vestiti

«Sono internazionale perché creo in Italia»
John Richmond (Ansa)
Lo stilista britannico: «Per far crescere il mio marchio ho dovuto spostare la produzione nella Penisola. Qualità, artigianalità e innovazione: non c’è luogo simile al mondo. Mi hanno influenzato Bowie e i Sex Pistols. Adesso firmo case e hotel esclusivi».
«Creare nuovi abiti è la mia ragion d’essere»
Giorgio Armani (Ansa)
  • Il grande stilista alla vigilia della passerella a Parigi della sua nuova collezione: «I miei capi sono per privilegiati, ma questo non è un aspetto da condannare: il lavoro manuale che richiedono costa. E sul mercato la scelta è ampia: alla fine nessuno è escluso».
  • Viaggio dai vestiti in cady della prima sfilata all’allure pacata ma seducente dell’ultima.

Lo speciale contiene due articoli.

Sulle carte prepagate intestate alla coop di famiglia gli inquirenti hanno scoperto pagamenti per 370.000 euro tra acquisti di oggetti di lusso, pernottamenti in hotel esclusivi e cene da 1.000 euro al ristorante.
Ma quale fame e guerre: gli immigrati vogliono avere bei vestiti. Parola di Seydou Sarr
Seydou Sarr (Ansa)

L’attore di «Io capitano» tiene alle Iene un sermone pro immigrazione. Ma il messaggio che passa va in senso contrario: ad attirare qui gli africani, dice, è la bella vita vista sui social network, non i conflitti.

«Per imparare a vestirsi meglio, i grandi sarti di tanti stilisti di grido»
Franz Botré (YouTube)
Franz Botré, direttore di «Arbiter», ha appena organizzato «Milano su misura», evento dedicato all'artigianalità: «L'eleganza è anche educazione».
Le Firme

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