2023-08-16
«The Bear» torna su Disney+ con la seconda stagione
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I nuovi episodi della serie cult sono disponibili sulla piattaforma a partire da oggi mercoledì 16 agosto. Si ricomincia da dove si era rimasti: dalle ambizioni personali di uno chef e della sua seconda, dal sogno di trasformare il vecchio bugigattolo di famiglia in un ristorante di alto bordo, dalle difficoltà che il lavoro di squadra comporta, dall’impossibilità di scindere completamente il piano privato e quello professionale.The Bear, alla sua prima stagione, è stato bello. Con la seconda, però, è diventato straordinario. Lo show, che lo scorso anno è riuscito a scardinare la narrazione iper-retorica che da tempo ormai accompagna il settore culinario, è stato rinnovato per altri episodi, dieci in totale. E, diversamente da quanto sembra accadere di regola nel mondo sovraffollato della serialità televisiva, ha fatto tesoro dello spazio extra che gli è stato dato. The Bear, i cui nuovi episodi saranno disponibili su Disney+ a partire da mercoledì 16 agosto, ha ricominciato dove aveva lasciato: dalle ambizioni personali di uno chef e della sua seconda, dal sogno di trasformare il vecchio bugigattolo di famiglia in un ristorante di alto bordo, dalle difficoltà che il lavoro di squadra comporta, dall’impossibilità di scindere completamente il piano privato e quello professionale. Ha ricominciato da una storia vecchia, dunque. Nota, forse, ma trattata con una gentilezza e un’eleganza tale da potersi fare universale senza bisogno di altro, di stupidi sensazionalismi, di quei colpi di scena così incredibili da spogliare di ogni credibilità persino la narrazione più bella. The Bear 2 è un trionfo di normalità e scrittura, la prova provata di come un prodotto ben congegnato possa bastare a se stesso e così i suoi personaggi. Lo scenario è quello della prima stagione. Il Beef, localaccio di Chicago che Carmy ha ereditato dal fratello suicida, però, è cambiato. Non è più il buco di un tempo, sudicio e mal frequentato. Carmy, una carriera da chef stellato alle spalle, lo ha ripulito. I conti sono tornati a girare, la brigata pure. Il Beef, fast food della tradizione, con ricette di famiglia a rimpiazzare i panini d’oggi, è diventato una piccola gemma. La piccola gemma che Carmy (uno straordinario e squisitamente nevrotico Jeremy Allen White) vorrebbe portare ad un livello superiore. Carmy, del Beef, vorrebbe fare il Bear, un ristorante ambito, di quelli con la coda fuori e il calendario pieno. È il sogno dei sogni, il suo desiderio di sempre. Ma Carmy – e qui risiede la grandezza di The Bear – non è solo un cuoco straordinario. è un uomo, con tutti gli spigoli e le fragilità che l’umana condizione implica. The Bear, dunque, non è la storia del Beef o del Bear. Non è neppure una storia di cucina, della cucina così come la televisione l’ha raccontata negli ultimi anni. The Bear è la storia di Carmy, di Sydney, di una brigata la cui quotidianità è costellata di piccole quanto veritiere sfide. È la storia di un gruppo in divenire, colto nel suo essere collettivo e, parimenti, nel suo esistere individuale. È la storia, bellissima perché semplice e credibile, di personaggi che nella normalità trovano la propria profondità. È la storia di tutti noi, una storia da guardare e riguardare.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.