2021-07-13
Tridico vuole assumere i già assunti. No di Brunetta, sponda di Orlando
Pasquale Tridico (Getty Images)
I ministeri danno parere opposto sull'internalizzazione di 3.300 addetti del contact center Inps con contratto indeterminato presso aziende private. L'emendamento è di Stefania Pezzopane: all'Aquila vivono 500 centralinisti.Nel presentare la consueta relazione annuale sull'Inps, il presidente, Pasquale Tridico, ha tenuto a precisare che ci sono incoraggianti segni di ripresa, grazie «alle politiche inclusive e sostenibili» in atto. Il riferimento è sicuramente ampio e tocca il Pnrr, ma non è da escludere che il manager voluto dai grillini abbia in mente sé stesso. Cioè la possibilità di internalizzare almeno 3.300 dipendenti che adesso svolgono le attività di call center per l'Inps. Inutile dire che in tempi di licenziamenti e crisi aziendali sarebbe un bel colpo politico. Basti pensare che Alitalia è sempre a terra, all'ex Ilva arrivano altre settimane di cassa integrazione, Air Italy ha ottenuto sei mesi di ossigeno, ma a Natale si tornerà a parlare di licenziamenti. Per Tridico, in un contesto del genere, poter annunciare stabilizzazioni o nuove assunzione sarebbe anche il modo di consolidare il nuovo asse in via di formazione. Certamente la sponda grillina si è sciolta e così trovare nell'ala sinistra del Pd e in quella di Leu nuovi feedback aiuterebbe in vista di mosse future. Il programma ha però trovato un muro inaspettato in commissione parlamentare. Se lo schema piace al ministro Andrea Orlando, non si può dire lo stesso per il dicastero della Pubblica amministrazione guidato da Renato Brunetta. Ovviamente non c'è uno scontro diretto in atto, ma due pareri opposti all'emendamento che mira ufficialmente a rafforzare la capacità amministrativa di Inps servizi spa. Il testo infilato nel Dl governance e semplificazione vede come prima firmataria la deputata del Pd Stefania Pezzopane. Dopo aver superato il filtro dell'ammissibilità è finito in commissione e qui, la scorsa settimana, i due ministeri in questione hanno dato pareri discordanti. In pratica, i dubbi sull'operazione sono legati al fatto che non sia specificata alcuna copertura economica. Inoltre, l'internalizzazione avrebbe tempi lunghi e soprattutto non è detto che riesca a garantire la continuità tecnologica e poi c'è la clausola sociale che imporrebbe un numero diverso di assunzioni. Tradotto, se qualcuno rimanesse fuori, si avvierebbero numerose cause con il rischio di ulteriori esborsi da parte dello Stato. Non a caso ieri i sindacati hanno fatto due ore di sciopero e indetto altra astensione questo giovedì e il 27 luglio. «Il coordinamento ha condiviso la preoccupazione per la gestione dell'intera operazione da parte dell'Inps», si legge nel comunicato a firma congiunta Cgil, Cisl e Uil, «Una gestione fatta di personalismi e che a oggi non ha ancora dato una sola risposta alle preoccupazioni delle lavoratrici e dei lavoratori coinvolti». I sindacati ritengono che l'unica soluzione possibile sia l'applicazione della clausola sociale secondo il contratto delle telecomunicazioni e «respingono la scelta aziendale di lasciare fuori dal perimetro dell'internalizzazione gli addetti anche alla commessa Ader». Al di là dei tecnicismi, il rischio è che portando in house il servizio non solo non ci siano nuove assunzioni, ma che non si riesca ad andare oltre le 3.300 unità lasciando un pezzo per strada tanto più in un periodo come questo in cui la richiesta di assistenza da remoto è schizzata alle stelle. Ma il paradosso è anche un altro. Gli attuali addetti ai call center sono già assunti a tempo indeterminato dalle rispettive società. In pratica le assunzioni di Tridico toccherebbero persone già assunte. Eppure, nonostante il pare negativo della Pa e lo sciopero dei sindacati, l'emendamento va in votazione questa settimana e se dovesse andare male per l'Inps ne è già pronto un altro. Un emendamento quasi identico è stato presentato dai senatori 5 stelle Gianmauro Dell'Olio e Susy Matrisciano. Il testo stavolta è quello del Dl reclutamento della Pa. E qui le scadenze sono più dilatate. Dovrà essere votato entro il 9 agosto. Si tratta della classica battaglia a suon di emendamenti, eppure è interessante zoomare su alcuni dettagli. Il primo riguarda la prima firmataria dell'emendamento al Dl governance. La Pezzopane potrebbe essere la futura candidata del Pd per il prossimo sindaco de L'Aquila. La gara è lunga e ancora non si sa, ma se si si spulcia tra i luoghi di lavori dei circa 3.300 operatori dei call center si vede che il grosso è dislocato a Marcianise e Molfetta. Ma ben 500 (attualmente assunti da Comdata, una delle due società ad aver vinto la gara) vivono all'Aquila. Propagandare l'internalizzazione come fosse una stabilizzazione di un numero così elevato e su un territorio tutto sommato piccolo sarebbe una bella leva in vista della campagna elettorale. Il secondo dettaglio interessante sta nel nome di Alessandro Goracci, attuale capo ufficio legislativo di Orlando. Il figlio di Carlo, a suo tempo molto vicino a Ugo Zampetti, è stato durante il Conte bis a Palazzo Chigi e oggi si vocifera stia aiutando Tridico in una transizione con qualche stella in meno. A questo punto all'Aula manca il parere del Mef, mentre già oggi si potrebbero avere dettagli in più. Tra le 10 e le 12.30 sarà trasmesso in diretta streaming l'evento Innovazione e sviluppo delle persone per un servizio migliore ai cittadini, organizzato dall'Inps e assieme a Gabriella Di Michele parlerà anche Brunetta.