2025-11-18
«Fico sapeva bene di acquistare una casa irregolare al Circeo»
Roberto Fico (Imagoeconomica)
Il centrodestra respinge le giustificazioni del grillino sul condono per la villa al Circeo. Durigon, Mazzetti e Zaffini: «Che ipocrisia».Gridavano «onestà, onestà, onestà», probabilmente senza conoscerne il significato. Nel gran teatro della politica italiana, questa assomiglia all’ennesima sceneggiata napoletana di Eduardo De Filippo. Protagonista quell’improvvisato masaniello di Roberto Fico, ex presidente della Camera, oggi candidato per il campo largo a governatore della Campania. Dopo il caso del gozzo ormeggiato al circolo dell’Aeronautica dell’isola di Nisida, luogo protetto e inavvicinabile, al prezzo di favore di 500 euro all’anno, è arrivato quello della villa a San Felice Circeo, in comproprietà con la sorella, nella quale Fico era residente fino a qualche anno fa, condonata dopo 31 anni nel 2017, per irregolarità commesse dall’ex proprietario.La richiesta risale al 1986, l’anno del condono voluto da Bettino Craxi, il primo gigantesco colpo di spugna sulle regole edilizie. Ma solo nel 2017, un anno prima di diventare presidente della Camera, Fico riceve dal Comune il permesso di cambiare la destinazione d’uso del garage, trasformato in abitazione. «Fu il precedente proprietario, negli anni ’80, a presentare per primo la domanda di regolarizzare le difformità edilizie», si giustifica Fico.Claudio Durigon, senatore e vicesegretario della Lega, coordinatore della Lega in Campania, nonché sottosegretario al ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, sottolinea il suo doppiopesismo: «L’inconsistenza e la demagogia di Fico la constatiamo tutti i giorni. Dice no al condono senza sapere: qui non si parla di case al mare per ricchi come la sua, ma di prime case, di gente che potrebbe perdere la sua abitazione ed essere sfollata. Speriamo di rimandarlo presto a casa, al Circeo». La proposta del governo non è altro che un emendamento inserito in Manovra, per dare la possibilità anche ai campani di godere della sanatoria voluta da Berlusconi nel 2003, possibilità che venne negata dall’allora governatore Antonio Bassolino.Fico dice che «non servono i condoni ma il diritto alla casa», salvo poi abitare in una casa condonata. Non ci sarebbe nulla di male nel condono, se non fosse che si è detto contrario alla proposta inserita dal centrodestra nella manovra in discussione al Senato. Ignorando che la sua stessa villa ha usufruito di tali privilegi.«La solita storia di chi predica bene e… non si smentisce mai. Sa come lo chiamavano quando era presidente della Camera? “Scrivete sul portale”. Siccome non sapeva mai rispondere alle domande, rimandava tutti al portale», racconta Fulvio Martusciello, europarlamentare di Forza Italia e coordinatore campano del partito, «Si conferma il presidente delle tre i: incertezza, improvvisazione, incapacità. Questi sono gli stessi che hanno attaccato il teorema del “non poteva non sapere”, evidentemente ciò che vale per gli altri non vale per loro. Non solo Fico era certamente a conoscenza degli abusi edilizi nella villetta acquistata dalla sua famiglia, ma sicuramente, all’epoca della compravendita, l’avranno anche pagata di meno. E un candidato a governatore che non ha situazioni chiare nella sua vita, non dovrebbe nemmeno presentarsi. Visto che il mare gli crea così tanti problemi, gli consiglio uno chalet in Trentino».Il notaio Fabrizio Nencioni, in provincia di Firenze, offre una visione tecnica e imparziale del caso: «Oggi, ancor di più rispetto a qualche anno fa, non tutto quello che non è regolare è incommerciabile. Se tu acquirente vai a acquistare un immobile, vuoi ovviamente che sia regolare e conforme, ma in realtà con la normativa attuale, l’orientamento dominante in materia è che c’è un’area dove il bene può essere non conforme al titolo, ovviamente con difformità leggere, abusi minori, ed essere comunque commerciabile, basta che ciò sia reso noto alla parte acquirente ed esplicitato nell’atto di compravendita».La deputata di Forza Italia, Erica Mazzetti, non ha dubbi: «Fico dovrebbe essere il primo ad essere contento del condono visto che ha potuto acquistare e vivere in una casa già sanata proprio grazie a quel provvedimento. Il fatto è che nella teoria sono bravissimi, nella pratica molto meno. Predicano equità sociale ma poi fanno quel che vogliono nel loro privato».Il senatore di Fratelli d’Italia, Francesco Zaffini, dice che ormai «siamo abituati a questo genere di soggetti. Denunciano voti di scambio, sostengono il reddito di cittadinanza, gridano onestà, e poi si fanno sempre beccare con le mani nel sacco. Questo è l’esempio plastico di chi viene presentato come ipotetico governatore della Campania e poi si comporta come un mariuolo. Se uno acquista un immobile e poi scopre che ci sono vizi occulti si possono attivare gli organi competenti, se non l’ha fatto all’epoca, fa il paio con la barca non dichiarata. Una vicenda emblematica: non so che lavoro faccia Fico da quando ha lasciato la presidenza della Camera, ma sicuramente è un lavoro nel quale si può permettere una barca e una villa al mare».In una cosa, infatti, Fico è stato coerente. È riuscito davvero ad abolire la povertà. La sua.
Sergio Mattarella e Giorgia Meloni durante il Consiglio supremo di Difesa (Ansa)