La nuova celebrazione appena votata su Francesco d’Assisi e Caterina da Siena obbliga il Quirinale a promulgare con rilievi: il 4 ottobre non può essere allo stesso tempo festa nazionale e solennità civile...
Nel discorso per la festa del 2 giugno, il presidente ha definito l’Italia una «collettività», cioè un insieme di persone con interessi simili. Una bocciofila, in pratica. Ma noi abbiamo una storia comune che non deve essere banalizzata con termini impropri.
Il capo dello Stato era il titolare della Difesa quando scoppiò il caso delle munizioni contaminate. E negò la correlazione con le malattie dei soldati. Ecco perché ora ce l’ha con l’autore del «Mondo al contrario».
Elogio di capo dello Stato e Consulta, che ci terrebbero al riparo dagli errori di Parlamento e governi. Così, la retorica del «popolo» lascia il posto all’idea che la democrazia abbia bisogno di badanti.
Il capo dello Stato festeggia la Liberazione tra scolaresche acclamanti, bandierine e selfie. Ma quando, qualche settimana fa, la Meloni aveva fatto la stessa cosa, si era parlato di figli della lupa e propaganda di regime. Due narrazioni diverse e significative.