2025-03-22
Mosca minaccia di riprendere i raid dopo le bombe di Kiev sulle centrali
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Volodymyr Zelensky in visita nel Donetsk (Ansa)
Volodymyr Zelensky visita le truppe a Pokrovsk. Obbligo di passaporto russo nei territori occupati. Continua a vacillare la tregua sui raid contro le infrastrutture energetiche tra Russia e Ucraina. Dopo essersi accusate a vicenda venerdì per l’attacco a una stazione del gas a Sudzha, nella regione russa del Kursk, oggi è arrivata la risposta del Cremlino. Mosca si riserva il diritto di «una risposta simmetrica». Il ministero della Difesa russo ha aggiunto: «Come nel 2022, le provocazioni vengono utilizzate di nuovo con lo scopo di interrompere il processo negoziale. Stiamo chiaramente avvertendo che se il regime di Kiev continua la sua linea distruttiva, la Federazione russa si riserva il diritto di rispondere, anche con una risposta simmetrica». Inoltre, sembra che nei territori ucraini occupati dalla Russia presto la popolazione dovrà scegliere se prendere la cittadinanza russa oppure trasferirsi altrove. La scadenza, secondo un rapporto dell’intelligence inglese, è fissata per il 10 settembre. Il decreto firmato dal presidente russo Vladimir Putin lo scorso 20 marzo, come si legge nel post condiviso su X dal ministero della Difesa britannico, «ha lo scopo di costringere i cittadini ucraini che si rifiutano di accettare passaporti e cittadinanza russi a lasciare il territorio ucraino occupato dalla Russia». Tra l’altro, il portavoce del ministero degli Esteri ucraino, Heorhii Tykhyi, ha già fatto sapere venerdì che Kiev si appellerà alla Corte penale internazionale al fine di «considerare questo decreto come ulteriore prova di crimini di guerra commessi dalla leadership della Federazione russa». Allo stato attuale, il rinnovato status giuridico dovrebbe rivolgersi a coloro che vivono in Crimea, così come nelle zone occupate di Luhansk, Zaporizhzhia, Kherson e Donetsk. Ed è proprio in quest’ultimo territorio che Volodymyr Zelensky è arrivato oggi per offrire il proprio sostegno alle truppe, ringraziandole con «onorificenze statali». Il presidente ucraino ha infatti reso noto su X di aver fatto visita ai soldati ucraini nella città di Pokrovsk, spiegando: «Ho visitato il posto di comando del Gruppo tattico di Pokrovsk e ho incontrato i comandanti della Drone line, che riunisce le migliori unità di sistemi senza pilota delle forze armate ucraine. Ho ricevuto un rapporto sulla difesa della direzione di Pokrovsk, sulla situazione operativa e sui progressi delle missioni». Poco dopo la visita di Zelensky, nel pomeriggio Mosca ha bombardato proprio la città nel Donetsk, uccidendo due civili, secondo i media locali. Mentre nella notte tra venerdì e sabato, Kiev ha eliminato 100 droni russi su 179, ma sul territorio di Zaporizhzhia il raid di Mosca ha sterminato un’intera famiglia: padre, madre e una figlia di 14 anni. La Russia invece ha riferito di aver abbattuto 47 droni ucraini, oltre ad aver intercettato e distrutto un aereo MiG-29 dell’aeronautica militare ucraina. Sul fronte delle perdite, il ministero della Difesa russo ha anche comunicato che in sole 24 ore hanno perso la vita oltre 200 militari ucraini in direzione del Kursk. Un bilancio che accompagna le critiche della popolazione ucraina che già ritiene di aver pagato un prezzo troppo alto per l’incursione in Russia, come raccontano le testimonianze a Reuters. Alle morti si aggiungono anche la distruzione di «un veicolo da combattimento di fanteria, tre veicoli corazzati da combattimento, sette veicoli, sette pezzi di artiglieria, tre mortai e un veicolo Atv» secondo quanto afferma sempre il ministero della Difesa russo.