«Winter is coming», l'inverno sta arrivando, recita il claim della serie ormai arrivata alla sua ottava stagione: ma il fuoco del successo di Game of Thrones sembra ancora lontano dallo spegnersi. La serie fantasy ispirata ai romanzi di George R.R. Martin e prodotta da Hbo punta a replicare il boom planetario raggiunto finora: dal debutto nel 2011, a fronte di costi di realizzazione non certo trascurabili, Got è riuscita, caso molto raro nell'industria delle serie tv, nell'obiettivo di incrementare costantemente gli ascolti e di conseguenza i guadagni.
La lavorazione della serie che narra le gesta di Danaerys Targaryen e Cersei Lannister risponde a un cliché ben noto nell'industria del cinema e della tv: chi più spende, più guadagna. E nel caso di Got è stato calcolato che ogni puntata delle prime stagioni sia costata i 6 e gli 8 milioni di dollari: per l'ottava stagione il budget totale è lievitato, secondo Business Insider, a 90 milioni di dollari per 6 episodi, che fa una media – astronomica - di 15 milioni a puntata. Anche i cachet degli attori principali sono di tutto rispetto: nomi come Peter Dinklage, Emilia Clarke, Lena Headey, Kit Harrington e Nikolaj Coster-Waldau, secondo The Standard fino alla settima stagione guadagnavano l'onorevole cifra di 500.000 dollari a episodio; con la nuova stagione lo stipendio è aumentato di altri 200.000 dollari, cifra che rende i protagonisti della serie tra gli attori più pagati dello showbiz televisivo. Vanno poi ovviamente considerati i costi organizzativi, che hanno un impatto considerevole, come vedremo in seguito, sull'economia dei Paesi che ospitano i set: la Bbc ha calcolato in 150 milioni di sterline a stagione la spesa per hotel, ristorazione e servizi per le troupe. Cifre da capogiro, che però, stando ai calcoli, sono state ampiamente ripagate: Game of Thrones, che viene venduta in 173 Paesi del mondo, ha infatti realizzato guadagni compresi tra i 629 milioni di dollari all'anno calcolati da Showtime e il miliardo stimato dal New York Times.
Non è solo merito, ovviamente, degli ascolti: un apporto molto importante arriva dagli accordi di licensing per la vendita del merchandising della serie dei draghi e dei metalupi. Gli accordi sono ben 60, e i prodotti vanno dai classici gadget come magliette e cappellini fino a birra e whisky a marchio Game of Thrones, passando dai giochi da tavolo e da un videogioco ufficiale realizzato da Telltale Games. Con l'arrivo dell'ottava stagione il merchandising di Got si trova un po' dappertutto e si rivolge a tutte le tasche: come spiega Forbes, gli appassionati possono comprare le spade Oathkeeper o Longclaw rispettivamente per 270 o 250 dollari dal sito Valyriansteel.com, o puntare su raffinati portafogli e borsette in pelle, come la Targaryen tote bag della designer Danielle DiFerdinando, o più semplicemente optare per una economica t-shirt da Target. Per chi ama cibi e bevande, sono disponibili i biscotti Oreo in edizione speciale, oltre ai già citati whisky, prodotti da Johnny Walker (White Walker) e Diageo. Non potevano poi mancare le bambole con la testa dondolante (le cosiddette «bobbleheads» ispirate ai personaggi chiave), in vendita dal 14 aprile a un prezzo compreso tra 40 e 65 dollari al pezzo. E anche un colosso del fast fashion come Primark non si è fatto sfuggire l'occasione: nella nuova collezione di articoli per la casa i fan di Game of Thrones troveranno di tutto, dai tappeti alle vere uova di drago come candele. E per gli appassionati di make up, Urban Decay ha annunciato l'uscita di una nuova palette dedicata allo show in concomitanza con il lancio dell'ottava stagione.
