2021-02-06
Vaccini e Recovery, Fi consegna due dossier
Silviio Berlusconi (Ansa)
Silvio Berlusconi, cui i medici hanno consigliato di non muoversi, anticipa al telefono a Mario Draghi. il pieno appoggio degli azzurri a un governo dei migliori, non a un centrosinistra mascherato. Il centrodestra? Altre volte ci sono state decisioni differenti, ma l'alleanza è saldaDue dossier. È il segno più concreto della volontà di collaborare ed è Antonio Tajani a consegnarli a Mario Draghi nel primo giro di consultazioni. «Riguardano il piano vaccinale e il Recovery plan, due punti cardine di Forza Italia per mettere in sicurezza i cittadini dal punto di vista sanitario e far ripartire il Paese», spiega il vicepresidente azzurro, capo delegazione al cospetto del premier incaricato con le due capogruppo Anna Maria Bernini e Mariastella Gelmini. «Gli abbiamo confermato il pieno appoggio già anticipato dal presidente Berlusconi nel corso di un lungo colloquio telefonico in mattinata». La notizia del giorno è l'assenza del Cavaliere al colloquio. Ci teneva, ma nonostante le insistenze non ha potuto muoversi dal buen retiro in Provenza. «Tranquilli, sto benissimo. Si va nella nostra direzione». Consigliato dal dottor Alberto Zangrillo a non muoversi dalla residenza di Valbonne per precauzione, Silvio Berlusconi ha chiamato in mattinata il presidente incaricato per esprimergli il rammarico di non poter essere lì di fronte a lui, ma anche la positività nei confronti della scelta del Quirinale. «Ci aspettiamo il governo dei migliori», ha detto Cavaliere, che ha anticipato al telefono le priorità di Forza Italia. Campagna vaccinale, Recovery plan, ripartenza economica: un mantra per Berlusconi, che da tempo e in ogni contesto faceva il nome di Draghi come figura istituzionale super partes per portare il Paese fuori dalla palude. I due si conoscono benissimo. «Fu il nostro governo a nominarlo governatore della Banca d'Italia e poi a indicarlo per la Bce». Berlusconi ricorda che dovette convincere Angela Merkel a sponsorizzare il candidato italiano contro il muro francotedesco e la negatività della Bundesbank. Lo avrebbe visto volentieri, trapela dall'entourage azzurro, ma la necessità di mantenere il «riposo assoluto» è prioritaria per evitare altre fibrillazioni atriali parossistiche, l'alterazione del ritmo del cuore che l'ex premier di 84 anni si trascina da tempo e talvolta si ripresenta nonostante il pacemaker. Forza Italia c'è ma non a tutte le condizioni. La delegazione lo ha sottolineato sia per non trovarsi accanto a ministri impresentabili come Alfonso Bonafede e Lucia Azzolina, sia per mantenere saldo il ponte con gli alleati. Ancora Tajani ribadisce la linea: «Il pieno appoggio di Forza Italia e Udc non implica però la nascita di una nuova maggioranza politica, ma un governo dei migliori al servizio dell'Italia e degli italiani». È la formula auspicata dagli azzurri, perché un governo Draghi non sia l'edizione riveduta e corretta del tragico Conte bis senza l'avvocato (come sperano Pd e Movimento 5 stelle), ma un esecutivo nel quale il prestigio e l'equidistanza dell'ex presidente della Bce si vedano a occhio nudo. «Dopo Toninelli e la Azzolina fate i difficili?». L'anatema di Giovanni Toti (anch'egli favorevole con Cambiamo!) è rivolto agli alleati in manovra strategica e marca la differenza sostanziale fra il centro e la destra, soprattutto quella di Giorgia Meloni. Oggi l'alleanza è centro-destra, con quel trattino in mezzo che Berlusconi prega di mettere anche nelle interviste. Il governatore della Liguria approfondisce: «Dopo che negli ultimi tre anni ci siamo beccati il reddito di cittadinanza e i banchi a rotelle, ora che arriva Draghi c'è chi usa distinguo? Dài su, diamoci una mossa che l'Italia ha bisogno di decisioni. E dopo tante scelte sbagliate, magari una la azzecchiamo».Forza Italia è con l'ex presidente della Bce dal primo minuto, il Cavaliere lo ha detto ai suoi ancora prima di ribadirlo per telefono al premier incaricato: «No a un Conte bis con qualcosa di appiccicato qua e là. Adesso serve un esecutivo con le migliori energie del Paese, non la riedizione di un passato di fallimenti». E anche questo è un messaggio perché nuora intenda: gli azzurri stanno dentro il solco della tradizione centrista e liberale, rispondono all'appello del presidente Sergio Mattarella, sono nella stessa situazione del 2012 quando diedero l'appoggio esterno al governo di Mario Monti con Fratelli d'Italia, mentre la Lega rimase all'opposizione. «Nel 1995 fu il contrario, Umberto Bossi partecipò al governo del ribaltone voluto da Oscar Luigi Scalfaro e guidato da Lamberto Dini, mentre noi rimanemmo orgogliosamente fuori», sottolinea un forzista della prima ora. Come a dire che le alleanze non si sciolgono per le decisioni non uniformi del momento. «La Lega ha aiutato i grillini a partorire quel pasticcio del Conte 1, non dimentichiamolo. E noi siamo sempre qui, forti dei valori condivisi ma anche consapevoli delle differenze». In attesa del weekend delle risposte decisive, la truppa del Cavaliere ha sciolto tutti i dubbi: sì a un governo tecnico o similtecnico, no a un centrosinistra mascherato con qualche Responsabile in più. Ma Draghi non è quella cosa lì, non avrebbe risposto presente per cucinare un simile minestrone. Ne è convinto Giorgio Mulè, portavoce del partito: «Comincia una fase nuova. E deve iniziare esattamente da dove il governo Conte ha fallito».
Chi ha inventato il sistema di posizionamento globale GPS? D’accordo la Difesa Usa, ma quanto a persone, chi è stato il genio inventore?
Piergiorgio Odifreddi (Getty Images)