2019-04-12
Tempo scaduto per Tecnis. Si va verso il fallimento. Il Qatar interessato agli appalti sui porti
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Dopo il ritiro di Pessina costruzioni per l'azienda catanese che ha in mano appalti in tutta Italia, da ospedali a porti e autostrade, si affaccia lo spettro del fallimento. Il Mise e il commissario straordinario Saverio Ruperto prendono tempo. Ma intanto si affacciano i fondi stranieri. A rischio centinaia di posti di lavoro. La preoccupazione dei sindacati. Centinaia di milioni di euro dell'Unione europea a rischio, un'azienda fiore all'occhiello dell'edilizia a rischio fallimento con svariati appalti in tutta Italia, da autostrade e porti fino a ospedali, con lo spettro del licenziamento per centinaia di lavoratori. La crisi dell'azienda catanese Tecnis entra in una fase molto difficile. I sindacati sono sul piede di guerra. E chiedono al Mise di Luigi Di Maio di prendere una decisione sul possibile cambio di proprietà, sempre procastinato dal commissario straordinario Saverio Ruperto, ex sottosegretario del governo di Mario Monti. Basti pensare che fino a quattro anni fa Tecnis era la più importante impresa di costruzione in Sicilia, tra le prime 20 in Italia. Inchieste, scandali, tra cui un coinvolgimento nell'indagine su Antonella Accroglianò Dama Nera di Anas, insieme alle presunte infiltrazioni mafiose e alla crisi del settore, l'hanno lasciata in gravi difficoltà economiche. Spiega Nunzio Turrisi, segretario generale della Filca Cisl. «Sappiamo che le offerte classificate per seconde, dopo il ritiro di Pessina costruzioni, hanno già avuto parere favorevole dal Comitato di sorveglianza e che i soci sono disponibili a cedere le loro quote. Si attende dal ministero il via libera per l'aggiudicazione provvisoria che dovrebbe avvenire entro pochissimi giorni per non far scadere le offerte». Del resto, «passato questo tempo gli offerenti potrebbero non avere più interesse perché non vincolati, così come è possibile che le stazioni appaltanti avviino procedimenti per rescindere i contratti di appalto. A quel punto per la procedura non resterebbe altro che portare a liquidazione l'impresa per fallimento e scrivere la parola fine». Dopo la mancata vendita di alcuni rami alla Pessina costruzioni, ora il rischio è il fallimento. E nel frattempo sugli appalti che si era aggiudicata in passato inizia a avanzare l'ombra dei fondi del Qatar. A quanto pare, secondo il quotidiano Il Sicilia, per il porto dei Giardini Naxos, un'opera incompiuta e toccata anche dalle annali vicissitudini dell'impresa di costruzioni. La crisi si affianca a quella di Condotte, dove il Mise non ha ancora preso una decisione. «Se il Mise non decide entro venerdì (oggi ndr) per la Tecnis potrebbe scriversi definitivamente la parola fine. Ci appelliamo alla Regione Siciliana e alla deputazione nazionale catanese perché sollecitino il governo nazionale a prendere una decisione» spiega Maurizio Attanasio, segretario generale della Cisl di Catania