2025-09-13
Trump tuona contro Putin: «La pazienza sta finendo». Nato, via alla missione a Est
Vladimir Putin e Donald Trump (Ansa)
L’Alleanza atlantica vara l’operazione «Sentinella» dopo l’invasione dei droni russi in Polonia. Rutte: «Episodio ancora sotto esame, noi pronti a difenderci».A distanza di due giorni dall’incursione dei droni russi sui cieli polacchi, è arrivata la contromisura della Nato per difendersi dalla «minaccia» di Mosca.Ecco quindi che il segretario generale della Nato Mark Rutte ha annunciato l’avvio della missione Eastern Sentry (Sentinella dell’Est). L’obiettivo è di «rafforzare ulteriormente la nostra posizione lungo il fianco orientale» ha detto, precisando che l’operazione include «una serie di risorse degli alleati, tra cui Danimarca, Francia, Regno Unito, Germania e altri». Il comandante supremo dell’Alleanza in Europa, il generale Alexus Grynkewich, presente al fianco di Rutte nella conferenza stampa, ha sottolineato che «la Nato continuerà a difendere ogni centimetro del suo territorio». Dunque, la Sentinella dell’Est «sarà flessibile e agile, fornendo una deterrenza e una difesa ancora più mirate esattamente quando e dove necessario». E ha aggiunto che «includerà ulteriori capacità potenziate. Integrerà le difese aeree e terrestri e aumenterà la condivisione di informazioni tra le nazioni». Affrontando il tema dei droni russi, Rutte ha ripetuto che «l'episodio in Polonia è pericoloso e inaccettabile», nonostante sia ancora in corso la valutazione per comprendere se l’invasione dello spazio aereo polacco «sia stato intenzionale o meno». Nel frattempo, la Francia, la Svezia e la Germania hanno già convocato gli ambasciatori russi presenti sul loro territorio. E tra chi non vuole perdere tempo per proteggere Varsavia, la Germania e la Francia hanno deciso di essere in pole position. Berlino, secondo il Wall street journal, è pronta a schierare due caccia Eurofighter al confine con la Polonia. Poco prima il portavoce del ministero della Difesa tedesco aveva annunciato la sorveglianza aerea tedesca sul territorio polacco «24 ore su 24, 7 giorni su 7». Pure il presidente francese, Emmanuel Macron, ha reso noto che invierà tre caccia Rafale per proteggere il fianco orientale dell’Alleanza atlantica previo confronto con Rutte. Sempre in riferimento ai droni russi, ad avvalersi del beneficio del dubbio è stato invece il presidente americano, Donald Trump. «Potrebbe essere stato un errore» ha riferito ai giornalisti. Immediata è stata la risposta del premier polacco, Donald Tusk che su X ha commentato: «Anche noi avremmo voluto che l’attacco con i droni alla Polonia fosse stato un errore. Ma non lo è stato. E lo sappiamo bene». Dall’altra parte della barricata, il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha ribadito: «La Russia non ha mai minacciato nessuno. Non minaccia nemmeno i paesi europei. Non è stata la Russia ad avvicinarsi all’Europa con la sua infrastruttura militare». E ha pure dichiarato che con l’Ucraina «i negoziati sono in pausa» visto che «non si possono indossare occhiali rosa» e pretendere che le trattative «diano risultati immediati». E siccome la Russia e la Bielorussia hanno iniziato le esercitazioni Zapad 2025, per il portavoce russo gli Stati europei si trovano «in sovraccarico emotivo».Quel che è certo è che la Casa Bianca è ai ferri corti con il Cremlino riguardo alla guerra in Ucraina. A lanciare l’avvertimento è stato Trump: «La pazienza con Putin sta finendo e sta finendo in fretta» ha affermato a Fox News. Il tycoon ha specificato che «ci vogliono due persone per ballare il tango» e quindi «quando Putin voleva farlo, Zelensky non l’ha fatto» e viceversa. Lo scenario attuale secondo il presidente è che al momento Zelensky è propenso al confronto mentre lo zar russo «è un punto interrogativo». La strategia vincente per portare Putin al tavolo dei negoziati resta l’arma delle sanzioni. È su questa linea che il tycoon insiste, così come Bruxelles. Sempre a Fox News, il tycoon ha infatti ribadito che l’unico modo per mettere i bastoni tra le ruote ai piani del presidente russo è imporre «sanzioni alle banche, al petrolio e i dazi». Ha però sottolineato di aver già «fatto molto» dato che ha implementato «un dazio del 50% all’India perché compra petrolio dalla Russia». Su questi presupposti, dunque, il Tesoro degli Stati Uniti ha sollecitato l’Ue e il G7 a implementare «dazi significativi» sui prodotti provenienti da Pechino e da Nuova Delhi. L’Alto Rappresentante Ue per la politica estera, Kaja Kallas, ha intanto affermato che il 19° pacchetto di sanzioni contro Mosca, che secondo Reuters verrà proposto mercoledì, «prevede ulteriori restrizioni sulle vendite di petrolio russo, sulle petroliere fantasma e sulle banche». Nel frattempo, a Kiev, è arrivato il principe Harry, accompagnato da un team della sua Invictus games foundation. «Non possiamo fermare la guerra, ma quello che possiamo fare è fare tutto il possibile per aiutare il recupero» dei soldati feriti ha detto il principe. Ma la capitale ucraina ha visto la presenza anche dei consiglieri diplomatici di Italia, Francia, Germania, Gran Bretagna. La visita è da intendersi come gesto di solidarietà verso il presidente ucraino dopo l’episodio in Polonia. A rappresentare il nostro Paese è stato il consigliere diplomatico del premier Giorgia Meloni, Fabrizio Saggio.
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