lorenzo il magnifico

Perugino e il suo tempo in mostra alla Galleria Nazionale dell’Umbria
Pietro di Cristoforo Vannucci, detto il Perugino, Annunciazione Ranieri, 1495/1500.Perugia, Galleria Nazionale dell’Umbria

A cinquecento anni dalla morte, la Galleria Nazionale dell’Umbria dedica una spettacolare mostra a uno dei pittori più celebri del Rinascimento: Pietro di Cristoforo Vannucci, meglio conosciuto come il Perugino. Un’esposizione di grande valore storico e artistico, che attraverso un percorso espositivo di circa 70 opere, da quelle giovanili al famoso Sposalizio della Vergine - realizzato nel 1504 all’apice della sua lunga carriera - restituisce a questo grande artista, un po’ «penalizzato» dal confronto con altri grandi del suo tempo (e dall’allievo Raffaello in primis) il ruolo che il pubblico e la sua epoca gli avevano giustamente assegnato.

Dai Medici ai Rothschild. Le collezioni dei grandi mecenati in mostra a Milano
L'allestimento della mostra «Dai Medici ai Rothschild. Mecenati, collezionisti, filantropi» alle Gallerie d'Italia di Milano. Ufficio Stampa
Alle Gallerie d’Italia di Milano, sino al 26 marzo 2023, una mostra che indaga il ruolo di committenti, collezionisti e filantropi che molti grandi banchieri - o famiglie di banchieri – ebbero a partire dal Rinascimento e per tutta l’età moderna. Oltre 120 le opere esposte, fra cui il San Gerolamo Penitente del Caravaggio, la Madonna della scala di Michelangelo e un’inedita Natura Morta di Giorgio Morandi.
La diabolica forchetta bandita dalla Chiesa
Marchiata come «istrumentum diaboli» per i due rebbi che ricordavano le corna, snobbata dai reali, ha impiegato secoli per farsi accettare. Guelfi e Ghibellini la usarono per distinguersi, ma la riscossa fu nel Rinascimento con Lorenzo il Magnifico.
Fare bene, l’anima dello stile italiano che nessuna crisi ci potrà rubare
La ricerca del buono e del bello è da sempre la vocazione del nostro Paese. E genera una creatività unica che fa tremare l'Europa francotedesca. Anche perché crea un modello contrario alla produzione globalizzata.
Borgia, il «Principe» del sogno italico che venne sconfitto dalla cattiva sorte
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Niccolò Machiavelli si ispirò a Cesare Borgia per il suo libro: credeva che avrebbe unito il Paese. Cinico e intelligente, fu il mandante di molti delitti.
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