
Solo 11 in regola con l'anagrafe informatizzata. In Sicilia l'Asl ha un software diverso, in Sardegna il sistema funziona a singhiozzo. La trasmissione dei numeri serve alle scuole per conoscere i casi irregolari e solleva i genitori dal dover portare i certificati cartacei.Molti genitori, ma non tutti, sono dispensati dall'obbligo di presentare a scuola, entro il termine del 10 luglio, il certificato di avvenuta vaccinazione per i loro figli. L'anagrafe vaccinale informatizzata, che facendo dialogare direttamente Aziende sanitarie (Asl) e scuole, solleva i genitori dal portare il documento cartaceo, era previsto a regime per novembre 2108, ma funziona solo in circa metà delle Regioni. La legge Lorenzin, che in assenza di proroghe e nuove norme resta in vigore, dà per automatizzato il sistema dell'anagrafe per l'anno scolastico 2019-20, e prevede che per l'iscrizione dei loro figli, i genitori siano dispensati dall'obbligo del cartaceo. Ovviamente, solo in caso di problemi nel sistema informatico o di incongruenze, le famiglie devono essere contattate dal preside e dimostrare, con documentazione cartacea, la regolarità della situazione vaccinale del bambino.Nei giorni scorsi in una nota congiunta, come riporta Adnkronos Salute, il ministero della Salute e il ministero dell'Istruzione, dell'università e della ricerca hanno precisato che «grazie all'anagrafe vaccinale le situazioni irregolari sono già state comunicate dalle Aziende sanitarie alle istituzioni scolastiche, che provvederanno a richiedere i documenti eventualmente mancanti ai genitori. Questi ultimi avranno a loro volta dieci giorni di tempo per portarli a scuola». Nel caso di mancata volontà di vaccinare il bambino, scatteranno le sanzioni previste: esclusione dalla scuola dell'infanzia per i bambini da 0 a 6 anni, sanzioni economiche per un massimo di 500 euro per i minori dai 6 ai 16 anni. La stessa nota informa, inoltre, che «il ministro della Salute, Giulia Grillo, ha istituito l'Anagrafe nazionale con decreto ministeriale del 18 settembre scorso. Tutte le Regioni hanno avviato da aprile la trasmissione dei dati, tranne le Province autonome di Trento e Bolzano che saranno presto a regime».Le Regioni, in effetti, «stanno lavorando per l'informatizzazione dell'anagrafe vaccinale», spiega Michele Conversano, past president della Società italiana di igiene (Siti), «ma nonostante i tanti progressi fatti, siamo a circa a metà strada». Gli fa eco Antonello Giannelli, presidente dell'Associazione nazionale presidi (Anp), spiegando che, «Asl e istituti scolastici dialogano in molte Regioni e con il ministero della Salute, ma non in tutte. Inoltre, Trento e Bolzano, hanno normative a parte». La situazione, infatti, è variegata. Del resto, i dati forniti dallo stesso ministero della Salute, ad aprile 2019, mostrano che sono 11 le regioni con il sistema in grado di inviare dati al dicastero guidato dalla Grillo (quindi ad Asl e scuole) in tempo reale (Veneto, Puglia, Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Toscana, Abruzzo, Lazio, Umbria, Campania, Basilicata, Calabria, più Trento). Faticano invece Valle d'Aosta, Emilia-Romagna, Marche, Molise e Bolzano, che sono in fase di aggiornamento dei sistemi informatici. Piemonte e Liguria comunicano i dati solo una volta l'anno. In Sicilia, Asl e Regione hanno software differenti, mentre in Sardegna manca l'informatizzazione in alcune aree.Il quadro è in linea con quanto emerge dal primo rapporto dell'Osservatorio strategie vaccinali, pubblicato a gennaio 2019 e coordinato da Conversano. Nell'ambito del percorso di realizzazione di un'anagrafe unica nazionale «si registra un'eccessiva frammentazione dei sistemi informativi». In alcune Regioni, pur essendoci un'anagrafe vaccinale informatizzata che, per l'area pediatrica, quindi dei nuovi nati, «copre il 54% della Regione, non esiste dialogo perché i sistemi cambiano anche da un'Asl all'altra».In attesa di un'armonizzazione reale del sistema, un buon tratto di strada è stato fatto sul fronte della copertura vaccinale che, come ricorda Conversano, «è intorno al 95%» tanto che, osserva Giannelli, «il numero dei disobbedienti è intorno all'1% degli studenti». Qualche passo avanti si registra anche nell'iter del ddl firmato da Massimiliano Romeo (Lega) e il senatore Stefano Patuanelli (M5s) che prevede l'obbligo solo in caso di emergenze sanitarie o di compromissione dell'immunità di gruppo. «Abbiamo fatto tantissime audizioni per rendere il dibattito il più ampio possibile», ha dichiarato Pierpaolo Sileri (M5s), presidente della commissione Sanità del Senato. «Adesso siamo in attesa dell'ultimo parere della Commissione bilancio al testo. Una volta ottenuto si voteranno gli emendamenti in Commissione igiene e sanità e mi auguro di riuscire ad approvare il testo in Commissione entro fine luglio».