Ma la presa di una serie come Game of Thrones sull'immaginario collettivo è tale da influenzare anche i flussi turistici: sempre più viaggiatori pensano ai set degli show tv quando si tratta di scegliere i posti da visitare. Secondo The Week, grazie a Game of Thrones Croazia, Islanda e Irlanda del Nord sono da annoverare di diritto tra le mete più gettonate del 2019. Il quotidiano britannico The Telegraph ha definito questo fenomeno «the Game of Thrones effect»: le località usate come set hanno visto un aumento esponenziale del turismo dal 2011 a oggi, con indubbi vantaggi e anche qualche lamentela. Come nel caso della croata Dubrovnik, più nota ai fan di Got come King's Landing: i residenti si sono lamentati dell'eccessivo afflusso di turisti, che avrebbe trasformato la cittadina in una sorta di Disneyland per gli appassionati della serie. Nel 2010, l'anno precedente all'inizio di Got circa 9 milioni di persone avevano visitato la Croazia: in otto anni la cifra è più che raddoppiata, raggiungendo i 18,4 milioni lo scorso anno. Molti di questi arrivi sono proprio riconducibili al successo della serie dei draghi: oltre a Dubrovnik, infatti, anche location meno note come l'isola di Lokrum – dove nella serie sorge la città fantastica di Qarth – hanno visto un aumento esponenziale delle ricerche. Anche l'Islanda ha visto il numero dei turisti schizzare dai 500.000 del 2010 ai 2,2 milioni del 2018, per un aumento del 340% dovuto anche alla popolarità di Game of Thrones; anche in questo caso molti residenti si sono lamentati della «disneyzzazione» del Paese, con le strade di Reykjavik costellate di negozi turistici pieni di souvenir a poco prezzo. Un aumento delle ricerche e dei visitatori si è registrato anche in Spagna, specie nei confronti della città di Siviglia e di località poco note come le spiagge di Itzurun e l'isoletta di San Juan de Gaztelugatxe. Anche l'Irlanda del Nord, terra di numerose e suggestive location, ha beneficiato di un aumento dei visitatori legato alla serie, con quasi 5 milioni di visite con almeno un pernottamento, che hanno contribuito per circa 1 miliardo di sterline all'economia locale; e in questo caso, spiega il Telegraph, senza fenomeni di «overtourism».
Chiara Merico
Torna Game of Thrones. Aperte le scommesse su chi vincerà la battaglia finale
Due anni di attesa e di silenzi, rotti, solo, da qualche immagine e video. Game of Thrones, tra la settima e l'ottava stagione, ha posto un abisso: ventuno mesi, 631 giorni, la certezza angosciante di una fine imminente. Il tempo è scorso lento e ha nutrito la frenesia dei fan. Una frenesia che, all'indomani del debutto di Game of Thrones 8, può dirsi ripagata.
La serie Hbo, che nella notte tra domenica 14 e lunedì 15 aprile è andata in onda su Sky Atlantic, ha tenuto fede alle promesse disseminate negli anni. Il primo episodio della nuova stagione, l'ultima nella saga creata da George R. R. Martin, è stato acclamato all'unanimità. Per la propria bellezza, per la capacità di non deludere le aspettative, create e nutrite, per la propria solidità narrativa. Game of Thrones 8, la cui versione doppiata sarà in onda su Sky Atlantic dalla prima serata di lunedì 22 aprile, è parso all'altezza delle stagioni precedenti. E, con un solo episodio, ha superato la stasi della stagione 7, ritrovando l'emotività, la forza di quelle passate.
Game of Thrones, stagione 7, non era stato un granché. Ai protagonisti, era come venuta a mancare la parola e, solo sul finale, Il Trono di Spade aveva saputo ritrovare un po' di verve. La serie Hbo, che negli anni si è aggiudicata la bellezza di 47 Emmy, è culminata nella scena epica che ha portato il Re della Notte a cavalcare un redivivo Viserion, distruggendo in sella al drago la Barriera.
