2023-03-17
Uffici russi a fuoco, Kiev si dissocia ma gode
Un incendio nella sede dell’Fsb a Rostov causa una vittima. Le autorità ucraine: «Non interferiamo, ma guardiamo con piacere» Diffuso il video del jet di Mosca contro il drone americano sul mar Nero. Washington prepara un’offensiva «decisiva» per maggio.Dopo alcune ore è stato domato l’incendio che ieri mattina si è sprigionato nella sede delle Guardie di frontiera dei servizi di sicurezza russi (Fsb) a Rostov, capoluogo dell’omonima provincia russa confinante con l’Ucraina. Alla Tass alcune fonti hanno detto che una persona è morta e due sono rimaste ferite. Chi è stato? Secondo i vertici dell’Fsb, «l’esplosione è avvenuta quando le fiamme hanno investito un deposito di carburante e lubrificanti nel garage dell’edificio». A proposito dell’esplosione di Rostov Mychajlo Podolyak, consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, su Twitter ha scritto: «Qualsiasi edificio dell’Fsb che brucia o che esplode in Russia, in particolare nella regione di Rostov, indica chiaramente una manifestazione di panico, indebolimento del controllo del potere e transizione verso un grave conflitto interno. L’Ucraina non interferisce, ma guarda con piacere». Ieri, intanto, Washington ha deciso di pubblicare il video dell’incidente tra il drone americano e il jet russo avvenuto martedì scorso nei cieli sopra il Mar Nero. Il ministro della Difesa russo Sergei Shojgu ha dichiarato durante una telefonata con il segretario alla Difesa statunitense Lloyd Austin che «è stato notato che i voli dei veicoli aerei strategici senza pilota americani al largo delle coste della Crimea sono di natura provocatoria, il che crea i presupposti per un’escalation della situazione nell’area del Mar Nero. La Federazione russa non è interessata a tali sviluppi, ma in futuro reagirà di conseguenza a tutte le provocazioni». Per il Comando Usa in Europa «due Su-27 russi hanno condotto un’intercettazione non sicura e poco professionale senza intelligence, sorveglianza e ricognizione contro un MQ-9 senza pilota operante nello spazio aereo internazionale sopra il Mar Nero il 14 marzo». Secondo alcuni analisti americani Joe Biden si sarebbe convinto che il mese di maggio sia ideale per sconfiggere l’esercito di Mosca. A questo proposito lo scorso 15 marzo il ministro della Difesa Lloyd Austin, dopo la conclusione del vertice online con i colleghi degli oltre 50 Paesi che forniscono armi a Kiev, avrebbe affermato: «Non c’è più tempo da perdere. Stiamo mettendo insieme le armi e i mezzi militari che consentiranno agli ucraini di riconquistare il territorio perduto». Al Pentagono sono certi che l’esercito russo e i mercenari del gruppo Wagner siano ormai allo stremo e alle prese con grossi problemi logistici: sarebbe quindi arrivato il momento di dargli la spallata finale, ma occorre sbrigarsi. Ieri è stato reso pubblico il nuovo rapporto della Commissione internazionale indipendente d’inchiesta sull’Ucraina nel quale si legge che «la Russia ha commesso crimini di guerra in Ucraina e possibili crimini contro l’umanità che necessitano ulteriori indagini». Secondo la Commissione guidata dal norvegese Erik Mose i militari russi «hanno commesso una vasta gamma di violazioni del diritto internazionale dei diritti umani e del diritto internazionale umanitario in varie regioni dell’Ucraina, molte delle quali costituiscono crimini di guerra. Questi includono attacchi contro civili e infrastrutture legate all’energia, tortura e trasferimenti illegali e deportazioni di bambini». Anche ieri sono cadute le bombe su Donetsk, Kherson, Kharkiv, Chernihiv, Sumy, Zaporizhzhia e Lugansk, nell’Ucraina orientale, meridionale e in quella settentrionale, mentre è stata una giornata interlocutoria a Bakhmut. Qui, secondo il report quotidiano dell’Istituto per lo studio della guerra (Isw) «le truppe russe hanno rallentato le loro operazioni al fronte in Ucraina rispetto alle settimane precedenti» e lo stesso accade al gruppo Wagner che si scontra con una serie di difficoltà (una su tutte la mancanza di munizioni) e vista la situazione «le forze russe dovrebbero probabilmente impegnare riserve significative per sostenere l’accerchiamento di Wagner». In Ucraina stanno per arrivare 4 caccia Mig-29 donati dalla Polonia come ha affermato ieri il premier polacco Mateusz Morawiecki, mentre il ministro della Difesa Mariusz Blaszczak ha reso noto che «è stata smantellata una rete di spionaggio russo». Sul fronte diplomatico il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha espresso alle agenzie russe «rammarico per la volontà di Finlandia e Svezia di entrare nella Nato, perché la Russia non rappresenta una minaccia per loro»; mentre il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha affermato: «La Turchia continuerà la sua mediazione affinché Russia e Ucraina tornino a negoziare. Fino alla fine continueremo con i nostri sforzi per riportare le parti al tavolo negoziale». Ieri ha parlato anche Vladimir Putin al congresso dell’Unione russa degli industriali e imprenditori: «Vediamo tendenze positive nell’economia russa, e ci aspettiamo una notevole crescita del Pil nel secondo trimestre dell’anno rispetto al 2022». Sempre nella giornata di ieri il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba su Twitter ha parlato della telefonata intercorsa con il consigliere di Stato e ministro degli Esteri cinese Qin Gang: «Abbiamo discusso del significato del principio dell’integrità territoriale».