Ansa
Lo Stato islamico vuole distruggere i ponti costruiti dai Talebani con Mosca, Pechino e Teheran dopo l’uscita di scena Usa. E adesso Vladimir Putin teme un’escalation interna.
Il 32° rapporto dell'Analytical Support and Sanctions Monitoring Team «Isil (Da'esh) e Al-Qaeda Sanctions Committee» del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, pubblicato la scorsa settimana, ha osservato che «uno Stato membro ha valutato che al-Qaeda sta dando sempre più forma all'Aqis per estendere le sue operazioni nel vicino Bangladesh, Jammu (città e distretto nella contesa regione del Kashmir amministrata dagli indiani) e Myanmar».
A meno di due anni dopo che il presidente americano Joe Biden ha deciso di ritirare il personale degli Stati Uniti dall'Afghanistan, il paese è diventato non solo un “narco terror state” gestito dai Talebani, dalla Rete Haqqani e da al-Qaeda, ma anche un importante sito di coordinamento per lo Stato islamico del Khorasan anche noto come Isis-K un gruppo terroristico che pianifica attacchi in tutta Europa e Asia e che «conduce complotti contro gli Stati Uniti», secondo una valutazione classificata del Pentagono che ritrae la minaccia come «una crescente preoccupazione per la sicurezza».