2024-08-16
Il trafficante italiano di cocaina e la paura per Maduro. «Con questo non si scherza»
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Nell'ordinanza di custodia cautelare che ha portato in carcere Natalino Grasso per l'importazione di una tonnellata di polvere bianca compaiono le intercettazioni sui pericoli del Venezuela. Velieri carichi di sostanze stupefacenti viaggiavano tra i Sud America e l'Europa.Spostare una tonnellata di cocaina dal Venezuela alla Spagna standosene comodamente seduti in un appartamento di Cernusco sul Naviglio, per di più mentre sei già in affidamento ai servizi sociali. È quello di cui è accusato Natalino Grasso, novarese cinquantasettenne, che spalleggiato da Rafael Leonardo Hernandez, detto il Negrito, spostava veri e propri velieri da una parte all’altra dell’Oceano atlantico. Aveva centinaia di migliaia di euro in Bitcoin e sperava di assicurarsi uno stipendio da 4000 euro al mese per i prossimi 30 anni. Ma le forze dell’ordine (Goa del Gico della Guardia di Finanza insieme con la Procura Distrettuale Antimafia di Milano) lo hanno scoperto, anche grazie alle intercettazioni telefoniche mentre nella sua abitazione dove stava scontando un’altra condanna. La storia è però ricca di dettagli e arriva da lontano. Anche perché a un certo punto, ormai braccato c'è chi gli consiglia di fuggire in Venezuela e portarsi la figlia con sè, peccato che ci sia la preoccupazione del regime di Nicolas Maduro, da poco rieletto presidente in Venezuela. È la Guardia di finanza ad avere scoperto che nel giugno del 2023 Grasso, difeso dall’avvocato Niccolò Vecchioni, stava realizzando l’importazione di 500 kg di cocaina via mare, tramite il Venezuela, questa volta tramite una nave di nome Cristina. Già gravato da molteplici precedenti, in Italia e nel paese sudamericano, per importazione di sostanza stupefacenti svolgeva persino una finta attività lavorativa per conto di un’azienda italiana. In realtà, durante le opere di permesso, passava le giornate in bar e centri commerciali con altri pregiudicati per organizzare spedizioni di cocaina. Gli inquirenti hanno ricostruito ogni passaggio dell’organizzazione della spedizione oltreoceano. È il 23 luglio del 2023 quando Grasso ospita a Cernusco sul Naviglio uno skipper francese. Gli propone di spostare un grosso carico di cocaina dal Venezuela. Lì Grasso ha già un suo uomo di fiducia. Lo skipper si sarebbe portato a casa 20.000 euro per tutti i rischi connessi. C’è bisogno di farlo arrivare prima di gennaio e servono telefoni cellulari adeguati alla realizzazione dell’impresa. Nel frattempo, la compagna di Grasso gli chiede di inserire nell’equipaggio anche il fratello che ha diversi problemi economici. Si tratta di un lavoro rischioso, registrano gli inquirenti che hanno messo le cimici anche nella macchina del pregiudicato novarese, «ma è meglio che passare la vita mendicando denaro». Ma il viaggio del Velierno Magdalene non sarà così semplice. La barca deve passare per le Antille francesi ma a un certo punto ha un’avaria al motore. Per tutta una serie di ritardi e problemi alla fine il veliero viene intercettato dalla Marina Militare Francese che in modalità assalto ferma i trafficanti che stavano già cercando di buttare il carico di cocaina in mare. Le operazioni delle forze dell’odine sono state effettuate al largo della Martinica ed in seguito il veliero e le persone a bordo sono state riportate in Venezuela ai sensi dell’art. 17 della Convenzione delle Nazioni Unite contro il traffico illecito di stupefacenti e sostanze psicotrope firmata a Vienna il 20 dicembre 1988. Perché è in Venezuela che la cocaina è stata pesata, per circa una tonnellata suddivisa in 1000 panetti. Dall’ordinanza di custodi cautelare emergono poi altri particolari. Grasso aveva un cellulare nascosto nella cappa della cucina per comunicare con i membri dell’equipaggio e seguiva l’imbarcazione tramite le coordinate geografiche. Gli inquirenti hanno anche in mano le intercettazioni dove Grasso cercava di costruirsi una linea difensiva da spendere a processo. «Noi dobbiamo puntare sul fatto che non sappiamo niente…». In pratica l’idea era di non sapere nulla. «Io devo dire che da una parte faccio l’armatore, non possono dare un reato soltanto a me […]». Ma Grasso, a detta delle forze dell’ordine, stava anche cercando di scappare. Nelle ore successive al sequestro della nave, infatti, dalla sua abitazione di Cernusco sul Naviglio, è sempre lui a parlare in codice al telefono con altri coinvolti nell’affare. Nelle telefonate parlano di «fare il vaccino» anche alla bambina che in codice, si legge nell’ordinanza firmata dal giudice Roberto Crepaldi, significa «scappare». Ma Grasso è preoccupato dall’idea di portare la bambina in Venezuela. «Il consolato italiano fa una denuncia immediatamente, si muove la Farnesina, mandano la televisione. Maduro! Ma stai scherzando!! Urina bambina italiana sequestrata nel Venezuela, è la terza guerra mondiale. Stai scherzando. Con questo non si scherza[...]».
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.