2022-06-22
Tensione alle stelle sul fronte lituano. A Kaliningrad pure il falco Patrushev
Esercitazioni militari russe a Kaliningrad (Ansa)
Il blocco all’enclave russa genera nuove minacce a Nato e Ue. Sul terreno arriva anche il consigliere che ha ispirato l’attacco all’Ucraina. Vladimir Putin annuncia il debutto entro l’anno di un nuovo super missile.Mentre in Europa si discute dell’invio di armi e si organizzano conferenze sulla ricostruzione dell’Ucraina come quella che si terrà a Lugano (Svizzera) dal 4 al 5 luglio prossimo, è esplosa la crisi lituano-russa che rischia di portare il conflitto in corso tra la Russia e l’Occidente verso un un’escalation dagli esiti impossibili da prevedere. Stiamo parlando del blocco imposto dalla Lituania all’esportazione di una serie di merci da e per l’exclave russa di Kaliningrad, che ha mandato su tutte le furie il Cremlino. La dimostrazione che la situazione è a dir poco esplosiva è l’arrivo nella regione di Kaliningrad - territorio russo situato tra Polonia e Lituania e quindi stretto fra territori della Nato- di Nikolai Patrushev, segretario del Consiglio di sicurezza russo, «dove presiederà una riunione sulla sicurezza nazionale». Come ricordato più volte, Patrushev è colui che ha convinto Vladimir Putin che vi fosse la necessità di «denazificare l’Ucraina» ma soprattutto che la cosiddetta «operazione militare speciale» andava fatta senza se e senza ma. La Russia in relazione alle restrizioni al transito di alcune merci ha convocato al ministero degli Esteri il capo della delegazione diplomatica Ue a Mosca, Markus Ederer, al quale, secondo la portavoce del ministero degli Esteri di Mosca, Maria Zakharova, è stato detto: «Dovreste essere consapevoli delle conseguenze che seguiranno». Dopo l’incontro, la Zakharova è apparsa in televisione dove ha rincarato la dose: «Vorrei richiamare la vostra attenzione sul fatto che non si tratta di semplici forniture dal territorio russo al territorio degli Stati dell’Unione Europea, si tratta di forniture in transito anche attraverso il territorio dell’Unione Europea, e molte cose sono state consegnate in transito, anche ai porti di varie regioni del mondo. In altre parole, un Paese dell’Occidente collettivo, uno Stato membro della Nato, uno Stato membro di tutte le interfacce europeo-atlantiche, sta attualmente creando ulteriori complicazioni». A proposito di questa «crisi nella crisi», l’ambasciatore dell’Unione Europea presso la Federazione russa ha chiesto a Mosca, di risolvere diplomaticamente il problema del transito delle merci a Kaliningrad. E la Lituania? Per Vilnius non esisterebbe alcuna restrizione al transito delle merci, ma solo l’applicazione delle sanzioni Ue e in ogni caso ieri ha fatto entrare in vigore il divieto di transito anche per il trasporto su gomma delle le merci colpite dalle sanzioni Ue che era già in essere dallo scorso fine settimana, come specificato in una nota del governo regionale di Kaliningrad: «Pertanto i beni che vengono normalmente trasportati in treno o con i camion possono essere trasportati ora solo via mare». L’agenzia Interfax ha reso noto che già nella giornata di ieri era visibile una lunghissima colonna di camion fermi alla postazione di controllo di Medininkai (confine con la Bielorussia) dove numerosi tir hanno dovuto fare marcia indietro. Intanto la guerra arrivata 118° giorno continua senza sosta; a Kharkiv un bombardamento ha preso di mira alcune aree residenziali e secondo il governatore della regione Oleg Synegubov «le persone ferite sono sette ma il bilancio è solo preliminare». Ieri ha parlato il presidente russo Vladimir Putin che, in un incontro con gli studenti delle accademie militari, ha di nuovo attaccato l’Occidente: «Ora il Paese sta attraversando un’altra serie di prove e sappiamo tutti con quanta attenzione il mondo intero e il nostro Paese trattano ciò che sta accadendo ci sono restrizioni, ma verranno sicuramente superate». Poi Putin ha di nuovo parlato del super missile balistico intercontinentale RS-28 Sarmat che a suo dire «sarà operativo in Russia entro la fine dell’anno». I russi puntano molto su questo missile che secondo il ministero della Difesa, è capace di «penetrare ogni sistema di difesa missilistica esistente o futura», tuttavia, l’ipotesi che possa entrare in servizio nel 2022 è altamente improbabile. Secondo l’analista strategico Franco Iacch, «considerando che Mosca stima sei lanci di prova (compreso quello del 20 aprile) determinanti per validare il progetto ed avviare la produzione seriale, il termine fissato per l’entrata in servizio del Sarmat è più che ottimistica. Oltre alle possibili correzioni ingegneristiche in corso d’opera ed il rateo di produzione seriale della linea super pesante, infatti, bisogna considerare anche il carico utile. Non meno di quindici Avangard, ipotizzando una configurazione leggera che poco senso avrebbe quando si parla di Sarmat, dovrebbero raggiungere il territorio di Krasnoyarsk entro i prossimi mesi. L’unico nemico del Sarmat è l’economia russa. L’RS-28, considerando i diversi vettori compatibili con Avangard già in servizio (più economici ed affidabili), un giorno potrebbe anche entrare in servizio. Il Sarmat, attualmente, serve come potente arma di propaganda mentre potrebbe già rivelarsi utile al tavolo delle prossime trattative sulla stabilità strategica». Novità sulla sorte dei due americani catturati in Ucraina, Alexander Drueke e Andy Huynh: secondo alcune fonti dell’agenzia Interfax sarebbero detenuti nella regione separatista filorussa di Donetsk, dove i volontari inglesi Shaun Pinner e Aiden Aslin e il cittadino marocchino Brahim Saadoun sono stati già condannati a morte. In serata si è appreso che i missili antinave Harpoon donati dall’Occidente, hanno fatto la loro prima vittima, si tratta del rimorchiatore russo Spasatel Vasily Bekh affondato vicino alla famosa Isola dei Serpenti.