Fare bene, l’anima dello stile italiano che nessuna crisi ci potrà rubare
La ricerca del buono e del bello è da sempre la vocazione del nostro Paese. E genera una creatività unica che fa tremare l'Europa francotedesca. Anche perché crea un modello contrario alla produzione globalizzata.
Il furbetto del quartiere (televisivo), un tempo sempre pronto a fingersi ostracizzato, ora che non è più in Rai ha l’aria di chi è in esilio (auto imposto). Odia essere definito «buonista», ma c’è un rimedio: basterebbe, una volta tanto, fare vere domande agli intervistati.
In un istituto a Spilimbergo (Pordenone) i docenti invocano la «clausola di minoranza», prevista da una legge del 2015: non possono essere forzati ad agire contro la loro morale. Per loro «Mario» non diverrà «Giorgia».