2021-11-07
Terrore sul treno per Norimberga. Passeggeri pugnalati da un siriano
Il rifugiato, bloccato dai reparti speciali, si trova da sette anni in Germania. Due feriti in gravi condizioni. Esclusa la matrice terroristica, per le autorità è solo «folle». In Baviera torna l'incubo fondamentalismo.La Baviera rivive un incubo che già nei mesi e negli anni passati ha seminato angoscia ed esacerbato il confronto interno sul pericolo del terrorismo e dell'estremismo in Germania. Erano le 9,30 del mattino di ieri quando è stato diffuso l'allarme di un attacco all'«arma bianca» su un treno Intercity diretto a Norimberga. Un siriano di 27 anni, Abdul Abdalrahman, entrato in Germania nel 2014 e riconosciuto come rifugiato, dopo aver pronunciato frasi sconnesse e aver chiesto aiuto ai passeggeri, avrebbe iniziato ad accoltellare alcuni di loro. In quel momento il convoglio si trovava nei pressi di Egna, nell'alto Palatinato, ed i viaggiatori a bordo erano circa trecento. Dato, questo, che ha fatto temere la possibilità di una vera e propria strage. Una circostanza favorevole ha voluto però che ci fosse un intervento immediato delle forze speciali, visto che due camionette delle stesse stavano andando verso Ratisbona per controllare eventuali disordini durante una partita di calcio e, dunque, si trovavano abbastanza vicine al luogo di transito del treno. Il bilancio, che poteva essere ben più tragico, è comunque di tre persone accoltellate, delle quali due verserebbero in gravi condizioni. La polizia ha arrestato l'aggressore ed il treno è stato bloccato alla stazione di Seubersdorf. Nell'immediato, in base al comportamento dell'assalitore nei minuti precedenti i fatti, è stata esclusa la matrice terroristica dell'attacco. Il ventisettenne, infatti, non appariva lucido e pronunciava frasi senza significato, stando alle testimonianze. In base a tali segni di squilibrio manifestati prima di passare all'azione, l'uomo è stato ritenuto semplicemente un folle, ma l'opinione pubblica bavarese è sconvolta e provata, dunque chiede ulteriori approfondimenti. Pesano ancora troppo, sulla comunità, i precedenti che hanno insanguinato, in generale, l'intera Germania ma che si sono concentrati particolarmente nell'area bavarese. La scorsa estate, a Wurzburg, un somalo che aveva chiesto asilo in Italia nel 2015 e che successivamente si era spostato in Germania, dopo aver rubato un coltello in un negozio di articoli per la casa, aveva ucciso tre persone e ne aveva ferite altre quindici. Anche in quel caso, l'aggressione fu attribuita a problemi psichiatrici. Allora, dati concreti di un possibile disagio mentale c'erano: il giovane era noto ai servizi psichiatrici della città essendo stato più volte sottoposto a trattamenti sanitari obbligatori. Per questo, l'ufficio del procuratore federale antiterrorismo non venne coinvolto, sebbene l'autore del fatto continuasse a farneticare di «jihad» e ad esporre moventi legati a una forma di radicalizzazione. L'uomo finì in ospedale psichiatrico e fu dichiarato che sarebbe stato monitorato attentamente dall'Ufficio centrale bavarese per l'estremismo e il terrorismo che avrebbe, comunque, approfondito i fatti accaduti. Fu invece rivendicato dall'Isis, nel 2016, un attacco per molti versi simile a quello di ieri, su un treno tra Treuchtlingen e Wurzburg, portato a segno da un diciassettenne afgano. In quel caso la matrice fu chiara, come confermato dallo stesso giovane che, armato di coltello ma anche di ascia, colpì diverse persone dopo averlo annunciato in un video nel quale dichiarava «guerra agli infedeli». Il diciassettenne, in quel caso, venne ucciso dalla polizia e non vi furono dubbi sulla matrice dell'attentato, poiché anche nella sua casa e sul telefonino furono rinvenute bandiere dell'Isis e scritte che rimandavano ad una visione estremista ben chiara. A Monaco, sempre nello stesso anno, a colpire fu un diciottenne di origine iraniana, con una sparatoria in un centro commerciale che provocò nove vittime. Nello stesso anno, a pochi giorni di distanza, un siriano di 27 anni portò a segno un attacco kamikaze durante un festival musicale ad Ansbach, ferendo 22 persone. Gli attentati del 2016, annus horribilis per la Germania, furono tutti rivendicati dall'Isis e sono rimasti bene impressi nella popolazione, tanto è vero che diversi movimenti popolari hanno richiesto maggiori controlli sui mezzi di trasporto e corposi presidi nelle stazioni ferroviarie. Tra l'altro, i problemi in Baviera erano già cominciati nel 2015 con altri attentati di matrice terroristica. Questi eventi del 2021, invece, paiono nascere – almeno stando alle dichiarazioni delle autorità – da preesistenti problemi mentali dei soggetti coinvolti. Il dato certo è comunque la lunga scia di sangue sulla quale, ora, l'opinione pubblica tedesca vuole vederci un po' più chiaro.