2023-04-18
«In Ue regole preistoriche sui migranti»
Sergio Mattarella si schiera al fianco del governo sull’allarme sbarchi: «Serve una nuova politica di asilo, le norme attuali sono superate». Bordate alla Commissione anche dal Ppe che chiede aiuti e solidarietà per l’Italia: è in difficoltà. Ma l’Europarlamento ci snobba.Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, scende in campo al fianco del governo guidato da Giorgia Meloni sull’emergenza migranti e sulla politica estera. I numerosi appelli all’Unione europea affinché intervenga in maniera concreta ed efficace per aiutare il nostro Paese a fronteggiare l’enorme mole di sbarchi non hanno fino ad ora prodotto azioni degne di rilievo, e dunque stavolta Mattarella, determinato come non mai, non usa mezzi termini per richiamare Bruxelles alle proprie responsabilità. L’inquilino del Colle, in visita ufficiale a Varsavia, va giù duro: la situazione legata alla crescita esponenziale del numero di immigrati che raggiungono l’Italia «richiede che il problema venga affrontato insieme», ammonisce Mattarella, «come problema dell’Unione europea perché la Ue può farlo con una azione coordinata. Serve una nuova politica di asilo superando vecchie regole che sono ormai preistoria». Piena sintonia tra Quirinale e Palazzo Chigi anche sulla interferenza del gruppo di mercenari Wagner, al soldo della Russia, sui tumulti che stanno avvenendo in Sudan, e che potrebbero produrre una ulteriore ondata migratoria diretta verso l’Europa: «Quanto avviene in Sudan», afferma preoccupato Mattarella, «è allarmante, e l’azione della Wagner in tanti Paesi africani richiama a grande allarme la Nato e dell’Ue e richiede un’azione dell’Unione attiva e protagonista. Occorre sostenere l’Ucraina finché è necessario, finché occorre, sotto ogni profilo: di forniture militari, finanziarie, umanitarie, per la ricostruzione del Paese con la convinzione che questo riguardi tutti i Paesi che si richiamano alla libertà delle persone e dei popoli, ora messa in discussione dall’invasione russa». A Palazzo Chigi le parole di Mattarella, il cui rapporto con la Meloni è da sempre solido e collaborativo per il bene supremo dell’Italia, sono state accolte con soddisfazione. Anche il presidente polacco Andrezej Duda, al termine dell’incontro con Mattarella, richiama l’Europa ai propri doveri: «Oggi», dice Duda, «l’Unione europea ha il problema delle migrazioni illegali e possiamo tranquillamente parlare di migrazioni di massa. L’Italia fa un grandissimo sforzo e anche noi abbiamo questo problema. Noi aspettiamo un sostegno maggiore, una maggiore comprensione da parte della Commissione europea e delle iniziative più decise dalla Ue». Mattarella nel corso della sua visita a Varsavia è stato insignito dal presidente Duda, dell’«Aquila bianca», la più importante onorificenza polacca, mentre Laura Mattarella ha ricevuto la massima Medaglia ai meriti della Repubblica di Polonia. Anche Manfred Weber, presidente del Partito popolare europeo, rompe gli indugi e si schiera con cristallina chiarezza al fianco del governo italiano, bacchettando la Commissione europea, latitante sul tema dell’immigrazione: «Stiamo andando incontro», dice Weber al Corriere della Sera, «a un’altra grande crisi migratoria in Europa. Ed è per questo che il Ppe sostiene pienamente il governo italiano nel dare priorità a questo tema a livello europeo. Abbiamo bisogno di azioni comuni e ci rammarichiamo molto del fatto che da parte della Commissione e degli Stati Ue non ci siano molta consapevolezza, né ascolto né molta azione verso un problema serio. Il piano presentato da Ursula von der Leyen in febbraio», aggiunge Weber, «è buono, ma siamo in ritardo nell’attuazione. La gestione congiunta del fenomeno con i Paesi del nord Africa non deve essere vista solo come uno sforzo italiano per fermare la partenza dei barconi. Servono subito accordi di riammissione chiari con i Paesi di origine. Per anni la Commissione li ha promessi, deve accelerare. Se un migrante non ha diritto alla protezione deve tornare a casa». Roma è stata lasciata sola? «A livello Ue», argomenta Weber, «la solidarietà non funziona. Ringrazio il governo italiano per il modo in cui accoglie i migranti e cerca di salvarli e aiutarli. Quando abbiamo un numero così alto di arrivi e il governo italiano cerca di gestire le cose in modo serio, gli altri Paesi come la Germania e la Francia devono aiutare. Il governo tedesco e francese, ma anche gli altri, non possono stare a guardare, devono portare volontariamente i migranti con un diritto di asilo sul loro territorio». Dalle parole ai fatti: ieri il gruppo del Ppe ha sottoposto alla presidenza del Parlamento europeo la richiesta di introdurre nell’agenda della plenaria di oggi una dichiarazione del Consiglio e della Commissione Ue sulla «solidarietà nei confronti dell’Italia che affronta una situazione di emergenza per l’aumento del flusso dei migranti». La proposta però è stata bocciata dal Parlamento europeo con 227 voti contrari, 151 favorevoli e 5 astensioni. Approvata invece, con 252 voti a favore, 119 contrari 13 astenuti, la mozione di Socialisti e Verdi, che hanno proposto che il dibattito non riguardi l’emergenza italiana ma «la necessità di una soluzione europea alla crisi migratoria per facilitare il salvataggio di vite, soprattutto in Italia».
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