L’onorevole blocca sfratti risponde al nome di Marco Furfaro, giovane parlamentare del Pd, volto nuovo del partito e frequentatore abituale dei talk show televisivi. Una sua risposta su X a un utente che lo incalzava sulla legge elettorale ci ha incuriosito: «Penso», scrive Furfaro, «che questo Paese abbia tanti di quei problemi che metterci a discutere per un anno intero di legge elettorale sia da privilegiati. Io passo il mio tempo a bloccare sfratti, aiutare le persone che non riescono ad accedere alle cure, precari che non hanno più il lavoro».
Bloccare sfratti? E come? Impedendo fisicamente l’operato dell’ufficiale giudiziario? E i diritti dei padroni di casa?
Abbiamo interpellato Furfaro, che ci ha fornito la sua versione dei fatti: «La sintesi del tweet», dice Furfaro alla Verità, «non rende, ovviamente, il concetto nella sua interezza. Da sempre mi impegno ad aiutare cittadini che non sono in grado, per cause indipendenti dalla loro volontà, di sostenere il costo dell’affitto per un determinato periodo. Si tratta della cosiddetta morosità incolpevole, che consiste nella impossibilità di pagare l’affitto a causa di una consistente riduzione del reddito familiare, avvenuta dopo la firma del contratto. Le cause di questa impossibilità possono essere le più diverse. Mi è capitato di occuparmi anche di anziani che, dopo la morte del coniuge, non riescono più a sostenere l’affitto con la sola pensione. Come ho ripetuto più volte, ci sono centinaia di migliaia di famiglie italiane che rischiano di finire per strada. E rischiano di finirci non per colpa loro ma di un governo che non ferma il suo accanimento sui più poveri».
Il concetto di morosità incolpevole è ben codificato: «I morosi incolpevoli», ribadisce il deputato del Pd, «sono, ricordiamolo, famiglie che non riescono più a pagare l’affitto perché perdono il lavoro, perché, a causa del caro energia, dell’inflazione che riduce il potere d’acquisto delle loro pensioni, o per altre cause, come una malattia grave in famiglia che comporta spese mediche elevate, si ritrovano con il loro stipendio, non basta più. I comuni italiani, per aiutare le persone a non finire in strada, avevano la possibilità di attingere al Fondo nazionale affitti e a quello contro la morosità incolpevole. Il governo Meloni ha deciso di non rifinanziare entrambi i fondi appena insediato, nel 2022, per poi ripristinare con la cifra irrisoria di 20 milioni solo quello contro la morosità incolpevole. È vergognoso lo spettacolo a cui dobbiamo assistere. Un governo che non riesce minimamente a rendersi conto della sofferenza che sta generando accanendosi sui più fragili e sulle famiglie in difficoltà».
Va bene, ma nella pratica lei come si inserisce nella dinamica proprietario-inquilino? «Cerco di far dialogare i proprietari con gli inquilini», precisa Furfaro, «sensibilizzo le amministrazioni dei comuni dove si verificano queste situazioni, mi attivo in ogni modo possibile per evitare che persone perbene si ritrovino senza colpa in mezzo a una strada. È una emergenza alla quale vanno date risposte. Nel dicembre del 2024, a Treviso, Marco Magrin, un uomo di 53 anni, è morto di freddo perché era finito a vivere in un garage senza riscaldamento. Magrin era stato sfrattato dalla sua abitazione perché non aveva più i soldi per pagare l’affitto, nonostante avesse un lavoro regolare ma con uno stipendio troppo basso. Era per l’appunto un moroso incolpevole. Disgrazie come queste non sono frutto del caso, della sfortuna o semplicemente del freddo, queste sono disgrazie che avvengono a seguito di scelte politiche vergognose come quella di definanziare completamente il fondo contro la morosità incolpevole e il fondo affitti. Morire di freddo perché non si hanno i soldi per pagare l’affitto è una cosa vergognosa e inaccettabile per un Paese civile».
Resta però un tema di fondo: al di là delle difficoltà oggettive che possono portare una persona perbene a non avere la possibilità di pagare l’affitto, che fine fa il diritto del padrone di casa a vedersi liberato l’immobile dal moroso? Le famiglie che hanno nel fitto di una abitazione di loro proprietà la principale, o una delle principali fonti di sostentamento sono l’altra faccia della medaglia: senza l’entrata mensile, rischiano di finire esattamente nelle stesse condizioni di chi viene difeso da Furfaro e da chi la pensa come lui.
Un equilibrio difficile, quello tra questi due aspetti, che va trovato certamente garantendo un sostegno a chi realmente è impossibilitato a pagare l’affitto, ma anche tutelando i proprietari degli immobili occupati da inquilini morosi. Proprietari ai quali, a quanto pare, la sinistra non si interessa per niente.







