2021-02-26
L’ultimo flop: spediti 60.000 aghi sbagliati
Arrivati a una trentina di ospedali lombardi. Troppo grossi, sono inutilizzabili per somministrare il vaccino: fanno un buco eccessivo nel braccio. Vanno bene soltanto per la diluizione. E non corrispondono a quanto dichiarato nei documenti d'accompagnamento.Aghi che fanno un buco esagerato nel braccio di anziani, disabili e forze dell'ordine, in fila per farsi vaccinare contro il Covid. L'ultimo flop del commissario all'emergenza, Domenico Arcuri, risulta anche un oltraggio alle categorie più fragili, o a coloro che ci devono proteggere. Almeno 60.000 aghi sbagliati, perché adatti solo alla diluizione, sono arrivati in una trentina di ospedali lombardi. «Dispositivi inadeguati alla somministrazione», hanno segnalato i medici alla Regione guidata da Attilio Fontana, denunciando di aver ricevuto da Roma «aghi 22 g per 1 pollice e aghi 22 g per 1,5 pollici», dove g sta per gauge, l'unità di misura che serve per definire il diametro interno di un ago. Il calibro è la potenza di fuoco dell'ago, più alto è il gauge, più è ridotto il diametro interno dell'ago e viceversa. I centri lombardi hanno anche denunciato l'arrivo di pacchi di «soluzione fisiologica avvolta in pellicola trasparente senza confezionamento e senza rintracciabilità del lotto», per questo sono stati costretti ad «approvvigionamenti propri» per trovare il materiale necessario alle vaccinazioni. L'elenco delle segnalazioni è lunghissimo. Dal Niguarda, dal Gaetano Pini, dal Centro dei tumori di Milano agli ospedali di Rho, Cinisello, Garbagnate, Lodi, Sondrio, Varese, Bergamo, Brescia, Crema, Cremona, Legnano, solo per citarne alcuni, tra mercoledì e giovedì sono partiti decine e decine di avvisi indirizzati ai responsabili della campagna vaccinale per comunicare gli errori nelle forniture da Roma. Migliaia di aghi accantonati in ogni centro, perché inutilizzabili sulle siringhe. «Non corrispondono a quanto dichiarato nel documento di spedizione», si legge in molte segnalazioni. Pacchi provenienti da Dealfa o Emgi srl, due delle aziende che si sono aggiudicate la fornitura di aghi e siringhe, ma spedite direttamente dallo staff di Arcuri. Andrea Machiavelli, direttore della farmacia ospedaliera di Cremona, spiega che «gli aghi sono arrivati assieme ai vaccini. Nell'ultima consegna, c'erano 2.340 dosi di Pfizer con 1.170 aghi da 22 gauge per 1 pollice e 1.170 aghi da 22 gauge per 1,5 pollici. Entrambi utili solo per diluire il vaccino, non per somministrarlo». Anche il vaccino Astrazeneca è stato mandato dalla struttura commissariale con gli stessi aghi sbagliati per dimensione. «Qui a Cremona le 2.500 dosi ci sono giunte con 1.350 aghi da 22 g per 1 pollice e 1.350 da 22 g per 1,5 pollici». Nemmeno l'ombra di aghi da 25 g per 1,5 pollici che invece sono «gli aghi prescritti dalle schede tecniche del vaccino, ma anche dal buon uso clinico per le iniezioni intramuscolari. Più il numero è alto, più piccolo è il diametro», precisa il dottore. Diametro piccolo significa ago più sottile, quindi una puntura appena avvertita dal paziente, che con un ago più largo si ritroverebbe invece un bel buco. «Nessuno dei colleghi in Lombardia ha ricevuto gli aghi per iniettare il vaccino», aggiunge Machiavelli. Stiamo parlando di 200 centri vaccinali. «Per le somministrazioni dei vaccini noi usiamo aghi da 25 gauge da 1,5 pollici. Sono gli unici che ci arrivano dal commissario Arcuri», fa sapere Fulvio Ferrante, direttore del dipartimento diagnostica e assistenza farmaceutica dell'Usl di Frosinone, coordinatore della campagna vaccinale nel Comune laziale. «Sono più sottili. Mentre per la diluizione impieghiamo quelli da 21 e da 22 che sono più larghi», conferma. In Lombardia, però, guarda caso arrivano consegne sbagliate. Nella Regione sempre presa di mira, per la gestione dell'emergenza sanitaria e per la partenza a rilento della campagna vaccinale (oggi ha un piano che sta diventando un modello a livello nazionale), nella Lombardia che si era lasciata in zona rossa per il mal funzionamento dell'algoritmo elaborato dal Cts, mentre tutti gioivano nello scaricarle addosso le responsabilità del mancato passaggio in «arancione», qualcuno a Roma ha pensato bene che si possono anche spedire 60.000 aghi che non servono. Ma 60.000 aghi inutilizzati vogliono dire 60.000 vaccinazioni in meno: se gli ospedali non avessero messo mano alle proprie forniture, migliaia di cittadini avrebbero dovuto tornarsene a casa. «Ripassi la prossima settimana, quando Arcuri ci avrà mandato gli aghi giusti», dovevano dire medici e infermieri agli over 80 che si erano prenotati il posto online, con paziente attesa. Già lo scorso 30 dicembre, il primo kit arrivato alla Regione Lombardia dallo staff di Arcuri conteneva 46.000 componenti medicali giudicati non adatti alle vaccinazioni. L'allarme era stato lanciato dal Policlinico San Matteo di Pavia che si era ritrovato con 11.060 siringhe da 5 ml, troppo grandi, e circa 35.000 pezzi da 3 ml per la diluizione, prive delle adeguate tacche tarate sulle giuste quantità. Mancavano quelle da 1 ml, necessarie per inoculare il vaccino. Adesso le costose luer lock sono arrivate senza gli aghi giusti. Ma il commissario straordinario ha altro a cui pensare.