La Barriera, per chi non fosse avvezzo alle Cronache di George R. R. Martin, è un'enorme struttura in ghiaccio, neve e pietra necessaria perché ai Sette Regni possa essere assicurata un'adeguata protezione. A costruirla, tenendo gli Estranei e le Terre dell'Eterno Inverno fuori dai confini di Westeros, sono stati sempre i confratelli giurati dei Guardiani della Notte. Ma, nell'ultimo episodio della settima stagione, i confratelli sono caduti. Il Re della Notte, un essere ibrido, creato dai Figli della Foresta conficcando un frammento di vetro di drago nel petto di uno dei Primi Uomini, è riuscito a distruggere quel baluardo prezioso, permettendo all'esercito di non-morti di penetrare a Westeros.
La guerra, dunque, ha avuto inizio e il primo episodio dell'ottava stagione ne ha dato conto. Spiegare come sarebbe parte di quegli spoiler che il web tanto ha imparato a temere. Basti dire, allora, che quest'ultima stagione dovrebbe mettere in scena la battaglia decisiva, tra l'esercito dei vivi e quello dei non-morti, sciogliendo, una volta per tutte, il dubbio che attanaglia le menti dei fan da otto anni e spiegando con ciò chi, tra i Lannister, gli Stark, i Targaryen e vari, riuscirà a salire sull'agognato Trono di Spade. Dopodiché, la saga finirà e al suo posto, come tanti e prodighi figli decisi a tener viva la memoria dei genitori, arriveranno gli spin-off. George R. R. Martin che nulla lascia al caso ne ha già preparati quattro. Il primo, di cui la Hbo ha confermato la produzione, dovrebbe essere un prequel atto a raccontare gli Estranei.
Claudia Casiraghi
A ogni casata il suo whisky per brindare la stagione finale
Come accade per i giovani fan del maghetto Harry Potter che affermano con orgoglio di appartenere a una delle quattro casate di Hogwarts, anche chi segue il Trono di Spade si dice particolarmente legato a una delle famiglie che dominano su Westeros. C'è chi ai draghi di Daneerys Targaryan preferisce l'astuzia di Tyron Lannister e chi ancora si rivede più nelle calde terre di Dorne che nella nevosa Winterfell. Ogni fan ha la sua casata e ora, grazie alla collezione di «Single Male Scotch Whisky» prodotta dalle distillerie Diageo in Scozia, ha anche la sua bottiglia per brindare all'ultima stagione del telefilm. «Ognuna delle preziose distillerie rappresenta caratteristiche uniche e distintive che gli conferiscono personalità inconfondibili e peculiari» e allora ecco che per ogni whisky nasce un cocktail da assaporare da solo o con i propri compagni di casata.
Per i Greyjoy che regnano sul mare non c'è nulla di meglio che una rivisitazione del classico Whisky Sour, preparato con una bottiglia di Talisker, famoso per i suoi sentori marittimi e affumicati e un pizzico di sale marino. La casata Baratheon, ormai estinta - dopo la morte dell'ultimo fratello Stannis in battaglia - si presta a una variante del classico Blood&Sand preparato con un Royal Lochnagar dalle leggere note speziate e dolci insieme al succo di Barbabietola e un goccio di Vermouth dolce. La casata Targaryen invece merita un cocktail fiero e deciso, preparato con del Cardhu, dalle note di mela e pera a cui aggiungere un po' di Sauterne per un gusto più maturo. I Guardiani della Notte non possono si tengono ben lontani dai cocktail e per celebrare si limitano a un buon bicchieri di Oban, dal sentore di caramello salato e arancia fresca, servito - ça va sans dire - con del ghiaccio. La casata dei Tyrell, guidata dalla spietata matriarca Olenna, viene ricordata con del Clynelish, un whisky che proprio come la rosa dorata dei Tyrell nasconde rose appuntite dietro una bellezza mozzafiato. Un liquore profumato che porta con sé una ricchezza di sentori che vengono complimentati dal succo di arancia, di limone e una goccia di Sherry Dry Oloroso. Per la casata Tully, di cui faceva parte la moglie di Ned Stark, è stato ideato un cocktail creato da due semplici ingredienti: tè all'ibisco salato e whisky Singleton dalle note fruttate, per un drink fresco e refrigerante, perfetto per le terre dei fiumi. Per i ricchi Lannister non c'è nulla di meglio del whisky di Islay, molto torbato, e custodito dal prezioso golden syrup, a comporre un drink che sa essere benevolo, austero e audace allo stesso tempo. Agli Stark viene invece abbinato il Dalwhinnie, prodotto in una delle zone più
inospitali della Scozia che rimanda alla forza della casata. Il dolce sentore di miele d'erica tipico di questo whisky va esaltato con una cioccolata calda fondente con un velo di noce moscata.
