2024-04-03
Il sisma mette in ginocchio Taiwan e le sue megafabbriche di microchip
Il terremoto più potente degli ultimi 25 anni (magnitudo 7,4) fa 9 morti e circa 1.000 feriti.Ieri mattina, la contea di Hualien è stata scossa dal terremoto più potente mai registrato a Taiwan negli ultimi 25 anni, evento che qui nessuno dimentica dato che quello del 1999 fece 2.297 vittime. Un sisma di magnitudo 7,4 ha colpito la parte orientale dell’isola alle 7.58, facendo scattare un allarme tsunami sia a Taiwan che nelle isole meridionali del vicino Giappone e delle Filippine. Successivamente l’allarme è stato revocato. Mentre scriviamo si contano nove vittime e circa 1.000 feriti, ma ci sono ancora decine di persone sotto le macerie (almeno 60), molte delle quali si trovano lungo sentieri escursionistici e sotto i tunnel attraverso le montagne, inclusi 70 minatori in due diverse miniere. Inoltre, mancano all’appello 50 persone che erano a bordo di quattro minibus. L’epicentro del sisma è stato individuato a una profondità di 15,5 chilometri al largo della costa. In tutta l’isola il sisma ha causato il crollo parziale di 15 edifici e ingenti danni ad altri 67 in una regione scarsamente popolata, nota per i suoi paesaggi mozzafiato, situata a tre ore di treno dalla Capitale Taipei e sede di una importante base militare (i media taiwanesi parlano di sei F-16 leggermente danneggiati). Danni miliardari alle infrastrutture con circa 15.000 famiglie che sono senza acqua e 5.000 senza corrente, anche se la maggior parte del servizio elettrico nel pomeriggio è stato ripristinato. Dal momento del sisma si sono verificate oltre 100 scosse di assestamento e ne sono previste altre nei prossimi giorni, circostanza che non può che preoccupare. Fortunatamente le tre centrali nucleari del Paese (sei reattori in totale) - quella di Jinshan (distretto di Shimen), Maanshan (distretto di Maanshan) e Kuosheng (contea di New Taipei) - non hanno subito danni. Il futuro dell’energia nucleare a Taiwan è incerto dato che il governo taiwanese ha annunciato un passo indietro, anche se l’energia nucleare svolge un ruolo importante nell’approvvigionamento energetico dell’isola. Ma il mondo guarda Taiwan con apprensione anche perché è il leader mondiale nella produzione di semiconduttori e controlla oltre il 60% della produzione globale. Le aziende tecnologiche di Taiwan stavano valutando l’impatto del sisma e in tal senso Taiwan semiconductor manufacturing company (Tsmc), che produce chip per aziende come Apple, Qualcomm e Nvidia, ha affermato a Nikkei Asia: «Tutto il nostro personale è al sicuro ma abbiamo evacuato», dopo che le ispezioni hanno rilevato «un piccolo numero di strumenti per la produzione di trucioli sono stati danneggiati». Tsmc assicura che non ci sono stati danni alle apparecchiature critiche, comprese tutte le macchine di litografia a raggi ultravioletti estremi più avanzate che producono i processori top di gamma per l’Intelligenza artificiale e i telefoni cellulari. Anche gli altri due giganti del settore, United microelectronics corporation (Umc) e MediaTek, accusano lievi danni, che non comprometteranno la produzione dei preziosi microchip, a pieno regime già nei prossimi giorni. Sperando che la natura si plachi non si può non ricordare come la dipendenza globale dalla produzione di semiconduttori di Taiwan sia un gigantesco problema e non solo per le note tensioni con la Cina. Nelle ultime 48 ore Pechino, che ha offerto aiuti a Taiwan, ha schierato 30 jet e nove navi da guerra intorno all’isola.
Giorgia Meloni e Donald Trump (Ansa)
Il valico di Rafah (Getty Images)