2019-11-22
Un’indagine interna e i dubbi del ministero. Lady Inps all’angolo per i lavori dell’attico
Istruttoria del magistrato contabile delegato all'Ente sull'impresa edile e l'architetto. Faro del dicastero della Catalfo. Pasquale Tridico tace.L'attico romano di Lady Inps, di cui ha scritto La Verità, ha attirato l'attenzione di chi deve vigilare sulla gestione dell'ente previdenziale più grande d'Europa. Per esempio ieri il nostro articolo è stato attentamente esaminato sia da Antonio Buccarelli, il magistrato della Corte dei conti delegato al controllo dell'Inps, che da Concetta Ferrari, il direttore generale del ministero del Lavoro incaricato di vigilare sugli enti previdenziali. Riassumiamo la vicenda: la direttrice generale dell'Inps Gabriella Di Michele, quando dirigeva la sede regionale del Lazio, chiese un mutuo per ristrutturare il suo bell'appartamento di Monteverde. Inizialmente la pratica venne autorizzata con la sua firma (cosa vietata) e successivamente l'errore fu corretto (sebbene, secondo alcuni, solo parzialmente). Lei ha parlato di «mera distrazione» causata dalla mole di pratiche (circa 25) finita sulla sua scrivania il 26 marzo 2012; l'avvocato dell'Inps Elisabetta Lanzetta ha, invece, riferito che i fascicoli erano tre e uno solo aveva a oggetto un mutuo. Per questo la dirigente è stata inizialmente sanzionata, ma il Tribunale civile ha poi cancellato la multa anche per l'intervento a favore della conciliazione dell'allora presidente Tito Boeri. Oltre a quella del mutuo, ieri abbiamo raccontato una storia ancora più interessante. Infatti abbiamo scoperto che a presentare, nel maggio del 2012, la Cila, ovvero la Comunicazione di inizio lavori asseverata, è stato l'architetto Achille Elia, all'epoca coordinatore tecnico edilizio del Lazio della stessa Inps. Nel 2012 la Di Michele era direttore regionale dell'ente, in pratica il capoufficio di Elia. Nel 2017 la Di Michele è diventata direttore generale e nel 2018 Elia è stato nominato da Boeri coordinatore generale tecnico edilizio. A ristrutturare l'appartamento è stata l'impresa romana Mizar appalti srl che, come abbiamo raccontato, nel 2013 ha ricevuto tre affidamenti diretti (con la procedura del cottimo fiduciario) dall'Inps del Lazio per un importo complessivo di 247.823,09 euro. Letto il nostro articolo, il magistrato delegato al controllo dell'ente, Buccarelli, a quanto risulta alla Verità ha iniziato un'istruttoria e ha chiesto agli uffici competenti dell'istituto tutti gli affidamenti alla Mizar o a società ad essa collegabili dal 2009 al 2014, cioè nel periodo in cui la Di Michele è stata direttrice del Lazio.Nel 2012, a quanto ci risulta, la Mizar ha ottenuto altri 8 appalti, una decina nel 2011 e altrettanti nel 2010, per un importo complessivo di circa 800.000 euro. L'ultima assegnazione (da oltre 125.000 euro) è del dicembre 2013. I lavori in quel caso terminarono nel giugno 2014, mentre l'attuale dg lasciò la direzione regionale l'1 settembre 2014. Ma Buccarelli avrebbe anche chiesto all'ufficio del personale se i professionisti dell'istituto (compresi gli architetti) siano autorizzati a esercitare la libera professione (come quella di progettista e direttore lavori in casa della Di Michele) e se necessitino di autorizzazioni preventive. Ovviamente in questo caso sarebbe interessante sapere chi l'abbia concessa. È stata forse la proprietaria della casa che in quel momento aveva urgenza di sanare la mancata presentazione della Cila e cioè la Di Michele? Ricordiamo che senza quel documento la signora non avrebbe potuto perfezionare la richiesta di mutuo che si era inizialmente autoconcessa.Il direttore generale per le politiche previdenziali e assicurative del ministero del Lavoro, Concetta Ferrari, ha commentato: «Abbiamo allegato il vostro articolo a una nota formale che verrà inviata al collegio dei sindaci dell'Inps, alla segreteria del capo di gabinetto e alla segreteria del ministro». I sindaci hanno un termine per rispondere? «Una richiesta ministeriale va evasa in un periodo ragionevolmente breve. Possono metterci il tempo necessario per acquisire gli atti e fare una breve relazione. Il collegio sindacale si riunisce ogni giovedì». Nicola Borraccia è il predecessore di Elia sulla poltrona di coordinatore generale tecnico edilizio, ha fatto ricorso contro la nomina del successore e potrebbe avere interesse a indicare motivi aggiunti. Ma con La Verità preferisce non sbilanciarsi: «In questo momento pende un procedimento davanti al giudice del lavoro che andrà a sentenza il 23 febbraio. Avevo chiesto anche un provvedimento cautelare contro la nomina che è stato assorbito da questo processo. In questa fase non posso rilasciare dichiarazioni per non incidere sulla futura decisione». Ma ieri nella sede di via Ciro il Grande non si parlava d'altro. Noi abbiamo contattato a lungo Achille Elia per domandargli se potesse esercitare la libera professione, ma l'architetto, pur avendo letto le nostre domande, ha preferito non risponderci. Al contrario la sua vecchia capa, due giorni fa, aveva evocato complotti: «Sapete perché è uscita questa storia del mutuo? Perché io dovevo essere il futuro dg e l'unica cosa che hanno trovato i miei avversari contro di me è che mi sono sbagliata a firmare quella carta». La Verità ha scoperto che forse c'era anche qualche altra questione da approfondire. Come sono intenzionati a fare la Corte dei conti e il ministero del Lavoro. Infine, il presidente dell'Inps, Pasquale Tridico, non ha voluto rilasciare nessun commento sulla vicenda.
(Totaleu)
«Tante persone sono scontente». Lo ha dichiarato l'eurodeputato della Lega in un'intervista al Parlamento europeo di Strasburgo.