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Paragone è quel che è ma i censori sono peggio
Ansa

Non so quanti voltagabbana ci siano in Parlamento. A occhio direi molti, come molti sono stati nelle passate legislature. E però i giornali hanno deciso di prenderne di mira uno solo, o per lo meno uno che ritengono tale, ovvero Gianluigi Paragone, reo di essere stato un tempo filo leghista e poi di essersi candidato alle ultime elezioni con i 5 stelle. La scorsa settimana, per essersi discostato dalla linea grillina e aver votato contro la finanziaria, l'ex conduttore della Gabbia è stato espulso dai probiviri del partito. Avrebbe potuto finirla lì e traslocare tranquillamente nel gruppo Misto come hanno fatto in tanti, oppure nella Lega, ma Paragone invece si è permesso di reagire, attaccando il Movimento e di conseguenza (...)

Gianluigi Paragone: «Espulsione? Dal Movimento non mi muovo»
Ansa
Il senatore cacciato si sfoga: «Girerò l'Italia meet up per meet up: sono gli attivisti a chiamarmi, per impedirmi di entrare non basterà nemmeno il filo spinato. Di Maio è il nulla, non si rende conto dei danni che fa. Una balla che io passi alla Lega».
Il M5s caccia Paragone dal partito
Ansa
I probiviri decretano l'espulsione del senatore. Intanto Nicola Zingaretti e Virginia Raggi firmano l'intesa per una discarica a Monte Carnevale ed è subito rivolta nelle basi dem e grillina.
Niente pace nel M5s Paragone guida la rivolta anti fondo
Ansa
  • Il partito è spaccato fra favorevoli e contrari, che ricordano il programma elettorale: fra le promesse c'era l'addio al Mes.
  • Richieste sotto la media e crescita dei rendimenti dei titoli a cinque e dieci anni. Gli esperti temono la ristrutturazione del debito unita alle nuove norme sulle emissioni: «Se passa il Mes vendiamo tutto».

Lo speciale contiene due articoli

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