2024-08-19
Ultima follia del governo inglese: misogini equiparati ai terroristi
I laburisti vogliono trattare i giovani che esprimono odio in Rete contro le donne come jihadisti o nazisti. Così, nella folle deriva innescata dal wokismo, la sacrosanta lotta alla violenza diventa mezzo di controllo sociale.Non si rendono conto di quello che fanno, ma perdonarli è davvero impossibile, poiché anche di fronte all’evidenza insistono ad alimentare una deriva intollerante e totalitaria. Tiziana Triana, editor della casa editrice Fandango, si è lanciata su Repubblica in una accorata difesa dell’ideologia woke. A suodire, «il wokismo è la speranza di un mondo migliore di questo, più aperto, più inclusivo, dove le persone possano convivere civilmente nelle proprie diversità». Essere woke, continua, significa «avere un occhio attento alle ingiustizie sociali». E messa così potrebbe persino suonare seducente, e giustificabile. Ma in un lampo si svela la terribile truffa, si mostra il male che tiene assieme questa strada lastricata di (apparentemente) buone intenzioni. La Triana, infatti, prima sostiene con entusiasmo lo stupro linguistico chiamato schwa: «Le forme inclusive cercano di spingere alla riflessione, di interrompere quella lettura automatica che facevamo fino a poco tempo fa. Quando leggo un libro e mi ritrovo davanti allo schwa o a un asterisco, quella pausa, quell’inciampo, sono la riflessione di cui abbiamo bisogno», spiega. E chi se ne importa se le forme «inclusive» in realtà demoliscono la differenza e appiattiscono il mondo. Subito dopo, la editor arriva a giustificare la censura e persino lo sfregio alle opere del grande Roald Dahl perpetrato poco tempo fa dai suoi editori britannici in nome, appunto, dell’inclusività.Dice Triana: «Nel caso di Dahl, che adoro, i lettori sono bambini che non hanno le strutture per poter contestualizzare quel linguaggio. Ci sono due strade: una è quella che sta portando avanti Penguin eliminando dai testi le espressioni grassofobiche, i cliché che possono ferire. Non si tratta di uno stravolgimento, ma dell’adeguamento della lingua al tempo che passa proprio come facciamo noi con le traduzioni degli anni Cinquanta o Sessanta. L’altra possibilità è che questi libri siano sempre accompagnati dalla formazione di una scuola pubblica che possa davvero dare gli strumenti per diventare cittadini consapevoli». Già: per decenni e decenni milioni di bambini sono cresciuti benissimo leggendo La fabbrica di cioccolato o Le streghe, ma adesso arrivano i geni woke a spiegare che i poveri infanti non sono in grado di capire, di sopportare il trauma provocato dalla lettura della parola «grasso». Questi deliri, queste forme patologiche di protezione dalla realtà hanno creato nuove generazioni problematiche e sofferenti, incapaci di adattarsi al mondo e spesso, paradossalmente, più violente e disturbate delle precedenti. Forme di risentimento profondo e di odio dell’altro che spesso esplode online. Il wokismo (e le altre malattie della cultura occidentale che lo hanno preceduto) hanno creato il disastro. E ora pensano di porvi rimedio in un modo ancora più spaventoso: aumentando il controllo sociale e la repressione poliziesca. Esattamente quello che sta facendo il governo laburista inglese, la cui ultima idea strabiliante è quella di trattare i ragazzini che sulla Rete fanno esibizione di eccessiva misoginia come terroristi. Scrive il Daily Telegraph che «Yvette Cooper, ministro degli Interni, ha ordinato una revisione della strategia anti-estremismo britannica [...]. Si cercherà di affrontare la violenza contro le donne e le ragazze allo stesso modo dell’estremismo islamico e di estrema destra [...]. Ciò potrebbe significare che gli insegnanti saranno tenuti per legge a indirizzare gli alunni sospettati di misoginia estrema a Prevent, il programma antiterrorismo del governo. Questo dopo gli allarmi secondo cui influencer misogini stanno radicalizzando gli adolescenti online». Il Telegraph spiega che attualmente «esistono diverse categorie di estremismo classificate dal ministero degli Interni come aree di “preoccupazione”, tra cui l’estremismo islamico, quello di estrema destra, i movimenti per i diritti degli animali, l’estremismo ambientale e quello legato all’Irlanda del Nord. Esiste anche una categoria incel - un’abbreviazione del termine “celibe involontario” - che si riferisce a una sottocultura maschile che include sentimenti violenti nei confronti delle donne come risultato del sentirsi rifiutati. I funzionari ora temono che questa categoria non copra altre forme di misoginia estrema. Gli insegnanti, gli operatori sanitari e il personale degli enti locali hanno l’obbligo legale di segnalare al programma Prevent se ritengono che qualcuno sia suscettibile di radicalizzarsi. Chiunque venga indirizzato a Prevent viene poi valutato dalle autorità locali e dalla polizia per vedere se necessita di essere deradicalizzato». Non v’è dubbio che la violenza contro le donne vada combattuta in ogni modo e anche prevenuta con ogni strumento possibile. Ma qui non parliamo di potenziali stupratori o picchiatori, bensì di ragazzini soli e arrabbiati che si sfogano sul web. Quanto agli influencer accusati di radicalizzare i ragazzi, si tratta di personalità del Web come Andrew Tate, uno che certo non è dolce e pulitino, ma da qui a trattarlo come Osama Bin Laden ce ne passa. Giusto per capirsi: se Tate va trattato come un estremista pericoloso e un terrorista, allora dovrebbero essere considerate terroriste tutte le transfemministe che invitano alla distruzione dei ruoli di genere e pretendono la rieducazione del maschio. Questo, in sintesi, è il wokismo, malattia senile e terminale del politicamente corretto. Prima ha cercato di creare in laboratorio - emendando e disinfettando il linguaggio - una società libera dal male. Ha prodotto, in realtà, una pseudo civiltà alienata e repressa, ipersensibile e pronta a offendersi per qualsiasi cosa. Quindi, in buona sostanza, non ha eliminato la violenza: l’ha resa soltanto più subdola e pervasiva, endemica. E adesso cerca di curare l’avvelenamento con dosi più massicce di veleno: spiando, controllando e reprimendo con metodi polizieschi i suoi figli più fragili e disagiati. Gli incel sono soltanto uno dei tanti lati oscuri del wokismo, che è pronto a divorare sé stesso istituendo la psicopolizia. Ovviamente nessuno pensa di perseguire chi ritiene che i maschi siano tutti mostri e potenziali assassini o chi briga per distruggere l’istituzione famigliare: nel mirino finiscono soltanto coloro che il sistema ha individuato come Nemici assoluti, anche se è stato il sistema stesso a crearli. Questo è il wokismo, e chi non lo combatte ne è complice vigliacco.
Tedros Ghebreyesus (Ansa)
Giancarlo Tancredi (Ansa)