2022-04-01
        Ecco le testimonianze degli invisibili discriminati e umiliati dallo Stato
    
 
Disponibile da oggi l’ebook che raccoglie i racconti inviati dai lettori non vaccinati. Storie di emarginazione in un clima di caccia alle streghe che ha colpito lavoratori e famiglie. Nell’indifferenza di politica e media. Il nostro libro è in omaggio per gli abbonati sul sito della Verità già da oggi. Dalla prossima settimana si potrà acquistare a 3 euro scrivendo a ebook@laverita.infoAll'interno il link per scaricare il volume.Emarginati, demonizzati, lasciati a casa senza stipendio e diventati il capro espiatorio perfetto di una politica incapace di gestire la pandemia. Ecco chi sono i no vax, milioni di cittadini cancellati dalla vita sociale a colpi di decreti. La Verità ha raccolto le loro testimonianze prima nella rubrica «Gli Invisibili» e ora in un ebook che, ad alcune delle lettere già pubblicate, ne affianca moltissime inedite. Il libro, con la prefazione del direttore Maurizio Belpietro, sarà disponibile da oggi sul nostro sito (www.laverita.info) gratuitamente per gli abbonati. Dalla prossima settimana tutti potranno ordinarlo al costo di 3 euro scrivendo all’indirizzo mail ebook@laverita.info. Nelle oltre 160 pagine divise in sei capitoli si susseguono piccole e grandi storie di discriminazione. Oltre alle vessazioni più gravi, come la perdita del lavoro o il divieto di andare a trovare i propri cari nelle case di risposo, infatti, gli italiani contrari al siero hanno dovuto subire ogni giorno torti «minori» ma non per questo meno dolorosi e ingiusti. C’è chi non ha potuto partecipare alla preparazione del suo matrimonio perché gli era vietato entrare nei locali per provare il menù. Chi si è visto rovinare il primo appuntamento dopo essere stato cacciato da un bar. Chi non è più potuto entrare in un negozio per comprarsi una giacca nuova. La privazione dei diritti è avvenuta nel silenzio generale e con il plauso di politici e media mainstream. Solo La Verità ha dato voce agli invisibili, che hanno risposto con entusiasmo alla nostra iniziativa: abbiamo ricevuto quasi 900 mail. Alcuni lettori, spaventati dal clima di odio, non hanno voluto che la loro lettera venisse resa pubblica con nome cognome, ma hanno comunque condiviso con noi la loro storia. Molti altri hanno invece trovato il coraggio di metterci la faccia.Anche se da oggi lo stato di emergenza è terminato e, secondo la retorica del governo, le restrizioni sono finite, la realtà è ben diversa. Le concessioni fatte ai non vaccinati sono pochissime e i divieti resteranno in vigore almeno fino al 1° maggio, sempre che un aumento dei contagi non venga usato come scusa per un nuovo giro di vite. Per chi ha detto no alla puntura resteranno off limits bar e ristoranti al chiuso, sport di squadra, concerti, cinema e teatri. Per entrare in ufficio sarà sempre necessario un tampone (non più a prezzi calmierati), così come per sedersi in un locale pubblico all’aperto e per prendere treni e aerei. Non a caso, Roberto Speranza pochi giorni fa ha messo le mani avanti: «Continueremo ad avere limitazioni e anche obblighi», ha sottolineato a Che tempo che fa. Resteranno anche le mascherine, soprattutto al chiuso: «L’eliminazione», ha ribadito il ministro della Salute, «sarà valutata nelle prossime settimane».Il green pass, spacciato per una misura sanitaria, in realtà si basa su motivazioni politiche, tanto da essere un unicum in Europa: i vaccinati possono ammalarsi e contagiare quanto i non vaccinati, come dimostra il fatto che la pandemia non si è fermata nonostante i no vax siano una percentuale minima della popolazione. Per capire che di scientifico, nei vari decreti, c’è veramente poco, basta pensare all’ultima trovata per i docenti. Da oggi, i non vaccinati torneranno a scuola ma non in classe: gli sarà consentito solo svolgere compiti amministrativi non a contatto con i ragazzi. Come se in cattedra potessero contagiare, mentre «nascosti» in segreteria miracolosamente no. La misura non è solo assurda ma anche dannosa, visto che i supplenti assunti al loro posto verranno pagati con fondi sottratti al miglioramento dell’offerta formativa. I primi a insorgere e a denunciare l’assurdità sono stati i presidi, rimasti inascoltati dal governo. Due capitoli del libro sono dedicati in particolar modo ai minori: bambini e ragazzi, pur non essendo sottoposti all’obbligo, sono stati colpiti con più forza dalle restrizioni per i non vaccinati. Centinaia di genitori ci hanno scritto perché non potevano sopportare di vedere i loro figli discriminati. Tanti piccoli atleti sono stati cacciati dall’oggi al domani da squadre e palestre, magari senza neanche un messaggio di solidarietà da parte di allenatori e compagni. E il mix di Dad e divieto di usare i mezzi pubblici di fatto ha sottratto ai ragazzini il diritto allo studio, con il risultato che madri e padri sono dovuti ricorrere all’istruzione parentale.Una situazione che ha spaccato le famiglie e aperto ferite non rimarginabili nell’animo di tanti cittadini che ora stanno pensando di fuggire all’estero perché non si fidano più del loro Paese e provano addirittura vergogna a essere italiani. La loro battaglia, anche se i divieti dovessero davvero sparire del tutto, non si fermerà: come testimonia l’avvocato Mauro Sandri, intervistato alla fine del volume, che sta portando avanti decine di cause sia in Italia sia davanti al Tribunale dell’Unione europea per far risarcire le vittime del green pass.Scarica il libro:Gli Invisibili.pdf
        Alberto Stefani (Imagoeconomica)
    
