2023-05-04
Mattarella potere neutro? Non la bevono neanche i bimbi
Elogio di capo dello Stato e Consulta, che ci terrebbero al riparo dagli errori di Parlamento e governi. Così, la retorica del «popolo» lascia il posto all’idea che la democrazia abbia bisogno di badanti.Il primo editoriale del Corriere della Sera, a firma di Antonio Polito, loda la presenza dei «poteri neutri» incarnati da Quirinale e Corte costituzionale: «custodi» in grado di salvaguardare il nostro ordinamento dagli «errori» in cui possono incappare Parlamento e governo. Ma la sola ipotesi che qualunque potere possa essere neutro non può che destare sospetti. Curiosamente, poi, la tesi della democrazia che ha bisogno di badanti trova sostenitori solo quando il consenso elettorale va in direzioni sgradite: altrimenti, il popolo ha sempre ragione. Fabrizio De André diceva che bisognava fare molta strada «per diventare così coglioni / da non riuscire più a capire / che non ci sono poteri buoni» (Nella mia ora di libertà, un brano che ha compiuto 50 anni). Una rima con «poteri neutri» è meno facile da trovare, e si resta così nel dubbio su come occorra diventare per immaginare «poteri neutri». È però ciò che faceva ieri, sulla prima pagina del Corriere della Sera, Antonio Polito. Il quale - a poche ore dal Mattarella «punk» esibito sulla maglietta da Piero Pelù - stilava una versione appena meno pop del ritratto del capo dello Stato.Presidenza della Repubblica e Consulta sono infatti, secondo l’editorialista, interpreti del «potere neutro», come «eredi moderni» del «monarca costituzionale», cioè di una figura istituzionale pensata per «mitigare i pericoli di dispotismo insiti in quella nuovissima forma di governo che era allora (oltre 200 anni fa, ndr) la democrazia». Quindi l’ex senatore dell’Ulivo spiega i vantaggi di questi illuminati e generosi custodi per il nostro ordinamento: Sergio Mattarella, per esempio, rinsaldando la «pedagogia costituzionale», ha messo in riga tanto la destra che pretende di «separare la Repubblica dalla Resistenza» quanto chi, da sinistra, «si dichiara fiero della nostra guerra di Liberazione ma vorrebbe negarne il diritto al popolo ucraino».E la Corte costituzionale? Anche qui, ecco la grande convenienza di avere qualcuno che non debba rispondere al consenso elettorale: sul caso Cospito la Consulta ha «offerto una soluzione», «dichiarando incostituzionale quella norma del codice penale che impediva al giudice di considerare le attenuanti nel processo per l’anarchico condannato all’ergastolo, aprendo le porte a uno sconto di pena e interrompendo così il suo sciopero della fame». Ecco che il «potere neutro», attingendo alla Costituzione, può «sciogliere nodi che le espressioni della sovranità popolare non sono sempre in grado di sciogliere. E non è forse un caso se l’attuale inquilino del Quirinale provenga dal palazzo di fronte, dove ha servito come giudice costituzionale».Non è in effetti neppure un caso che si sia andati vicini al percorso speculare, con un’ex presidente della Consulta in lizza sia per Palazzo Chigi (ma lì sarebbe stato comunque un «potere neutro»?) sia per il Quirinale. Giunti qui, sorge inevitabile un interrogativo: ma veramente, anche a prescindere da Mattarella, si può pensare di definire «neutro» un potere in quanto tale? Veramente si può usare questa specie di trappola retorica della presunta trasparenza assoluta nel dare a Cesare quel che è di Cesare? Pare di sì. Sarebbe insomma «neutra» la scelta di sciogliere o meno le Camere, di far nascere o meno un governo (citofonare Paolo Savona), di incaricare questo o quel premier in pectore (chiedere a Carlo Cottarelli), di sperimentare praticamente qualunque maggioranza possibile in una legislatura, di spingere o meno il Trattato del Quirinale, di telefonare o meno a Emmanuel Macron in pieno scontro diplomatico tra Italia e Francia, di avallare o scoraggiare una nomina, di rimandare o meno una legge in Parlamento, di chiedere modifiche a un decreto, di dire «non si invochi la libertà» per puntellare le norme sul Covid? Sarebbe, infine, neutro, accettare una rielezione, cosa che secondo molti fa un po’ di attrito con l’articolo 85? Ma una botta di pedagogia costituzionale non si nega a nessuno, figuriamoci a questo, se si tratta di custodire meglio la Carta.Passando alla Consulta «moderatrice», come la chiama Polito, sarebbe dunque neutri i pronunciamenti sul caso Cappato, o sui vaccini? Sarebbe neutro il discorso del presidente, Silvana Sciarra, che di recente ha detto alla Stampa che «si dovrà fare un bilancio molto puntuale in merito a questa apertura di credito al legislatore che, purtroppo, su temi molto sensibili e socialmente rilevanti, non ha portato sempre a risultati soddisfacenti e rapidi per i cittadini»? Sarebbe neutro, infine, rivendicare - come più o meno hanno fatto tutti gli ultimi predecessori dell’attuale guida delle toghe supreme - un ruolo «dinamizzante» dei loro atti, di fatto concorrenziale con il legislatore ma con la piccola differenza che i giudici emanano sentenze non impugnabili?Ma alla fine è ancora sul Quirinale che si va a parare. Perché l’editoriale - nobilmente posizionato in prima pagina - arriva poi a mettere in guardia da eventuali tentativi di andare (peraltro avendone ricevuto un preciso mandato elettorale) verso qualche forma di presidenzialismo, cioè di elezione diretta della prima o della quarta carica dello Stato. Il Corriere incredibilmente spiega che: 1) La scelta del capo di Stato da parte del Parlamento presenta gravi rischi, fin qui evitati perché c’è Mattarella col suo pedigree irripetibile, ma in futuro chissà: l’Aula potrebbe «compiere una scelta sbagliata» (sic); 2) Un’elezione popolare diretta, d’altro canto, può creare «monarchie repubblicane», cosa che 14 anni di mandato invece chiaramente evitano; 3) Pensare di eleggere invece direttamente il leader del governo «rischia di evaporare la legittimazione del presidente della Repubblica», e questo è male sempre alla luce del punto 1, perché siamo una democrazia «così giovane e così contrastata da numerosi contestatori interni». Quindi? Quindi, forse, bastava dire che la «neutralità» del potere va intesa nel senso che il popolo, il consenso, la sovranità, sono ottime cose se vanno nella direzione preferita, altrimenti ecco che alla democrazia serve la badante. E che chi comanda davvero è sempre e comunque molto, molto bravo e indispensabile. Però allora non serve fare di tutto per creare una forma che lo giustifichi.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.