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Ode a una vita senza tirare indietro la gamba
Sinisa Mihajlovic, 1969-2022 (Getty Images)
SinisaMihajlovic aveva un pregio raro nell’ovattato mondo del calcio: difendeva le sue idee, specie quelle scomode come il nazionalismo serbo. Tanti trionfi con Stella Rossa, Lazio e Inter, poi una carriera da allenatore «duro». Si è spento a 53 anni per una leucemia.
Con un decreto l’Italia entra in una guerra mondiale
Vladimir Putin (Ansa)

Ok, Vladimir Putin è un criminale di guerra, destinato a fare la fine di Slobodan Milošević, l’uomo che scatenò la guerra nei Balcani e che, dopo essere stato arrestato per crimini contro l’umanità, morì in una cella del carcere dell’Aia mentre era sotto processo presso il tribunale penale internazionale. Tuttavia, a prescindere da chi è, quali responsabilità abbia e come finirà, una cosa mi pare indiscutibile: noi abbiamo deciso di partecipare a quella che potrebbe essere la terza guerra mondiale con un semplice decreto.

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L'AB-205 (EI-305/mm 80557) in missione in Croazia nel 1992. Nel riquadro i resti dell'elicottero italiano dopo l'abbattimento. (courtesy Il Basco Azzurro)

Il 7 gennaio 1992, nel vivo della guerra serbo-croata, un elicottero italiano con le marche della Comunità Europea fu abbattuto volontariamente da un MiG serbo durante una missione per il mantenimento della fragile tregua. Quattro le vittime italiane e un francese. Per non dimenticarli.

Il braccio armato di Miloševič riaccende la miccia tra Croazia e Serbia
ANSA

Non c'è soltanto il riarmo dei due Paesi a riaccendere le tensioni nei Balcani. C'è anche il piano diplomatico a preoccupare: la delegazione di Zagabria in visita ufficiale a Belgrado la scorsa settimana ha interrotto i colloqui dopo che il leader ultranazionalista Vojislav Šešelj, uno degli artefici della pulizia etnica (che ancora rivendica e si dice pronto a replicare), ha rimosso la bandiera croata esposta al Parlamento e l'ha più volte calpestata.

Đukanović si riprende il Montenegro e ferma l'avanzata di Putin nei Balcani
ANSA

Il candidato socialista, vicino all'Ue e alla Nato, vince con il 54% sul filoserbo e filorusso Mladen Bojanić. Ora i negoziati con Bruxelles potrebbero subire un'accelerata per frenare le ambizioni del Cremlino nell'area. Ma Mosca prepara le contromosse.

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