Union Valdôtaine primo partito con oltre il 31% delle schede. Ora tiene in ansia i dem sul rinnovo dell’alleanza: «Prematuro». Boom del centro (14%), la Lega scende all’8%.
Union Valdôtaine primo partito con oltre il 31% delle schede. Ora tiene in ansia i dem sul rinnovo dell’alleanza: «Prematuro». Boom del centro (14%), la Lega scende all’8%.Si riprende, dopo la scoppola di cinque anni fa (quando racimolò appena il 15,2% dei voti), l’Union Valdôtaine che torna a essere il primo partito della Valle d’Aosta: nel voto che si è tenuto domenica, gli autonomisti hanno raccolto più del 31,9% dei consensi. Bene anche i suoi alleati (con i quali, però, non ha formalizzato una coalizione elettorale): gli autonomisti di centro sono al 14,1% e il Pd all’8%. Il centrodestra, per la prima volta unito in coalizione, è intorno al 29,4% dei voti. Fratelli d’Italia è all’10,9%, Forza Italia-La Renaissance al 10%, la Lega sopra l’8% (il Carroccio è il grande sconfitto della tornata: cinque anni fa aveva toccato quota 24%). Infine a sinistra Avs-Rete civica è sopra il 6% seguita dalla lista Valle d’Aosta aperta, al cui interno c’è il Movimento 5 stelle, al 5,5. In calo l’affluenza, che è stata del 62,98% rispetto al 70,5% delle regionali del 2020.Ora si apre la grande partita delle alleanze: in Valle d’Aosta le urne servono solo a rinnovare i componenti del Consiglio regionale che sarà così composto: 12 consiglieri per Uv, 11 per il centrodestra (quattro per Fi e Fdi, 3 per la Lega), 6 per gli autonomisti di centro, 3 per il 3 e altrettanti per Avs, che poi eleggono il presidente della Regione, con un voto in cui è richiesta la maggioranza assoluta dei consiglieri (18 su 35).Dalle parti dell’Union Valdôtaine, in questo momento, non danno per scontato il rinnovo dell’alleanza con il Pd che ha governato la Regione nell’ultimo quinquennio: «Al momento è prematuro parlare di accordi»; ha detto a caldo il presidente dell’Uv, Joel Farcoz. A destabilizzare l’asse Uv-progressisti è il risultato di Forza Italia - La Ranaissance, che ha ottenuto il 10% delle preferenze. «È al di sopra di ogni aspettativa», commenta Emily Rini, coordinatrice azzurra in Valle. Che poi, più tardi all’Ansa, ha spiegato che «Adesso ci vedremo con gli amici de La Renaissance Valdôtaine, con cui credo che il progetto si sia dimostrato vincente, e quindi che si debba continuare a rafforzarlo sul territorio. Poi incontreremo sicuramente gli alleati e poi parleremo con tutte le forze presenti sul territorio». Se non è un’apertura all’Uv questa... Speravate, chiede l’Ansa a Rini, in un risultato complessivo migliore per la coalizione del centrodestra? «Questo non si può negare, rispetto alle percentuali nazionali c’è una flessione in negativo della coalizione». «Appare netta l’affermazione di Forza Italia in Valle d’Aosta. Merito della tenacia dei nostri dirigenti locali», aggiunge soddisfatto Maurizio Gasparri, responsabile nazionale enti locali di Fi.Uno scenario che mette in imbarazzo i dem valdostani: «L’auspicio è che si confermi un’alleanza autonomista e progressista avendo un giudizio positivo sulla legislatura uscente e avendo, diciamo, un accordo elettorale per le elezioni comunali di Aosta», si affretta a commentare il segretario pd della Valle, Luca Tonino, «C’è un risultato che noi consideriamo mediamente deludente delle destre, che si fermano sotto il 30% tutte assieme», conclude. Ma stavolta il vento sembra soffiare al centro.
Renato Mazzoncini, ad di A2a (Imagoeconomica)
L’ad Mazzoncini aggiorna il Piano Strategico 2035: investimenti per 23 miliardi, 16 per la transizione e 7 per l'economia circolare.
Il ministro dell'Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara (Ansa)
Bagarre alla Camera: l’opposizione attacca sull’educazione sessuale e il ministro sbotta: «Una balla». Appendino parla di «bavaglio». Approvato un emendamento bipartisan sugli accordi prima del sesso.
(IStock)
Il provvedimento è richiesto da molti genitori, che vogliono continuare a educare i propri figli e che così potranno scegliere liberamente. Pure le scuole avranno doveri.
(IStock)
Ieri sarebbe dovuta scattare la norma per l’autenticazione digitale dei maggiorenni, ma molti portali hard non hanno rivisto le modalità d’accesso. Tutelare i giovani dal materiale a luci rosse va bene, ma non al prezzo di libertà e discrezione degli adulti.






