2021-11-28
Tasse, pronta stangata da 27 miliardi
Mentre la maggioranza celebra il mini taglio del cuneo, tra lunedì e martedì le imprese dovranno saldare 12 imposte diverse. E i sindacati chiedono di modificare la riformaChe lo «stellone» del governo Draghi cominci ad appannarsi? Magnificano tutti la riduzione futura e a ogni ora che passa sempre più incerta delle tasse, ma per uno strano gioco di calendario entro martedì 30 novembre scadono le cartelle della Rottamazione ter e se non si paga si perdono tutti i benefici. Aberto Gusmeroli, deputato fiscalista della Lega, si è battuto per la dilazione, il governo forse la concederà con un emendamento ex post e comunque non si va oltre il 9 dicembre. Quando si dice la pace fiscale. E non è tutto. La Cgia di Mestre, puntualissima come al solito, ha fatto una ricognizione delle scadenze fiscali; tra lunedì e martedì ci sono 12 adempimenti. Con il pagamento degli acconti Ires, Irap, Irpef e dell’imposta sostitutiva per le attività in regime forfettario le imprese verseranno allo Stato 27 miliardi. In due giorni il governo si mette in tasca l’importo della prossima manovra di bilancio (30 miliardi), quella da cui dovrebbe appunto originare il taglio fiscale che assomma a 8 miliardi. Una riformina che Lega, Pd e Forza Italia sia pure con diversi accenti hanno annunciato con rulli di tamburo. Ma per dirla con una vecchia canzone dei Ricchi (pochi) e Poveri (in continuo aumento), la festa appena incominciata è già finita. Sono sulle barricate i sindacati che lunedì saranno ricevuti dal ministro dell’Economia Daniele Franco. Lamentano di essere stati esclusi dalla trattativa e chiedono che i famosi 8 miliardi vadano tutti a sgravare le imposte di lavoratori e pensionati (diviso per 17 milioni di dipendenti e 16 milioni di pensionati farebbe circa 240 euro a testa all’anno, l’inflazione se resta così se ne mangia 920). Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, è pronto alle barricate: «Per fare una vera riforma fiscale servono più di 8 miliardi, questi primi devono cominciare ad aumentare i redditi da lavoro e da pensione a partire da quelli più bassi, non ci può essere un’operazione che tutela i redditi medio alti». Luigi Sbarra della Cisl insiste per aprire una trattativa vera «su una riforma vera». Peraltro anche Confindustria con il presidente Carlo Bonomi non è contenta e al Corsera confida che «8 miliardi sono pochi, ne servirebbero almeno 13. Noi vogliamo il taglio del cuneo fiscale per due terzi a vantaggio dei lavoratori e un terzo alle imprese». Se ne comincia parlare mercoledì in commissione Finanze alla Camera. Lì si scopriranno i giochi veri. In ballo c’è la revisione del sistema delle detrazioni. Può darsi che si rimodulino le aliquote fino a portarle a tre (e non a quattro come anticipato) e una di queste potrebbe addirittura essere inasprita. Poi si lavorerà dal basso cioè riscrivendo le detrazioni. Per il ceto medio forse non resterà nessun beneficio, anzi. L’associazione delle famiglie numerose ha già detto che il contributo unico per i figli è a rischio di pesante decurtazione. Niente male per un Paese a crescita demografica negativa. C’è pure l’incognita sulle aliquote Iva. Anche perché l’Europa per darci i soldi del Pnrr ci ha chiesto una riforma fiscale, ma non necessariamente l’abbassamento delle tasse. Eppure c’è chi ci crede. Al punto che siccome la riformina potrebbe costare quest’anno un po’ meno di 8 miliardi (avanzerebbero circa 400 milioni se le cose andranno come concordato tra i partiti di maggioranza) Lega, Pd e Forza Italia chiedono di destinare questo risparmio, che secondo la Ragioneria dello Stato però non c’è, allo sconto delle bollette. Intanto da lunedì si paga.
«The Iris Affair» (Sky Atlantic)
La nuova serie The Iris Affair, in onda su Sky Atlantic, intreccia azione e riflessione sul potere dell’Intelligenza Artificiale. Niamh Algar interpreta Iris Nixon, una programmatrice in fuga dopo aver scoperto i pericoli nascosti del suo stesso lavoro.