2024-09-11
Orcel lancia il risiko Unicredit all’assalto della Mps tedesca
Andrea Orcel (Imagoeconomica)
Berlino vende Commerzbank e il gruppo italiano rileva il 9%. I sindacati sul piede di guerra se la prendono anche con Scholz.Per anni Unicredit è stata considerata la banca italiana a trazione tedesca perché controllava la bavarese Hvb. E per anni è stata candidata a giocare da pivot nel sistema europeo: i bookmaker di Piazza Affari hanno più volte scommesso su un matrimonio con la francese Societè Generale, poi è arrivato l’affare sfumato (perché non era un affare) con Mps tre anni fa, altri hanno guardato anche alla Germania già ai tempi di Angela Merkel. E gli stessi avevano acceso un faro su Commerzbank, la seconda banca di Germania e una delle più antiche con 154 anni di vita. Del resto, il primo tentativo di acquisirla era stato fatto nell’estate del 2001 dall’allora amministratore delegato, Alessandro Profumo, con la mediazione dell’ad di Mediobanca, Vincenzo Maranghi. Ma il blitz fallì e fece spostare l’obiettivo su Hvb.Eppure, tutti sono rimasti sorpresi quando ieri in mattinata hanno letto la nota diffusa da Unicredit: il gruppo guidato da Andrea Orcel ha acquisito il 4,49% di Commerzbank per 702 milioni diventandone il secondo azionista con il 9% al termine di un rastrellamento in Borsa. Seguono lo Stato tedesco, che detiene ancora il 12%, e Blackrock con il 7,2%. L’esborso complessivo è di circa 1,5 miliardi. La convinzione di Orcel, ribadita a dicembre in un’intervista alla tedesca Faz, non cambia: le acquisizioni si fanno ma solo «a condizioni giuste». E così ha colto al volo l’occasione del collocamento di una quota di Commerz da parte del governo federale per ridurre la partecipazione. Il ricavato di 702 milioni andrà al fondo di stabilizzazione del mercato finanziario. Il comitato direttivo interministeriale deciderà successivamente sulla restante quota del 12% rispettando comunque lo stop di 90 giorni. I funzionari tedeschi sentiti dall’agenzia Bloomberg si aspettavano una vendita frazionata tra diversi investitori con partecipazioni contenute e questo avrebbe assicurato il mantenimento dell’indipendenza della banca, che si sarebbe focalizzata sulle piccole e medie imprese nel mercato domestico. Unicredit ha offerto per le azioni di Commerzbank 13,2 euro, pari al 5,8% in più dei 12,48 euro del prezzo di collocamento e al 4,8% in più della chiusura di Borsa di martedì (12,6 euro). Un portavoce del ministero delle Finanze ha aggiunto che il governo non aveva ricevuto alcuna offerta da Milano prima del collocamento del 4,5%. Intanto, martedì sera il ceo di Commerzbank, Manfred Knof, ha annunciato le sue dimissioni informando Jens Weidmann, presidente del consiglio di sorveglianza, che rispetterà il contratto che scade a dicembre 2025, ma non sarà a disposizione oltre tale data. Il consiglio si è subito riunito nel pomeriggio di ieri per fare il punto dopo la mossa di Orcel e per avviare subito la ricerca del successore al ruolo di ad. Unicredit, però, guarda già avanti. «Qualsivoglia decisione in merito alla partecipazione dipenderà anche dalla coerenza di tale investimento con gli stringenti parametri finanziari» dell’istituto, viene precisato a Milano spiegando che, «al fine di mantenere flessibilità, presenterà alle autorità competenti, se e quando necessario, le istanze per superare la soglia di partecipazione del 9,9% in Commerzbank». Che, scrive il sito del Financial Times, sarebbe «aperta a discussioni per una potenziale aggregazione con Unicredit». L’obiettivo di Orcel potrebbe dunque essere quello di creare un grande polo del credito in Germania, dove è già presente con Hvb, sfruttando anche le sinergie a Est con la Polonia che Unicredit conosce bene. Tra le ipotesi circolate ieri c’è anche quella di raggiungere un accordo con il cda di Commerz che spianerebbe la strada al lancio di un’Opa. Un’acquisizione completa, riporta l’agenzia Bloomberg, rischia però di fare i conti con le resistenze dei rappresentanti dei lavoratori, che tradizionalmente hanno una voce forte nei consigli di amministrazione in Germania. Senza dimenticare che, quando Unicredit accettò di acquistare HypoVereinsbank nel 2005, annunciò migliaia di tagli di posti di lavoro. «Non abbiamo bisogno di un altro disastro come quello che abbiamo visto a Hvb, non abbiamo bisogno che gli italiani vengano e facciano saltare le banche tedesche tradizionali», ha dichiarato a Bloomberg Stefan Wittmann, sindacalista che siede nel cda di Commerzbank. I cui vertici non sono stati informati in anticipo da Unicredit dell’acquisizione di cui hanno saputo ieri mattina con le comunicazioni regolamentari. E poi c’è stata una chiamata di cortesia da parte di Orcel durante la quale, però, non si sarebbe affrontata alcuna ipotesi strategica.
Pedro Sánchez (Getty Images)
Alpini e Legionari francesi si addestrano all'uso di un drone (Esercito Italiano)
Oltre 100 militari si sono addestrati per 72 ore continuative nell'area montana compresa tra Artesina, Prato Nevoso e Frabosa, nel Cuneese.
Obiettivo dell'esercitazione l'accrescimento della capacità di operare congiuntamente e di svolgere attività tattiche specifiche dell'arma Genio in ambiente montano e in contesto di combattimento.
In particolare, i guastatori alpini del 32° e i genieri della Legione hanno operato per tre giorni in quota, sul filo dei 2000 metri, a temperature sotto lo zero termico, mettendo alla prova le proprie capacità di vivere, muoversi e combattere in montagna.
La «Joint Sapper» ha dato la possibilità ai militari italiani e francesi di condividere tecniche, tattiche e procedure, incrementando il livello di interoperabilità nel quadro della cooperazione internazionale, nella quale si inserisce la brigata da montagna italo-francese designata con l'acronimo inglese NSBNBC (Not Standing Bi-National Brigade Command).
La NSBNBC è un'unità multinazionale, non permanente ma subito impiegabile, basata sulla Brigata alpina Taurinense e sulla 27^ Brigata di fanteria da montagna francese, le cui componenti dell'arma Genio sono rispettivamente costituite dal 32° Reggimento di Fossano e dal 2° Régiment étranger du Génie.
È uno strumento flessibile, mobile, modulare ed espandibile, che può svolgere missioni in ambito Nazioni Unite, NATO e Unione Europea, potendo costituire anche la forza di schieramento iniziale di un contingente più ampio.
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A Dimmi La Verità Stefania Bardelli, leader del Team Vannacci di Varese, fa chiarezza sul rapporto con la Lega e sulle candidature alle elezioni degli esponenti dei team.