2024-09-05
Altri guai per il sindaco Tidei: pasticciaccio sui fondi del Pnrr
Pietro Tidei (Imagoeconomica). Nel riquadro, il casolare noto come «Il Cantinone», che doveva essere restaurato con i fondi del Pnrr
Il primo cittadino laziale chiede 1,6 milioni per restaurare un casolare e farne un ricovero per braccianti. L’iter per l’erogazione parte, ma poi la polizia scopre che non c’è nessuna emergenza caporalato.Chi finora pensava che nel Lazio il drammatico fenomeno del caporalato nel settore agricolo fosse circoscritto al territorio pontino, leggendo questo articolo resterà sorpreso. A sparigliare i giochi, ancora una volta, è il Comune di Santa Marinella che sotto l’egida del suo focoso sindaco Pietro Tidei, ha presentato al ministero del Lavoro un progetto da finanziare con i fondi del Pnrr: 1,6 milioni di euro per arginare il fenomeno degli insediamenti di braccianti agricoli sfruttati. Stando ai documenti presentati dall’amministrazione, nel piccolo Comune del litorale laziale ci sarebbero 80 braccianti (ma la scheda di monitoraggio del progetto del ministero del Lavoro indica solo 10 presenze) che vivono in condizioni disumane. Per questo Tidei ha chiesto i fondi che rientrano in una delle tante voci della missione del Pnrr su inclusione e coesione, quella del «superamento degli insediamenti abusivi per combattere lo sfruttamento dei lavoratori in agricoltura». Va detto che l’unico altro Comune laziale che ha in ballo un progetto per questa voce di spesa è Latina, che dichiara di avere sul suo territorio 183 lavoratori da tutelare. I dettagli degli insediamenti di Santa Marinella, però, non sono noti. «Da una prima indagine spannometrica», scrivono i funzionari del Comune, «quantifichiamo un numero di lavoratori di circa 80 persone che rappresentano la punta massima durante il periodo di primavera inoltrata ed estate quando si intensifica il lavoro nei campi. È molto complesso identificare questi lavoratori, perché sfuggenti, la metodologia per la loro identificazione è stata banalmente quella di identificarli per conoscenza dal momento che percorrono sempre le stesse strade ed oramai i loro visi sono noti. Per avere una maggiore precisione come descritto, stiamo chiedendo ausilio ai corpi intermedi». Insomma, nessuno sa chi si sono e quanti sono i presunti migranti sfruttati, che sembrano non essere stati oggetto di precedenti identificazioni da parte delle forze dell’ordine. Tidei però intende «dare loro un tetto in social housing, garantirgli assistenza legale, sostegno psicologico e mediazione culturale per addivenire ad una integrazione reale e produttiva». La struttura dove intende ospitarli è un casolare ad uso agricolo, noto come «Il Cantinone», ubicato in zona centrale della città, che però al momento della presentazione del progetto, che prevede un investimento di un milione di euro per la ristrutturazione, 120.000 euro di progettazione 50.000 euro di mobilio, non è nella disponibilità del Comune. Ma lo sarà: l’Arsial (Agenzia regionale per lo sviluppo e l’innovazione dell’agricoltura del Lazio) ha già raggiunto un accordo preliminare con Tidei per cedergli l’immobile. Si tratta solo di concludere il rogito, cosa che avviene nel febbraio di quest’anno, quando l’architetto in quiescenza Ermanno Mencarelli, responsabile dei Lavori pubblici del Comune, sottoscrive l’atto insieme al delegato dell’Arsial. La firma di Mencarelli (per la cui permanenza nel ruolo oltre i termini di legge Tidei ha ingaggiato un braccio di ferro con il prefetto di Roma Lamberto Giannini) è anche sullo studio di fattibilità della ristrutturazione dell’immobile. Il giorno stesso il sindaco hot annuncia: «Questa mattina è stato firmato l’atto di cessione del compendio immobiliare denominato Il Cantinone e delle aree circostanti». E in quella circostanza, Tidei elenca le cose che vuole fare in quell’area: «Avevamo già attivato per tempo la richiesta di un finanziamento con il Pnrr fondi europei di 1.600.000 per farci la parte superiore, diciamo social housing, appartamenti di ricovero, d’urgenza per tutto quello che può succedere in campo di emergenza abitativa, quindi case, parcheggio e la parte sotto di darlo alla Protezione civile, al Coc (Centro operativo di contatto, ndr), cioè a tutte le associazioni di volontariato in modo tale che noi possiamo finalmente avere lì la sede delle associazioni con tutto ciò che in termini di protezione civile e di volontariato c’è in città». Nelle parole di Tidei non c’è nessun riferimento al tema del caporalato. Anzi, annuncia un uso degli alloggi da realizzare nell’immobile agricolo (che peraltro non ha ancora il cambio di destinazione d’uso) per qualsiasi tipo di emergenza. Va detto che nell’atto di donazione del «Cantinone» al Comune di Santa Marinella, l’utilizzo per il Coc è una condizione vincolante: «Per patto espresso tra le parti il Comune di Santa Marinella si obbliga ad utilizzare gli immobili in oggetto a Centro operativo di contatto (Coc), piani di protezione civile e servizi di emergenza di livello comunale e comunque a scopi sociali di pubblico generale interesse». L’8 agosto, mentre Tidei è in vacanza in Grecia, un sopralluogo della Prefettura cambia le carte in tavola: ai rappresentanti del Comune viene spiegato che il progetto è vincolato all’emergenza caporalato e, soprattutto, che i fondi verranno erogati solo dopo la conferma («asseverazione») della presenza degli insediamenti. Il giorno stesso, il responsabile dei Servizi sociali del Comune di Santa Marinella Luciano D’Avenia scrive alla Polizia locale dell’ente e a quella dei comuni confinanti: Civitavecchia, Tolfa, Allumiere, Ladispoli e Cerveteri, per avere «informazioni urgenti circa la presenza sul territorio di riferimento di insediamenti di lavoratori agricoli sfruttati. La stessa richiesta viene trasmessa a tutte le forze dell’ordine del territorio. Il Comune di Tolfa dichiara di non essere a conoscenza della presenza di insediamenti abusivi, mentre sul fronte delle forze dell’ordine l’esito è un colpo probabilmente mortale al progetto: «Nell’ultimo anno non risultano insediamenti abusivi nei Comuni di quell’area, dove per insediamenti abusivi si intendono casolari occupati da almeno tre persone».Con buona pace del sindaco il «Cantinone» non sarà utile alla causa, anzi. L’opposizione di centrodestra infatti ha già depositato un’interrogazione e non va dimenticato che, dopo che i dati della Procura europea (Eppo) hanno piazzato l’Italia in testa alla classifica delle indagini per le frodi sul Pnrr, con 179 casi aperti sui 206 totali che riguardano il Belpaese, i magistrati di Bruxelles hanno gli occhi puntati sul nostro Paese. Che sembra non aver imparato la lezione dal disastro del Superbonus.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.