2023-10-31
Borse, gioielli, Spa: le spese pazze alla base dell’accusa di bancarotta
Sulle carte prepagate intestate alla coop di famiglia gli inquirenti hanno scoperto pagamenti per 370.000 euro tra acquisti di oggetti di lusso, pernottamenti in hotel esclusivi e cene da 1.000 euro al ristorante.Gioielli, scarpe, occhiali, pelletteria di lusso, abbigliamento delle grandi firme, borse, makeup, trattamenti estetici e pernottamenti in hotel a tariffe da capogiro. Ogni spesa dei familiari di Aboubakar Soumahoro tra il 2017 e il 2022 è stata scandagliata e analizzata dagli investigatori della Guardia di finanza ed è riportata nell’ordinanza di custodia cautelare per la moglie del deputato con gli stivali, Liliane Murekatete, per la suocera Marie Therese Mukamitsindo, finite agli arresti domiciliari, e per il cognato Michel Rukundo, per il quale il gip del Tribunale di Latina ha disposto l’obbligo di dimora. Per l’altro cognato, Richard Mutangana, la richiesta cautelare, invece, è stata rigettata. Gli inquirenti hanno scoperto che le carte di credito e prepagate intestate alla coop di famiglia, la Karibu, sarebbero state «adoperate per finalità private»: ristoranti, gioiellerie, centri estetici, abbigliamento, negozi di cosmetica. Il famoso «diritto all’eleganza» accampato da Aboubakar per la moglie. Gli importi dello shopping sono stati così quantificati dagli investigatori: 93.976,99 euro nel 2017; 208.394,92 euro nel 2018; 49.946,48 euro nel 2019; 13.803,40 euro nel 2020; e 2.177,16 euro nel 2021. Per un totale complessivo di 368.398,95 euro.«Talvolta», riporta il gip nella sua ordinanza di 152 pagine, «le carte indicavano come utilizzatore un dipendente della Karibu ma, in realtà, i reali beneficiari degli acquisti risultavano essere i principali indagati». Il vortice di spese creato dagli indagati impegna i tre quarti delle pagine dell’ordinanza. La carta di Murekatete, in particolare, sembra aver fatto dei giri stratosferici. Ma non è detto che fosse lei l’unica utilizzatrice. Il 30 maggio 2018, per esempio, striscia 320 euro da Topkapi, una pelletteria dei grandi marchi (Guess, Armani e Calvin Klein) di Latina. Il 2 dicembre 2018 è da Salvatore Ferragamo a Roma. La spesa è da 1.990 euro. Da Gucci ad Amsterdam il 24 aprile 2017 il pagamento è da 323 euro. Il marchio di abbigliamento Elena Mirò doveva essere un must per chi maneggiava la carta dei signori dell’accoglienza pontina: il 12 aprile 2019 il Pos segna 475,60 euro, mentre il 28 giugno successivo altri 534,40. Shopping anche da Cannella. Sono tre gli acquisti nel 2018, per 1.250, 423 e 932,80 euro. Mentre il 20 maggio 2018 risulta una spesa da Tommy Hilfiger Roma per 169 euro. E il 24 dicembre 2018 da Hugo Boss di Castelromano per 110 euro. Non mancano i cosmetici: da Kiko vengono effettuati tre acquisti tra il 2017 e il 2018: 128,17, 31,20 e 35,80 euro. Mentre da Sephora l’importo è da 138,77 euro. Spese tracciate anche per estetica e solarium: il 14 aprile 2018 da Nails & the city a Latina per 170 euro; il 28 luglio 2019 da Madame Bovary ad Assisi per 150 euro; il 5 aprile 2019 all’Aesthetics time center di Angri (Salerno) per 50 euro; il 28 aprile 2019 al Tempio di Venere di Roma per 109 euro. Anche nei negozi di borse la carta di Murekatete sarebbe passata spesso nel Pos. Il negozio più gettonato (ben cinque acquisti) è Prima classe Alviero Martini. Tra il 2017 e il 2019 vengono spesi: 188, 280, 736, 270 e 260 euro. Da Bimba e Lola a Lisbona risulta