Matteo Bassetti (Imagoeconomica)
L’infettivologo Matteo Bassetti «premiato» dal governo che lui aveva contestato dopo la cancellazione delle multe ai non vaccinati. Presiederà un gruppo che gestirà i bandi sui finanziamenti alla ricerca, supportando il ministro Anna Maria Bernini. Sarà aperto al confronto?
L’avversione per chi non si vaccinava contro il Covid ha dato i suoi frutti. L’infettivologo Matteo Bassetti è stato nominato presidente del nuovo gruppo di lavoro istituito presso il ministero dell’Università e della Ricerca, con la funzione di offrire un supporto nella «individuazione ed elaborazione di procedure di gestione e valutazione dei bandi pubblici di ricerca competitivi».
Sigfrido Ranucci (Imagoeconomica)
- La trasmissione lancia nuove accuse: «Agostino Ghiglia avvisò Giorgia Meloni della bocciatura del dl Riaperture». Ma l’attuale premier non ebbe alcun vantaggio. Giovanni Donzelli: «Il cronista spiava l’allora leader dell’opposizione?». La replica: «Sms diffusi dal capo dell’autorità».
- Federica Corsini: «Contro di me il programma ha compiuto un atto di violenza che non riconosce. Per difendersi usa la Rai».
Lo speciale contiene due articoli
La Philarmonie (Getty). Nel riquadro, l'assalto dei pro Pal
A Parigi i pro Pal interrompono con i fumogeni il concerto alla Philarmonie e creano il caos. Boicottato un cantante pop per lo stesso motivo. E l’estrema sinistra applaude.
In Francia l’avanzata dell’antisemitismo non si ferma. Giovedì sera un concerto di musica classica è stato interrotto da militanti pro Pal e, quasi nello stesso momento, un altro concerto, quello di un celebre cantante di origine ebraica, è stato minacciato di boicottaggio. In entrambi i casi, il partito di estrema sinistra La France Insoumise (Lfi) ha svolto un ruolo non indifferente.
Guido Crosetto (Cristian Castelnuovo)
Il ministro della Difesa interviene all’evento organizzato dalla «Verità» dedicato al tema della sicurezza con i vertici del comparto. Roberto Cingolani (Leonardo) e Nunzia Ciardi (Acn): bisogna prevenire le minacce con l’Ia.
Mai, come nel periodo storico nel quale stiamo vivendo, il mondo è stato più insicuro. Attualmente ci sono 61 conflitti armati attivi, il numero più alto dalla Seconda guerra mondiale, che coinvolgono oltre 92 Paesi. Ieri, a Roma, La Verità ha organizzato un evento dal titolo «Sicurezza, Difesa, Infrastrutture intelligenti», che ha analizzato punto per punto i temi caldi della questione con esponenti di spicco quali il ministro della Difesa Guido Crosetto intervistato dal direttore della Verità, Maurizio Belpietro.






