liliana segre insulti

Le leggi contro l’odio esistono già Il resto è bavaglio
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Se minacce e attacchi sono un vero pericolo, bastano le norme attuali a punirli. Altrimenti rientrano nella libertà di pensiero.
I tifosi della battaglia contro l’odio sono i primi a fare discriminazioni
Ansa
Oggi, con metodi sempre più repressivi, si dice di voler combattere l'intolleranza. Chi esprime disprezzo per i poliziotti, i disabili o gli embrioni non viene mai trattato come un pericoloso hater.
I campi di concentramento nascono quando manca la libertà di espressione
Ansa
Il vero ingrediente fondamentale dei lager non è l'antisemitismo, ma la negazione del diritto di parola. Che è esattamente l'obiettivo della sinistra oggi al potere.
Dalla xenofobia alla lotta al contante. È la dittatura delle finte emergenze
Ansa
  • Il dibattito politico si basa sempre più su presunti temi ineludibili, di fronte a cui è vietato porre obiezioni. Ma è una logica totalitaria: chi non agisce subito e nel solo modo consentito passa per complice del male.
  • Liliana Segre non si era neanche accorta di ricevere 200 insulti razzisti al giorno. Che restano vergognosi, ma sono stati utilizzati per giustificare la censura delle idee.
  • Il sindaco dem Leoluca Orlando intitola il lungomare a Yasser Arafat, capo palestinese che fu colluso con azioni terroristiche ed era nipote del Gran muftì, l'uomo che diede ad Adolf Hitler l'idea dell'Olocausto.

Lo speciale contiene tre articoli.

La chiamano lotta
 alle parole d’odio. Si legge censura per le idee sgradite
Ansa
Con la scusa di liberare il dibattito pubblico e le piattaforme digitali da intolleranti, antisemiti e violenti i progressisti al governo propongono norme che mettono il bavaglio a chiunque rifiuti il pensiero unico.
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