2025-09-30
Tridico calabrese ma solo di nascita. «Risiede a Roma, non può votarsi»
L’ex presidente dell'Inps non ha spostato il domicilio. Sconcerto tra Pd e pentastellati.«Ogni volta ripete “sono calabrese, sono nato in Calabria”, come se dovesse convincere sé stesso»: con tono ironico, il consigliere regionale calabrese di Forza Italia, Pasqualina Straface, prende di mira Pasquale Tridico, candidato alla presidenza della Regione per il campo progressista perché l’esponente del M5s, pur candidandosi in Calabria, non risulta residente nella Regione e, dunque, non potrà depositare la scheda nell’urna e, quindi, neanche votarsi alle elezioni del 5 e 6 ottobre prossimi.La retorica identitaria, tanto stigmatizzata quando venne utilizzata dal premier Giorgia Meloni nei suoi interventi pubblici, non viene notata dal suo campo largo che comunque lo ha candidato alle regionali, malgrado l’ex presidente dell’Inps viva da oltre 30 anni fuori dalla Calabria e non sia nemmeno residente nella Regione. E, come sottolinea la Scarface, «Se apre ogni discorso e ogni post con la solita formula “sono calabrese, sono nato in Calabria” evidentemente vive un complesso di inferiorità rispetto agli altri candidati alla presidenza della Regione, che non hanno bisogno di sbandierare a ogni piè sospinto le proprie origini». Ma, soprattutto, «Almeno per questo mese Pasquale Tridico non poteva fare il cambio di residenza? Niente, neanche questo, residenza fissa a Roma. Mah. Misteri», ribadisce il consigliere azzurra. Il messaggio di Straface è chiaro: non bastano le parole d’amore per la terra d’origine per legittimare una candidatura. E se Tridico da settimane parla di radici, bellezza e orgoglio calabrese, per Forza Italia il fatto che non abbia nemmeno provato a trasferire la residenza per votare è una contraddizione evidente. Così spiegò la sua candidatura per il centrosinistra il prof Tridico: «La Calabria è da sempre la mia radice più profonda e oggi la mia più grande responsabilità. Sento forte il dovere di restituire alla mia terra ciò che mi ha dato: la forza di credere che nulla è impossibile, se lo si affronta insieme la speranza. Per questo ho deciso di dare la mia disponibilità al presidente Giuseppe Conte, alla comunità del M5s, a tutte le forze progressiste e a tutti i cittadini calabresi, per una mia candidatura alla presidenza della Regione».Sulla mancata residenza ha fatto un affondo anche il suo sfidante del centrodestra, il governatore uscente Roberto Occhiuto, che voterà regolarmente a Cosenza, durante un evento in pubblico: «Pare che tu sia residente a Roma e domenica non potrai deporre la scheda». Tridico non ha risposto come non lo ha fatto con noi de La Verità che abbiamo provato a raggiungerlo telefonicamente e su Whatsapp senza ricevere un cenno.I critici di questa candidatura, nel Pd ma anche nel M5s, evidenziano che il padre del Reddito di cittadinanza grillino avrebbe avuto tutto il tempo necessario per spostare la residenza, anche solo temporaneamente: la sua candidatura alla presidenza della giunta regionale è stata ufficializzata tra il 20 e il 23 agosto, mentre le liste elettorali si chiudono un mese prima del voto. Quindi, fino al 5 settembre ci sarebbe stato tempo. I big dei partiti locali sono sconcertati così come erano rimasti basiti qualche giorno fa per un van personalizzato del candidato di centrosinistra parcheggiato sulle strisce pedonali a Rossano.Mancano sei giorni alle elezioni regionali in Calabria e chissà se dal M5s arriverà un parere su questa scelta di Tridico. Intanto ieri il presidente uscente Occhiuto ha commentato su X il risultato delle Marche: «Congratulazioni a Francesco Acquaroli, confermato presidente della Regione Marche. I marchigiani hanno premiato inequivocabilmente il buongoverno del centrodestra. Ci vediamo tra una settimana in Calabria per festeggiare un’altra grande vittoria e il 2-0 sulla sinistra».
Ecco #EdicolaVerità, la rassegna stampa del 30 settembre con Carlo Cambi