2022-10-16
Taxi contro Sala: meno clienti e più rischi
I tassisti: saremo costretti a lavorare di notte con maggiori pericoli. «Dal Comune scelta unilaterale, nessuno ci ha interpellati». Pure gli autonoleggiatori bocciano la maxi Ztl voluta dal sindaco: «Impossibile acquistare nuovi bus, necessarie le deroghe».Le follie ideologiche scaccia auto di Beppe Sala, che vietano l’ingresso nella grande Ztl di Milano ai mezzi a motore Euro 2 benzina e agli Euro 4 e 5 diesel, hanno messo all’angolo tassisti e Ncc. Si stima che circa 300 taxi e circa 600 Ncc rimarranno fuori. «Oppure, per lavorare, dovranno sostituire i veicoli», spiega alla Verità Francesco Artusa, presidente di Sistema trasporti, associazione di autonoleggiatori tra le più rappresentative. «Ma c’è anche chi sceglierà di lavorare di notte, quando le telecamere dell’Area B sono spente», aggiunge. La Ztl è attiva, infatti, fino alle 19,30, orario oltre il quale le automobili inquinanti possono riprendere la circolazione. Quello, però, è il turno considerato più pericoloso. E Milano negli ultimi anni è diventata una città rischiosa. Soprattutto di notte e anche in pieno centro. Ma c’è un altro aspetto che preoccupa Artusa e che riguarda gli autobus con conducente per i viaggi business e turistici. Le flotte sono quasi tutte euro 5 diesel. «Cambiare un’auto è un conto e, per quanto in questo momento si tratterà di una spesa improvvisa e non pianificata è comunque non impossibile, ma un bus ha dei costi notevolmente superiori (circa 250.000 euro a veicolo). Immaginate chi ha già firmato dei contratti con aziende. Dovrà rinunciare?». Il Comune resta con le orecchie tappate. «I miei appelli sono caduti nel vuoto», commenta amareggiato Artusa, «e di deroghe non se ne parla nemmeno». E allora Artusa punta l’indice: «Le misure sono illegittime, perché non tengono conto dell’interesse pubblico degli operatori del trasporto non di linea. Quella adottata dall’amministrazione è una delibera illogica, che vieta la circolazione sull’80 per cento del territorio cittadino». Ci sono poi dei risvolti sociali: «Gli utenti che abbiano necessità di recarsi a Milano da un luogo in cui gli unici mezzi a disposizione siano quelli attinti dal divieto, rischieranno di vedersi rifiutato il trasporto, o, comunque, di non poter essere condotti sino al punto esatto di destinazione, con ulteriori e inevitabili problemi di spostamento». Ad agosto Sistema trasporti ha scritto al sindaco, invitandolo a ritirare la delibera in autotutela. «L’abbiamo fatto», spiega, «perché la questione è stata affrontata solo come polemica politica, ma si tratta di una questione tecnica. E siccome il codice della strada prevede la condivisione del ministero dei Trasporti, perché i sindaci non sono i padroni delle città, aspettiamo che intervengano dal governo». Anche perché c’è un precedente: «A Bollate», racconta Artusa, «una grossa percentuale del territorio qualche anno fa finì nella Ztl. Sollecitammo l’intervento del ministero e l’iniziativa comunale fu subito bloccata. Sono convinto che la strada da intraprendere sia la stessa. Urge una risoluzione e, a questo punto, mi aspetto che arrivi da Roma». Nelle aree green previste da Sala, insomma, potranno circolare solo le auto della polizia municipale e i mezzi delle partecipate. «Per loro le deroghe sono arrivate», commenta Emilio Boccalini di Taxiblu, il più grande Radiotaxi della città, che aggiunge: «I tassisti invece saranno costretti a lavorare di notte». C’è però una possibilità: va in deroga chi entro il 14 settembre 2022 ha sottoscritto un contratto per l’acquisto, il leasing o il noleggio a lungo termine per la sostituzione del proprio autoveicolo. «Già veniamo fuori da due anni di pandemia, durante i quali si è lavorato al 30 per cento», sostiene Boccalini, «ora si impone l’acquisto di una nuova auto a chi da parte ha potuto mettere ben poco». Poi va giù duro sull’amministrazione comunale: «Purtroppo questo accade quando non c’è concertazione. È stata una scelta unilaterale, che non ha tenuto conto delle necessità di chi in quella zona ci vive e ci lavora. Ma d’altra parte, questo è l’unico sindaco di Milano che i tassisti non li ha mai incontrati. Io lavoro da 25 anni e con tutti gli altri sindaci le nostre associazioni hanno parlato decine di volte e mi raccontano i tassisti più anziani che probabilmente Sala è l’unico primo cittadino che non ha ascoltato la nostra voce da 50 anni a questa parte». Eppure quella che viene considerata la lobby dei tassisti quando alza la voce ha dimostrato di riuscire a ottenere ciò che vuole (come nel caso dello stralcio, a luglio, dell’articolo 10 dal Decreto concorrenza). «Ma quale lobby?», replica Boccalini, «siamo solo una delle poche categorie a lottare per i propri diritti. Anzi, mi meraviglia molto che altri settori molto colpiti da questa scelta di Sala rimangano a guardare». Anche perché ci sono quelli che Boccalini definisce degli evidenti controsensi: «Per finalità ambientali si vieta il transito a chi ha anche un’auto abbastanza recente, e voglio ricordare che i tassisti sono stati tra i primi a puntare sulle auto ibride, e poi di notte il barista che attacca alle 20 e che viaggia con una euro zero può transitare? Ma per favore. Si facciano le cose con criterio».