2022-12-13
Dai Medici ai Rothschild. Le collezioni dei grandi mecenati in mostra a Milano
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Alle Gallerie d’Italia di Milano, sino al 26 marzo 2023, una mostra che indaga il ruolo di committenti, collezionisti e filantropi che molti grandi banchieri - o famiglie di banchieri – ebbero a partire dal Rinascimento e per tutta l’età moderna. Oltre 120 le opere esposte, fra cui il San Gerolamo Penitente del Caravaggio, la Madonna della scala di Michelangelo e un’inedita Natura Morta di Giorgio Morandi.Sedi di ricche collezioni permanenti che custodiscono preziosi capolavori dell’Ottocento e del Novecento italiano - da tredici bassorilievi del Canova a numerose opere di Fontana, Burri, Vedova e Schifano, passando per il Romanticismo lombardo e straodinari dipinti di Umberto Boccioni – le Gallerie d’Italia di Milano (museo di Intesa Sanpaolo), dagli anni della loro inaugurazione (2011/2012) ad oggi, hanno ospitato, e continuano ad ospitare, mostre temporanee di altissimo profilo, realizzate in collaborazione con prestigiosi musei e istituzioni italiani e internazionali: Canova/Thorvaldsen, per esempio, nel 2019; oppure, un anno dopo, la memorabile Tiepolo. Venezia, Milano, l’Europa. E , ancora, nel 2021, Grand tour. Sogno d'Italia da Venezia a Pompei.Quest’anno, dopo i Marmi Torlonia, le Gallerie offrono i loro eleganti e storici spazi ad un’esposizione che, curata da Fernando Mazzocca e Sebastian Schütze con il coordinamento generale di Gianfranco Brunelli, a poche settimane dall’inaugurazione è giù un successo di pubblico: «Dai Medici ai Rothschild. Mecenati, collezionisti, filantropi » è il titolo; i ricchi banchieri «nelle vesti di mecenati, filantropi e collezionisti», l’originale argomento, quel taglio particolare che attira e incuriosisce i visitatori. Che difficilmente ne usciranno delusi…Ad aprire il percorso espositivo una grande tela del pittore ottocentesco Amos Cassioli, Visita di Galeazzo Maria Sforza a Lorenzo de’ Medici, omaggio ad una delle più potenti famiglie di banchieri illuminati della storia: i Medici. E a Lorenzo, detto il Magnifico, in particolare. Di lui, ago della bilancia della politica italiana rinascimentale, letterato e grande cultore delle arti, un intenso ritratto (datato 1552/53) del Bronzino ne rivela la forte personalità e il piglio sicuro. Lorenzo e i Medici. I primi grandi mecenati. E prima «tappa» dell’esposizione milanese, articolata in ben undici sezioni, ciascuna dedicata ad una figura di banchiere. Perché proprio come la potente famiglia fiorentina, molti dei maggiori mecenati, collezionisti e filantropi di tutti i tempi sono stati anche (o soprattutto) dei grandi banchieri, che hanno voluto consacrare la loro ascesa sociale (al pari di aristocratici e sovrani) proteggendo e incoraggiando gli artisti. Anche acquistandone le opere. Così, nel corso dei secoli, dal Rinascimento ad oggi, nel Vecchio e nel nuovo Continente, hanno fatto le famiglie Giustiniani e Torlonia, Enrico Mylius e Moritz von Fries, Johann Heinrich Wilhelm Wagener, Nathaniel Mayer Rothschild e John Pierpont Morgan. Economicamente potentissimi, hanno sapientemente saputo trasformare il loro patrimonio in capitale culturale e simbolico. E il loro prestigio è salito alle stelle, resi immortali dall’arte che rende immortali. Un’immortalità che, quasi per osmosi, passa dall’artista al committente. L’artista crea e il mecenate acquista. Raccoglie. E crea collezioni. Varie ed immense. Dipinti, sculture, disegni, incisioni, bronzetti, medaglie e costosi cammei. Di tutto questo patrimonio, molti e preziosi i pezzi presenti in mostra. E tra le opere di maggior rilievo, impossibile non segnalareil il Putto con delfino del Verrocchio, la Crocifissione di Annibale Carracci, la Madonna della scala di Michelangelo, il San Gerolamo Penitente di Caravaggio, il Ritratto del conte Josef Johann von Fries di Angelika Kauffmann, il Ritratto di Everhard Jabach di Antoon van Dyck, La fuga di Bianca Cappello da Venezia di Francesco Hayez e l’inedita Natura morta di Giorgio Morandi.Nota a parte merita la sezione finale dell’esposizione, tutta dedicata alla figura del banchiere «umanista» Raffaele Mattioli, protagonista della rinascita economica e culturale nell’Italia del difficile dopoguerra. Grande ammiratore di Giacomo Manzù, Giorgio Morandi e Renato Guttuso, le sue prestigiose acquisizioni per la Banca Commerciale e il suo impegno nella grande editoria hanno costituito uno straordinario esempio, a cui il «Progetto Cultura» - il programma pluriennale delle iniziative culturali di Intesa Sanpaolo - ha dato continuità e conferma.Come ha dichiarato Giovanni Bazoli, Presidente Emerito di Intesa Sanpaolo «La fiducia e l’appoggio accordato a grandi artisti da figure illuminate di banchieri e mecenati hanno prodotto nel corso dei secoli la nascita di tanti capolavori. Alcuni di essi possono essere ammirati in questa mostra grazie ai prestiti concessi da musei nazionali e internazionali. La storia del mecenatismo interessa in modo particolare la nostra banca, costantemente impegnata a promuovere arte e cultura, nel solco dell’esempio lasciato dal banchiere umanista Raffaelle Mattioli».
