2024-05-16
Putin avanza, esulta e vola da Xi Jinping. Zelensky in ritirata dà buca alla Spagna
Lo zar si dice pronto a trattare: «Le vittorie avvicinano la pace». Evacuati 8.000 civili da Kharkiv. Blinken apre ai raid in Russia.Dopo settimane di attesa il presidente russo, Vladimir Putin, incontrerà il suo omologo cinese, Xi Jinping, in una visita di Stato della durata di due giorni. Vertice che non poteva avvenire in un momento peggiore per l’Ucraina: mai come adesso Kiev mostra tutte le sue difficoltà e Mosca dall’inizio del conflitto non era mai apparsa così forte. Preoccupa quindi l’Occidente il fatto che il leader cinese possa ricoprire proprio adesso il ruolo di mediatore di una pace che difficilmente potrebbe essere equa. «Ci siamo incontrati per la prima volta nel marzo 2010 e da allora ci siamo visti e sentiti telefonicamente in modo regolare. Il presidente Xi ha mantenuto uno stile di comunicazione rispettoso, amichevole, aperto e allo stesso tempo d’affari», ha detto Putin in un’intervista rilasciata a Xinhua, l’agenzia di stampa cinese, aggiungendo che il presidente cinese è un leader saggio e visionario e svolge un ruolo speciale e di primo piano nello sviluppo delle relazioni bilaterali. «Stiamo cercando una soluzione globale, sostenibile e giusta di questo conflitto con mezzi pacifici. Siamo aperti al dialogo sull’Ucraina, ma tali negoziati devono tenere conto degli interessi di tutti i Paesi coinvolti nel conflitto, compreso il nostro», ha poi concluso il leader del Cremlino. Aggiungendo poi a Interfax e alla Tass: «In Ucraina avanziamo su tutto il fronte. L’azione militare avvicina una soluzione pacifica». Facile negoziare adesso per Mosca. L’esercito russo in Ucraina è in incessante avanzata. «Tutti gli obiettivi si stanno realizzando, le nostre truppe stanno migliorando costantemente le loro posizioni» ha commentato Putin, soddisfatto dei risultati dell’ultima controffensiva. Nella regione di Kharkiv la situazione è degenerata, il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha deciso di far ritirare le sue truppe per salvare il salvabile. Poi ha deciso di annullare i suoi incontri diplomatici in Spagna e Portogallo previsti per questo fine settimana, così da seguire in casa gli sviluppi sul campo. Secondo il Consiglio di sicurezza di Kiev sarebbero impegnati circa 30.000 soldati russi nell’Ucraina Nord orientale. Anche per questo gli ucraini che non hanno più uomini da arruolare hanno deciso per la ritirata: «In alcune aree vicino a Lukyantsi e Vovchansk, in risposta al fuoco nemico e a un assalto di fanteria, le nostre unità hanno manovrato in direzione di posizioni più favorevoli per salvare la vita dei nostri soldati ed evitare perdite». Ottomila i civili fuggiti dalla regione, 600 sono bambini. Ci si aspetta nelle prossime ore la presa della città di Kharkiv, ma il sindaco, Igor Terekhov, non sembra preoccuparsene: «Non stiamo considerando l’evacuazione da Kharkiv, al contrario, accettiamo persone sfollate dalle zone in cui si svolgono le ostilità attive. Li accogliamo già nei dormitori e forniamo loro tutto ciò di cui hanno bisogno per sentirsi più o meno protetti». Mosca solo ieri ha conquistato altri due villaggi: Glubokoe e Lukiantsy. La disfatta sembra imminente, tanto che anche gli Stati Uniti cominciano a riconoscerlo. «La situazione sul campo di battaglia in questo momento in Ucraina è difficile», ha detto il portavoce del Pentagono. Gli ucraini «continuano ad adottare misure per difendere il proprio territorio e faremo tutto il possibile per fornire loro le munizioni e i rifornimenti critici di cui hanno bisogno». Il segretario di Stato americano, Tony Blinken, che si trova a Kiev da un paio di giorni, dopo essersi esibito come chitarrista in un pub della Capitale in jeans e maglia nera, cantando Rockin' in the free world di Neil Young, ha promesso che al suo ritorno a Washington metterà sul tavolo altri 2 miliardi di dollari in finanziamenti militari annunciando anche l’invio urgente di missili, armi e blindati. «La difesa dell’Ucraina è una priorità assoluta», il suo commento. Eppure sembra evidentemente troppo tardi. Questi mezzi sarebbero dovuti arrivare settimane o mesi fa per fermare la controffensiva russa. Inoltre da tempo gli ucraini continuano a chiedere la possibilità di attaccare il territorio russo. «Noi non incoraggiamo o rendiamo possibili attacchi fuori dall’Ucraina, ma alla fine l’Ucraina deve prendere le decisioni da sola su come condurre questa guerra», la risposta di Blinken, che poi ha ricordato: «Gli Stati Uniti potrebbero firmare un accordo bilaterale sulla sicurezza con l’Ucraina entro poche settimane».A stretto giro, come chiarito dallo stesso Blinken, Zelensky e il presidente Usa, Joe Biden, si incontreranno di persona. La sua amministrazione in queste ore sta lavorando affinché venga inviata una nuova batteria di missili patriot chiesta a gran voce da tutti i vertici di Kiev perché tra i pochi dispositivi in grado di difendere con efficacia i cieli dai missili russi. Anche se da Mosca avvertono: «Nessun armamento potrà salvare il regime criminale di Zelensky dal collasso», queste le parole della portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova.
Sergio Spadaro e Fabio De Pasquale (Imagoeconomica)