2025-02-13
Ricchi premi se spari contro i russi
Reclute ucraine durante l'addestramento (Ansa)
Campagna social del ministero della Difesa gialloblù per reclutare carne da macello da spedire al fronte: 24.000 dollari l’anno e affitti agevolati ai giovani che s’arruolano.Ventiquattromila dollari per andare a morire in guerra. Questa è la cifra che propone Kiev per incentivare i giovani tra i 18 e i 24 anni ad andare a combattere al fronte per un anno. Una decisione che conferma ulteriormente le difficoltà dell’esercito ucraino, numericamente inferiore rispetto a quello russo, di rimpiazzare i soldati uccisi. Nemmeno un anno fa il parlamento ucraino aveva approvato la legge sull’abbassamento dell’età per l’arruolamento, scesa da 27 a 25 anni. Una modifica che non ha prodotto i risultati chiesti dall’amministrazione Biden, tanto che a novembre scorso era trapelata la notizia che gli Stati Uniti stessero spingendo il presidente ucraino Volodymyr Zelensky a ridurre ulteriormente l’età della chiamata alle armi. E anche se un mese fa il leader gialloblù ha ricordato che sono stati impiegati ben 980.000 soldati ucraini (con risultati decisamente scarsi), la linea di Kiev non è cambiata. Nei giorni scorsi Zelensky aveva infatti anticipato a Reuters che ci sarebbe stata una nuova campagna di arruolamento: «Prevedremo un contratto speciale, ci saranno molti benefici. Abbiamo a disposizione molte risorse finanziarie. I dettagli saranno resi pubblici presto, nei prossimi giorni».E così è stato. Sulla pagina Facebook del ministro della Difesa ucraino, Rustem Umerov, martedì è comparso un lungo post con i particolari della campagna, accompagnati da un video con una musichetta rock accattivante da videogioco di guerra e slogan da spot pubblicitario. «Cambia la tua vita in un anno» incoraggia il video, spiegando a chi è rivolto l’annuncio: «Hai tra i 18 e i 24 anni, sei un cittadino ucraino e sei pronto per il cambiamento». Nello sfondo del video compaiono alcune attività dei soldati in guerra: dall’imbracciare le armi e sparare ad assistere un collega ferito e pilotare un drone. Tutte immagini in versione soft, senza alcuna testimonianza degli orrori dei combattimenti: anzi, appare anche la spiaggia e il mare. Ovviamente nell’inquadratura non sono mancate le banconote che dovrebbero fungere da calamita per i giovani, convincendoli a partire per il fronte. Umerov, nell’annunciare la campagna, ha dichiarato: «Stiamo costruendo un nuovo sistema di reclutamento che fa fronte alle sfide moderne». E poi: «La decisione», approvata dal consiglio dei ministri, «consentirà ai cittadini motivati di scegliere una posizione e una brigata da un elenco, di sottoporsi a un addestramento intensivo e di ricevere un giusto sostegno finanziario e sociale». Anzi si tratterebbe di «una formazione militare professionale secondo gli standard Nato», come ha riportato Reuters.Scendendo nei dettagli, per coinvolgere «i guerrieri motivati», oltre alla ricompensa di 24.000 dollari per un anno, il contratto prevede altri bonus tra cui mutui e affitti agevolati. In particolare: «Durante il servizio è fornito un rimborso delle abitazioni in affitto» e al termine del lavoro viene data «l’opportunità di ottenere il mutuo a un tasso di interesse dello 0% nell’ambito del programma eOselya», cioè un’iniziativa che offre la possibilità di ottenere un prestito per l’acquisto di una casa per chi svolge un lavoro importante per lo Stato ucraino. E le garanzie sociali? «Dopo aver terminato il contratto, i volontari possono ricevere un’istruzione superiore finanziata dallo Stato entro quote stabilite». E i giovani che hanno prestato servizio avranno l’esenzione dall’essere arruolati per i 12 mesi successivi, oltre ad «avere il diritto di viaggiare liberamente all’estero».
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Dopo l'apertura dei lavori affidata a Maurizio Belpietro, il clou del programma vedrà il direttore del quotidiano intervistare il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, chiamato a chiarire quali regole l’Italia intende adottare per affrontare i prossimi anni, tra il ruolo degli idrocarburi, il contributo del nucleare e la sostenibilità economica degli obiettivi ambientali. A seguire, il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, offrirà la prospettiva di un territorio chiave per la competitività del Paese.
La transizione non è più un percorso scontato: l’impasse europea sull’obiettivo di riduzione del 90% delle emissioni al 2040, le divisioni tra i Paesi membri, i costi elevati per le imprese e i nuovi equilibri geopolitici stanno mettendo in discussione strategie che fino a poco tempo fa sembravano intoccabili. Domande cruciali come «quale energia useremo?», «chi sosterrà gli investimenti?» e «che ruolo avranno gas e nucleare?» saranno al centro del dibattito.
Dopo l’apertura istituzionale, spazio alle testimonianze di aziende e manager. Nicola Cecconato, presidente di Ascopiave, dialogherà con Belpietro sulle opportunità di sviluppo del settore energetico italiano. Seguiranno gli interventi di Maria Rosaria Guarniere (Terna), Maria Cristina Papetti (Enel) e Riccardo Toto (Renexia), che porteranno la loro esperienza su reti, rinnovabili e nuova «frontiera blu» dell’offshore.
Non mancheranno case history di realtà produttive che stanno affrontando la sfida sul campo: Nicola Perizzolo (Barilla), Leonardo Meoli (Generali) e Marzia Ravanelli (Bf spa) racconteranno come coniugare sostenibilità ambientale e competitività. Infine, Maurizio Dallocchio, presidente di Generalfinance e docente alla Bocconi, analizzerà il ruolo decisivo della finanza in un percorso che richiede investimenti globali stimati in oltre 1.700 miliardi di dollari l’anno.
Un confronto a più voci, dunque, per capire se la transizione energetica potrà davvero essere la leva per un futuro più sostenibile senza sacrificare crescita e lavoro.
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Chi ha inventato il sistema di posizionamento globale GPS? D’accordo la Difesa Usa, ma quanto a persone, chi è stato il genio inventore?