Foto @Elena Oricelli
Dal 6 dicembre il viaggio della Fiamma Olimpica di Milano Cortina 2026 toccherà 60 città italiane tra concerti, sportivi e iniziative sociali, coinvolgendo le comunità in vista dei Giochi.
Coca-Cola, partner del viaggio della Fiamma Olimpica di Milano Cortina 2026, ha presentato le iniziative che accompagneranno il percorso della torcia attraverso l’Italia, un itinerario di 63 giorni che partirà il 6 dicembre e toccherà 60 città. L’obiettivo dichiarato è trasformare l’attesa dei Giochi in un momento di partecipazione diffusa, con eventi e attività pensati per coinvolgere le comunità locali.
Le celebrazioni si apriranno il 5 dicembre a Roma, allo Stadio dei Marmi, con un concerto gratuito intitolato The Coca-Cola Music Fest – Il viaggio della Fiamma Olimpica. Sul palco si alterneranno Mahmood, Noemi, The Kolors, Tananai e Carl Brave. L’evento, secondo l’azienda, vuole rappresentare un omaggio collettivo all’avvio del percorso che porterà la Fiamma Olimpica in tutta Italia. «Il viaggio della Fiamma unisce storie, territori e persone, trasformando l’attesa dei Giochi in un’esperienza che appartiene a tutti», ha dichiarato Luca Santandrea, general manager olympic and paralympic Winter Games Milano Cortina 2026 di Coca-Cola.
Come in altre edizioni, Coca-Cola affiancherà il percorso selezionando alcuni tedofori. Tra i nomi annunciati compaiono artisti come Noemi, Mahmood e Stash dei The Kolors, volti dell’intrattenimento come Benedetta Parodi e The Jackal, e diversi atleti: Simone Barlaam, Myriam Sylla, Deborah Compagnoni, Ivan Zaytsev, Mara Navarria e Ciro Ferrara. La lista include anche associazioni attive nel sociale – dalla Croce Rossa al Banco Alimentare, passando per l’Unione italiana dei ciechi e ipovedenti – a cui viene attribuito il compito di rappresentare l’impegno civile legato allo spirito olimpico.
Elemento ricorrente di ogni tappa sarà il truck Coca-Cola, un mezzo ispirato alle auto italiane vintage e dotato di schermi led e installazioni luminose. Il convoglio, accompagnato da dj e animatori, aprirà l’arrivo della torcia nelle varie città. Accanto al truck verrà allestito il Coca-Cola Village, spazio dedicato a musica, cibo e attività sportive, compresi percorsi interattivi realizzati sotto il marchio Powerade. L’azienda sottolinea anche l’attenzione alla sostenibilità: durante il tour saranno distribuite mini-lattine in alluminio e, grazie alla collaborazione con CiAl, sarà organizzata la raccolta dei contenitori nelle aree di festa. Nelle City Celebration sarà inoltre possibile sostenere il Banco Alimentare attraverso donazioni.
Secondo un sondaggio SWG citato dall’azienda, due italiani su tre percepiscono il Viaggio della Fiamma Olimpica come un’occasione per rafforzare i legami tra le comunità locali. Coca-Cola richiama inoltre la propria lunga presenza nel Paese, risalente al 1927, quando la prima bottiglia fu imbottigliata a Roma. «Sarà un viaggio che attraverserà territori e tradizioni, un ponte tra sport e comunità», ha affermato Maria Laura Iascone, Ceremonies Director di Milano Cortina 2026.
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Nicola Fratoianni, Elly Schlein e Angelo Bonelli (Ansa)