storia in tavola

Re e duchi alla corte della cucina modenese
La maestria dei tortellini fatti a mano (iStock)
Per saziare Carlo Emanuele III vennero inventati al volo da una «rezdora» i maccheroni al pettine. Quelli al torchio, invece, deliziarono il palato di Alfonso d’Este. E poi c’è sua maestà il tortellino che, se avanza, dà vita a un altro piatto: il pasticcio.
Dai mitici calzagatti alle crescentine. La cucina di Modena nasce dai campanili
I calzagatti maranesi. Nel riquadro la locandina della passata edizione della sagra
Ogni borgo prepara lo stesso piatto in modi diversi. E la ricetta segretissima della torta degli ebrei fu svelata... per una vendetta.
A Modena c’è una Ferrari in cucina. La «rezdora» è la regina del focolare
Lo gnocco fritto, una delle icone della cucina emiliana e modenese (iStock)
La moglie-mamma governava l’alimentazione di tutti e ogni settimana dirigeva la lavorazione del pane. Si inventava pure i pop corn con grano e saliva. E curava la perfetta realizzazione dello gnocco fritto.
La casatella, Cenerentola ora (quasi) regina
Risotto con la casatella, formaggio a pasta morbida tipico del Trevigiano (Getty)
Il formaggio trevigiano a pasta morbida deve il nome a una tradizione antica che vedeva impegnate le massaie nella trasformazione del latte per consumi domestici. Oggi, invece, si producono 680.000 forme l’anno. Il Consorzio di tutela punta alla loro consacrazione.
Sulle orme di Goethe. Il viaggio (cibario) in Italia di Ada Boni
Ada Boni (Getty Images)
La scrittrice ha saputo raccontare cucina, sapori e tradizioni del Belpaese. Un grand tour gastronomico che va celebrato.
Le Firme

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