2025-02-24
Un «caso Boccia» pure per Emiliano
Nancy Dell’Olio, «ambasciatrice della Puglia», denuncia il governatore: «Bloccò un ristorante per me e mi aveva promesso il rinnovo, ma ha subìto pressioni...»Chi di Boccia (Maria Rosaria) ferisce di Dell’Olio (trattandosi della Puglia non fa una piega) perisce. Sono le magnifiche sorti e regressive del Pd che fa la morale agli altri - si veda il caso dell’ex ministro Gennaro Sangiuliano - ma che a Bari deve fronteggiare una denuncia presentata contro la Regione e il presidente Michele Emiliano da chi per anni ha fatto l’«ambasciatrice» dei trulli e si è sentita trattata da citrulla. Ha inviato una lettera di diffida un anno fa attraverso l’avvocato Enzo Augusto, ma Emiliano si è negato «facendomi soffrire» precisa lei. Ora la faccenda è in mano a uno studio legale internazionale con sede a Milano. Al presidente della Regione Michele Emiliano, magistrato in aspettativa da quando fu sindaco di Bari, gli tocca di pelare una gatta sul Tavoliere che scotta e che pare avere artigli bene affilati. La faccenda sembra una fotocopia del caso Sangiuliano-Boccia se non fosse che non ci sono implicazioni da love affaire in questo nuovo caso. L’avvocatessa Nancy Dell’Olio - Nunziatina per gli intimi - è nota alle cronache per essere stata l’avvenente fidanzata di un lord del pallone: Sven Goran Eriksson. Chioma corvina fluente, occhi di lava, colta e raffinata, l’avvocatessa nasce da mamma ebrea e padre pugliese di Bisceglie e per volontà del padre si ritrasferisce da New York dov’è nata in provincia di Barletta. Qui la nota Emiliano che la vuole in Pugliapromozione per ritirare su le sorti di uno di quegli strumenti che servono alle Regioni per farsi belle, distribuire incarichi e spendere soldi pubblici. Ma non si riesce a piazzare Nunziatina subito ai vertici così le viene proposto un contratto «senior» (detto a una signora è ai limiti della maleducazione) come ambasciatrice dell’immagine e dei valori della Puglia. Ebbene Massimo Bray, di strettissima osservanza Pd, già ministro dei Beni culturali nel governo di Enrico Letta, diventa nel 2020 assessore al Turismo, commissaria Pugliaturismo e annulla tutti i contratti compreso quello di Nunziatina. Che ora sbotta: «Mi hanno preso in giro. Dopo varie proroghe semestrali, per un anno e mezzo ho lavorato aspettando che l’accordo fosse formalizzato. Vai avanti, mi dicevano. E io andavo avanti, nell’interesse della Puglia. C’è stata malafede». Questa sua disavventura l’avvocatessa l’ha raccontata al Corriere del Mezzogiorno in una lunga intervista. Già così la similitudine col caso Boccia è quasi palmare: un contratto mancato, una promessa, una cena. «Il primo incontro con Emiliano», ricorda lei, «risale all’ottobre del 2018 a Bari. L’incontro fu buffo, in un bar. Emiliano solitamente incontrava le persone per lavoro in quel bar al Petruzzelli (il teatro di Bari, ndr)». Ci fu un secondo incontro, stavolta a cena. «L’appuntamento fu all’Hotel delle Nazioni. Il presidente bloccò tutta la sala ristorante: eravamo soli. Il presidente mi disse: lei, avvocata, è probabilmente la persona che sto cercando da tempo. E m’immaginò subito nei panni di commissario straordinario di Pugliapromozione». Qui spunta davvero un Boccia, Francesco plenipotenziario del Pd in Puglia. Racconta la Dell’Olio: «L’allora assessora al turismo, Loredana Capone, mi vide come fumo negli occhi. Mantenni il filo diretto con Francesco Boccia e il presidente iniziò a studiare una soluzione per infilarmi in Regione dalla finestra, in attesa che entrassi dalla porta. Emiliano ha subìto pressioni forti, da tante persone a lui vicine che soffrivano la mia notorietà e la mia visibilità». Pare l’eco dell’altra Boccia, Maria Rosaria. E ora Nancy Dell’Olio non ci sta più: «Il presidente dovrà spiegare. È stata minata la mia salute. Contro l’arroganza e anche il maschilismo di certi personaggi è arrivata l’ora di dire basta». Sembra solo l’inizio perché a occhio si scrive Emiliano, ma si legge Sangiuliano.
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