Mark Rutte e Giorgia Meloni (Ansa)
Il segretario Rutte a Roma per il Weimar+: la richiesta è quella di destinare il 3,5 % del Pil per le armi e l’1,5% per la sicurezza nel giro di sette anni. Il ministro degli Esteri ne chiede 10: «La nostra è una posizione ragionevole, ottimista sull’accordo finale».
Emmanuel Macron (Ansa)
Il governo francese spinge la casa d’auto (lo Stato è il primo azionista) a realizzare velivoli senza pilota vicino ai fronti di guerra. Rutte arma la Nato: «Offensiva russa entro cinque anni, aumenteremo la difesa del 400%».
Pedro Sánchez (Getty Images)
Lo spagnolo, mito della sinistra, stanzia altri 4 miliardi per la sicurezza, sforbiciando la scuola. Berlino accelera ancora sul riarmo: esercito pronto a un attacco russo entro il 2028. Tajani: «Per il 5% del Pil chiesto dalla Nato potremmo derogare al Patto di stabilità».
Fabio Mini (Imagoeconomica)
L’ex generale Fabio Mini: «I volonterosi sono nel panico, per questo cercano ogni pretesto per tenere coinvolti gli Usa. Ma così illudono Kiev».