un acquisto da 82 euro il 30 giugno 2019. E ci sono anche gli accessori. Da Sermoneta Gloves a Fiumicino (guanti di alta moda) il 4 gennaio 2019 vengono spesi 125 euro. Da Tiffany a Fondi il 15 maggio 2018 la spesa è da 90 euro. Da Occhialissimi nel 2019 dalla carta partono 198 euro. E per uno Swatch a Fiumicino 49,50 euro nel 2019.Grandi marchi anche per le calzature: da Scarpamania a Latina il costo sostenuto è di 186,98 euro, da Ferrandi a Brescia di 260, da Melluso di 103. Compere anche nei negozi di lingerie: da Intimissimi a Latina 700 euro nel 2018, da Udiz a Namur (Belgio) 34,90 nel 2017. Sono diverse pure le gioiellerie visitate, per una spesa complessiva da 2.230 euro tra il 2018 e il 2019. E c’è una strisciata anche nel Pos di Swarovsky Australia per 401,44 euro. Anche questa spesa è del 2019. Per i profumi i soldi della coop sarebbero stati investiti da Beauty parfums il 6 giugno 2019: la spesa è da 298,90 euro. All’Ikea di Zaventem (Belgio) un acquisto del 2018 è notevole: 1.736,76 euro.Stando alla ricostruzione dell’accusa, «a riscontro della circostanza che, a fronte di un utilizzatore formale indicato nella persona di un dipendente della Karibu, i reali beneficiari risultavano essere gli indagati», nell’ordinanza vengono riportate alcune circostanze. Una commessa di Elena Mirò, «negozio di abbigliamento di media-alta qualità e per taglie comode», annota il gip, ha riferito «di ricordare» come cliente «una donna di colore e dalla corporatura formosa». Mentre nei dati informatici dell’azienda Marie Therese è risultata «censita quale cliente dell’attività dal 2012». L’estetista di Nails & the city di Latina, invece, quando gli investigatori le hanno mostrato le fotografie delle indagate, ha riconosciuto Liliane, la moglie di Soumahoro. Ha ricordato perfino le prestazioni: in almeno una delle due occasioni aveva effettuato «il trattamento di extension delle ciglia per un costo che si aggirava intorno agli 85 euro». Di certo non deve essere entrata Maria Therese al Club 42, famosa discoteca di Latina, il 19 marzo 2017, dove sono stati spesi 120 euro. E ci sono perfino 7,99 euro pagati per due volte per i giochi online della Playstation. Di certo quanto a pranzi e cene gli indagati non sembrano essersi fatti mancare nulla. I conti più alti li hanno pagati al Monaco Coffee di Kigali (Rwanda), dove la cucina europea s’incontra con quella africana. E dove sono stati spesi ben 1.139 euro in una occasione e 762 in una seconda. Ammonta a 500 euro, invece, il conto del ristorante Porticciolo di Fiumicino e a 400 euro quello dell’Enoteca dell’orologio di Latina.All’estero gli indagati avrebbero infine soggiornato in hotel esclusivi e con ogni tipo di servizi. Spiccano il Serena hotel di Rubavu (Rwanda) con una enorme piscina per 2.140 euro nel 2017, il lussuoso Pentahotel di Bruxelles, a soli cinque minuti dall’elegante Avenue Louise, nel quale sono stati spesi 1.173 euro nel 2018, il Villa in the sky, sempre a Bruxelles, per 805 euro, e il famoso Hotel L’Adresse di Parigi, attaccato a Champs Elysées per 933 euro nel 2019. Uno dei pernottamenti, infine, appare coincidere con le attività di Soumahoro ai tempi in cui battagliava per i braccianti foggiani. Mentre Aboubakar probabilmente arringava nei campi, la carta della coop il 14 dicembre 2018 è stata infilata nel pos dell’Up Museum hotel di Foggia. La spesa: 240 euro.
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Andrea Crisanti (Imagoeconomica)