2019-10-16
Tutti gridano che Bibbiano è un bluff. Ma in Piemonte riesaminano gli affidi
Da Pierfrancesco Majorino all'Huffington Post, le parole dei giudici minorili vengono usate per difendere i servizi sociali. Intanto, a Torino, il Garante nominato dalla sinistra chiede che siano passati al vaglio tutti gli allontanamenti.Contrordine, compagni: parlare di Bibbiano si può, ma solo per dire che Bibbiano non esiste. L'assist l'ha servito l'Associazione dei magistrati minorili, riunta l'altro giorno a congresso a Lecce, secondo la quale «non esiste nessun sistema Bibbiano», gli assistenti sociali non esercitano alcuno strapotere e i giudici mantengono un «approccio critico» rispetto alle richieste di affido che ricevono. È quanto emerge dall'esame di 100 dossier gestiti dalla Procura minorile: solo in 15 casi, infatti, si sarebbe arrivati all'affido. Insomma, in Emilia Romagna funziona tutto alla perfezione. Se un problema esiste, casomai, riguarda chi diffonde informazioni sui minorenni «senza alcun filtro e cautele», esponendo «il sistema della giustizia minorile alle speculazioni». In pratica, giornalisti e attivisti, non ultime le stesse famiglie, che da mesi raccontano l'inchiesta Angeli e demoni.Ora, non che dall'associazione che guida i magistrati minorili ci si potesse aspettare che denunciasse dei vizi nel meccanismo che regola gli allontanamenti familiari. Ma i negazionisti del caso Bibbiano hanno colto l'occasione per siglare un gol a porta vuota. E raccontare che, come volevasi dimostrare, tutto va bene madama la marchesa. D'altra parte, lo scopo di chi minimizza i fatti di Bibbiano non è tanto difendere le toghe, quanto supportare il vero anello di congiunzione tra politica, cooperative e pubblica amministrazione: i servizi sociali, appunto. Su Twitter, l'eurodeputato pd, Pierfrancesco Majorino, ha chiosato: «Chi usa Bibbiano per attaccare i servizi sociali nella loro generalità è moralmente complice di adulti violenti che fanno danni. Lo pensavo ieri e lo penso ancora di più oggi: andrebbero processati per procurato allarme». Al Pd, insomma, non bastava minacciare querele per chi osasse notare che nell'inchiesta Angeli e demoni era coinvolto anche un esponente del partito. Adesso bisogna mandare alla sbarra chi si permette di nutrire qualche dubbio sui metodi degli psicoterapeuti, anche se dalle carte dell'inchiesta sono venuti fuori profili inquietanti di attivisti Lgbt che strappavano i minori ai genitori, con accuse infondate, per consegnarli ai loro ex amanti. Senza contare che sono stati gli esperti i primi a gettare ombre sulla maniera di condurre gli interrogatori con i bambini, tra domande suggestive e assistenti sociali travestite da lupi che invatavano i piccoli a celebrare simbolicamente il funerale del papà.A fare quadrato è arrivato anche Huffington Post, con un intervento del neuropsichiatra infantile Massimo Ammaniti, il quale punta il dito sull'«ignoranza di quanti si sono scagliati contro gli operatori dei servizi sociali», rei, addirittura, di aver interferito «con la salute pubblica». Eppure, lo stesso Ammaniti riconosce che (in buona fede, poiché «consapevoli dei rischi» che corre chi subisce abusi in casa), «chi lavora in questo campo è portato a sollecitare l'allontanamento dei bambini da una famiglia abusante, anche se a volte bisognerebbe lavorarci di più per valutare se ci sono potenzialità di recupero e di sostegno dei genitori». Ma siamo proprio sicuri che questi psicoterapeuti non vedano violenze sessuali anche dove non esistono? Proprio ieri, in audizione alla commissione regionale sul caso Bibbiano (che peraltro è fortemente ipotecata da Pd e 5 stelle), è stata ascoltata Antonella Dellapina, referente dei comitati parmensi che riuniscono madri e padri, la quale ha rivelato che, «dei genitori imputati per abuso o maltrattamento, uno su due sarebbe stato processato ingiustamente (perché assolto o perché il caso è stato poi archiviato)». Insomma, queste «famiglie abusanti», nel 50% dei casi, sono famiglie ma non sono abusanti. Parola degli stessi magistrati che il dottor Ammaniti ci chiede di ascoltare.Non solo. È corretto affermare che non esiste alcun sistema Bibbiano? A tal proposito, va spiegato che non solo Angeli e demoni non si è sgonfiata, come pretende qualcuno, ma addirittura si sta allargando anche da Bibbiano a Reggio Emilia. E Daniela Scrittore, la funzionaria del Comune vicina a Federica Anghinolfi, ex responsabile dei servizi sociali dell'Unione della Val d'Enza, ora è indagata sia per false dichiarazioni sia per abuso d'ufficio (come il sindaco dem di Bibbiano, Andrea Carletti). La Scrittore avrebbe suggerito a un dirigente Ausl, già indagato, di assegnare un appalto all'associazione di Claudio Foti, per poi negare questa circostanza una volta sentita come testimone. Come riportato dalla Gazzetta di Reggio, è stata spostata a un altro ufficio.Nel frattempo, a riprova del fatto che di zone oscure sul sistema degli affidi ve ne sono in varie parti d'Italia, giova segnalare che, in Regione Piemonte, la Garante per l'infanzia, nominata dalla giunta di centrosinistra, ha aperto all'idea di monitorare tutti i provvedimenti di allontanamento familiare, «al fine di verificare le motivazioni [...], con l'obiettivo di conoscerne le cause e rimuoverle». Se non un'ammissione che anche in Piemonte qualcosa non va, questa decisione lascia trasparire almeno il sospetto che qualche stortura si sia verificata. Non c'è male per un problema che ufficialmente non esiste...