbracci e baci nel retropalco senza telecamere…» Con il generale Vannacci celiamo sul fatto che lui non esclude mai nulla, nemmeno di tornare in servizio. «Ho 56 anni, alla fine del mandato europeo potrei andare in pensione a 61, ma se fossi promosso generale di corpo d’armata, avrei tempo fino a 63. Andare in pensione mi converrebbe: cumulerei il vitalizio con l’assegno parlamentare. Ma sono ancora troppo legato alla famiglia militare per farlo. E non sono certo l’unico soldato ad aver chiesto l’aspettativa parlamentare: ci furono i generali Mauro Del Vecchio e Domenico Rossi, c’è un ufficiale di marina che fa il consigliere regionale. E poi non mi piace che siano dei giornalisti a dirmi cosa devo fare della mia vita». Anche Vannacci nega che ci sia freddezza nei suoi confronti da parte dei dirigenti della Lega. «Ho avuto scambi cordiali con Zaia, con Fedriga, e con Calderoli ho mangiato un panino nel retropalco. Sono una persona nuova, capisco che non vengano ad abbracciarmi». E nega di voler fare concorrenza a Salvini: «Tra noi c’è un’intesa perfetta anche senza sentirci». Presenterà una mozione al congresso della Lega?, gli domando. «Dopo aver fatto per 37 anni un altro lavoro, all’inizio non avevo capito. Poi mi hanno spiegato che le mozioni si fanno quando ci sono le correnti. E nella Lega non ci sono. Eppoi senta: per aspirare alla segreteria di un partito servono capacità ed esperienza che, al momento, non credo di avere». E aggiunge: «Io voglio cambiare l’Italia e l’Europa. Il partito è lo strumento più difficile e in salita per farlo. Pur non escludendolo, non è quella la strada principale». Però, gli faccio notare, il tenente colonnello Fabio Filomeni, suo istruttore ai tempi del reggimento Col Moschin, ha messo in piedi una macchina da guerra. Ha costituito sezioni del movimento Il mondo al contrario in tutte le circoscrizioni delle elezioni europee… «Filomeni ha fatto tutto da solo e io poco c’entro» precisa. «Si è limitato a mandarmi un documento che era un’elaborazione intellettuale, destinata a trasformare presto un’associazione culturale in associazione politica». E il Movimento Europa sovrana e indipendente? «Non è un movimento» replica Vannacci. (Dal sito europasovranaeindipendente.eu: «Il Comitato politico “Europa sovrana e indipendente” nasce all’inizio del 2024 per iniziativa del tenente colonnello Fabio Filomeni, che riunisce attorno a sé esperti di geopolitica, diplomatici e professionisti nel campo giuridico e sociale per proporre un’idea politica di Europa, idonea a rispondere alle sfide della nuova situazione internazionale»). «È stato tolto spazio vitale alla Russia». Lei pensa a un’Italia fuori dalla Nato?, chiedo a Vannacci. «Assolutamente no. Essere sovrani non significa uscire da un’organizzazione che ha garantito la pace per più di cinquant’anni. Un’alleanza politica e militare che ha funzionato bene, anche se andrebbe rivisitata». E come, allora? «Incrementando la cooperazione con l’Unione europea e facendola tornare a essere un’alleanza prettamente difensiva, perché con il termine “difesa preventiva” si è forse esagerato compiendo operazioni - come i bombardamenti in Libia durante le primavere arabe - che hanno fornito pessimi risultati. Inoltre, la Nato dovrebbe anche tenere conto degli interessi europei e non solo dei soci di maggioranza». Di qui la simpatia del generale (e della Lega) per l’America di Donald Trump. «America First vuole limitare gli interventi Nato a tutto campo. Trump ha sempre auspicato una Nato meno ingerente negli affari dell’Unione europea e un’Europa con maggiore voce in capitolo nella Nato». E che ne pensa di un esercito europeo? «Non può esistere la cessione di parti di sovranità nazionale. Gli eserciti devono rimanere nazionali come espressione della sovranità dello Stato. A livello europeo è giusto creare sinergie a livello industriale e capacitivo e piena interoperabilità fra le truppe. La Ue dovrebbe fungere da soggetto importante di diritto internazionale, fornendo la base giuridica per un eventuale intervento. L’intervento armato dovrebbe poi essere fisicamente compiuto da quelle nazioni che più sono interessate territorialmente e dal punto di vista degli interessi nazionali. Gli interessi europei sono talmente frammentari che l’esercito danese non avrebbe convenienza a intervenire nel Mediterraneo».
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.