2024-05-31
Il mistero delle tessere last minute dietro l’elezione dell’uomo forte dem
In un esposto le presunte manovre del capo dell’Ente bacini per il leader provinciale di Genova.Oggi al Porto antico di Genova la segretaria del Pd Elly Schlein presenterà i candidati alle Europee della circoscrizione Nord-ovest Cecilia Strada, Brando Benifei, Lucia Artusi e Donatella Alfonso. Ad accompagnarla ci sarò il segretario provinciale dem Simone D’Angelo. Intorno alla sua elezione c’è una polemica mai del tutto sopita su presunte tessere farlocche che avrebbero permesso ad alcuni iscritti last minute di votare durante il congresso del 30 giugno 2021. Una storia, ricostruita in un esposto con il quale all’epoca è stata chiesta l’invalidazione della votazione congressuale, che sembra rientrare in pieno nei giochi di potere del compagno settantunenne Mauro Vianello, imprenditore e titolare della società Santa Barbara, presidente dell’Ente bacini, nonché uno degli uomini forti del Pd nel porto di Genova. L’inchiesta ha svelato che Vianello lavorava sul presidente dell’Autorità portuale Paolo Emilio Signorini per centrare due obiettivi personali: «Ottenere la sua nomina nel Cda di Stazioni marittime Spa ed entrare in contatto con i vertici di Autostrade per l’Italia nella prospettiva di ottenere una commessa per la realizzazione del tunnel sub portuale».Ma Vianello appare anche come un lanista che è riuscito, tra azienda ed Ente bacini, a tirare su una sua personale scuderia di gladiatori dem. A partire dai dirigenti piddini Alessandro Terrile, alla guida del Dipartimento infrastrutture della segreteria nazionale della Schlein, e proprio D’Angelo.La sospetta operazione congressuale, denunciata da Federico Martinoli, in quel momento rappresentante della mozione «Per tornare a vincere», si sarebbe svolta tutta nel circolo dem di Sori, comune di 4.000 anime alle porte del capoluogo. «Il circolo», ricostruisce l’esponente, «risultava retto dalla tesoriera Milvia Moretti in quanto la segretaria Federica Castagnola era decaduta non avendo provveduto al rinnovo della tessera nell’anno 2019, circostanza verificata il giorno del voto dal presidente della commissione per il congresso». Stando alla versione di Martinoli, «la signora Castagnola» si sarebbe «presentata nella sede della Federazione provinciale genovese depositando cinque tessere e versando in contanti l’importo d’iscrizione; le tessere recavano la sottoscrizione della stessa Castagnola quale segretario del circolo». Tra i cinque nomi dei tesserati in extremis ce ne sono due in particolare che non devono essere passati inosservati: «L. Vianello e S. Vianello». Anche perché uno dei figli di Vianello, coincidenza, si chiama Stefano. Il suo nome è presente nelle intercettazioni dell’inchiesta che ha coinvolto il governatore Giovanni Toti e l’ex presidente dell’Autorità portuale Paolo Emilio Signorini. A quest’ultimo Mauro Vianello ha offerto diverse utilità, tra questa anche uno smartwatch. Che ha chiesto di acquistare proprio a Stefano: «Uno piccolo da 300... me ne vai a prendere uno da donna?» specificava. Aggiungendo che doveva andare bene «per un troione di trent’anni». Compare poi un altro cognome che sembra ricondurre al compagno Vianello: Morando. La moglie del presidente dell’Ente bacini si chiama Pierina Morando. Potrebbe trattarsi di omonimie, anche perché l’esposto sul punto non contiene ulteriori ragguagli. Gli ultimi due nomi sono Caffarena e Leverone. «Nonostante le chiare contestazioni», osserva chi ha presentato l’esposto, i cinque neo tesserati «venivano ammessi alla votazione, pur essendo fermamente contestata la regolarità della loro iscrizione».In sostanza, stando all’esposto, la signora Castagnola, «a seguito della decisione di non rinnovare l’iscrizione per il 2019, era decaduta dal suo status di iscritta e a maggior ragione dalla carica di segretaria del circolo», non «era» quindi «responsabile del tesseramento, né abilitata a sottoscrivere tessere», i cinque tesserati «non avevano regolarmente sottoscritto la loro adesione al Pd, con la conseguenza che non avrebbero potuto partecipare al congresso». E siccome hanno votato insieme agli iscritti in regola, ha segnalato Martinoli, avrebbero «alterato l’esito delle votazioni».
Little Tony con la figlia in una foto d'archivio (Getty Images). Nel riquadro, Cristiana Ciacci in una immagine recente
«Las Muertas» (Netflix)
Disponibile dal 10 settembre, Las Muertas ricostruisce in sei episodi la vicenda delle Las Poquianchis, quattro donne che tra il 1945 e il 1964 gestirono un bordello di coercizione e morte, trasformato dalla serie in una narrazione romanzata.