        
    (Arma dei Carabinieri)
    
All'alba di oggi i Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Chieti, con il supporto operativo dei militari dei Comandi Provinciali di Pescara, L’Aquila e Teramo, su delega della Direzione Distrettuale Antimafia de L’Aquila, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un quarantacinquenne bengalese ed hanno notificato un avviso di conclusione delle indagini preliminari nei confronti di 19 persone, tutte gravemente indiziate dei delitti di associazione per delinquere finalizzata a commettere una serie indeterminata di reati in materia di immigrazione clandestina, tentata estorsione e rapina. 
I provvedimenti giudiziari sono stati emessi sulla base delle risultanze della complessa attività investigativa condotta dai militari del NIL di Chieti che, sotto il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia, hanno fatto luce su un sodalizio criminale operante fin dal 2022 a Pescara e in altre località abruzzesi, con proiezioni in Puglia e Campania che, utilizzando in maniera fraudolenta il Decreto flussi, sono riusciti a far entrare in Italia diverse centinaia di cittadini extracomunitari provenienti prevalentemente dal Bangladesh, confezionando false proposte di lavoro per ottenere il visto d’ingresso in Italia ovvero falsificando gli stessi visti. L’associazione, oggi disarticolata, era strutturata su più livelli e si avvaleva di imprenditori compiacenti, disponibili a predisporre contratti di lavoro fittizi o società create in vista dei “click day” oltre che di di professionisti che curavano la documentazione necessaria per far risultare regolari le richieste di ingresso tramite i decreti flussi.  Si servivano di intermediari, anche operanti in Bangladesh, incaricati di reclutare cittadini stranieri e di organizzarne l’arrivo in Italia, spesso dietro pagamento e con sistemazioni di fortuna.
I profitti illeciti derivanti dalla gestione delle pratiche migratorie sono stimati in oltre 3 milioni di euro, considerando che ciascuno degli stranieri fatti entrare irregolarmente in Italia versava somme consistenti. Non a caso alcuni indagati definivano il sistema una vera e propria «miniera».
Nel corso delle indagini nel luglio 2024, i Carabinieri del NIL di Chieti hanno eseguito un intervento a Pescara sorprendendo due imprenditori mentre consegnavano a cittadini stranieri documentazione falsa per l’ingresso in Italia dietro pagamento.
Lo straniero destinatario del provvedimento cautelare svolgeva funzioni di organizzazione e raccordo con l’estero, effettuando anche trasferte per individuare connazionali disponibili a entrare in Italia. In un episodio, per recuperare somme pretese, ha inoltre minacciato e aggredito un connazionale. Considerata la gravità e l’attualità delle esigenze cautelari, è stata disposta la custodia in carcere presso la Casa Circondariale di Pescara.
Nei confronti degli altri 19 indagati, pur sussistendo gravi indizi di colpevolezza, non vi è l’attualità delle esigenze cautelari.
Il Comando Carabinieri per la Tutela del Lavoro, da anni, è impegnato nel fronteggiare su tutto il territorio nazionale il favoreggiamento dell’immigrazione irregolare, fenomeno strettamente collegato a quello dello sfruttamento lavorativo. 
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