Mariella Baroli
Il tuo prossimo viaggio? Ad Approdo del Re
Game of Thrones è famoso per aver filmato in ogni parte del mondo e aver portato con sé orde di turisti. Ecco dieci delle location più famose per organizzare il prossimo viaggio:
Castle Ward, Strangford (Irlanda del Nord)
Per incontrare Winterfell, la fortezza di Casa Stark, bisogna raggiungere il nord. La fortificazione usata per le riprese, nota come Castle Ward e oggi patrimonio nazionale, si trova in Irlanda del Nord, a Strangford, ed è molto meno massiccia di come appare nella serie televisiva. Della struttura originale oggi resta molto poco, tanto che è stato necessario l'intervento della computer grafica per rendere l'antico cortile della fattoria e l'unica torre rimasta una vera e propria fortezza. Il suo fascino, tuttavia, rimane immutato: per questo è stata scelta dalla produzione tra le location principali della prima stagione.
Forte Lovrijenac, Dubrovnik (Croazia)
Costruito in soli tre mesi nell'Undicesimo secolo per proteggere la città dal dominio della Repubblica di Venezia, ancora oggi Forte Lovrijenac sorveglia l'intera costa di Dubrovnik, in Croazia, con i suoi 37 metri d'altezza. È un luogo d'astuzia e di giochi di potere sia nella saga che nella realtà: in Game of Thrones Forte Lovrijenac è stato trasformato nella Fortezza Rossa, il castello reale ad Approdo del Re all'interno del quale è posto il conteso trono di spade. La baia sulla quale si affaccia, poi, è stata teatro dell'incredibile «Battaglia delle Acque Nere», una delle più memorabili di tutta la serie televisiva.
Fortezza di Minčeta, Dubrovnik (Croazia)
Costruita nel Quattordicesimo secolo per proteggere la città di Dubrovnik dalle invasioni provenienti da terra, la fortezza di Minčeta vanta una torre divenuta oggi uno dei punti panoramici più belli di tutta la località croata. Ne Il Trono di Spade le sue possenti mura compaiono nei panni di quelle della Casa degli Eterni, l'edificio in cui dimorano gli anziani stregoni di Qarth e dove Daenerys Targaryen ha alcune visioni su se stessa e sul suo futuro. Uno dei momenti più importanti della seconda stagione.
Palazzo di Diocleziano, Spalato (Croazia)
Per incontrare Daenerys Targaryen e i suoi tre magnifici draghi de Il Trono di Spade, bisogna invece recarsi al Palazzo di Diocleziano, cuore dell'antica Spalato. Costruito tra la fine del Terzo e l'inizio del Quarto secolo, l'edificio e le sue mura abbracciano tutto il centro storico trasformando l'intero complesso da «semplice» dimora di un Imperatore romano a cittadella fortificata. Caratterizzato da alte arcate e colonne in marmo, oggi è Patrimonio UNESCO e uno dei luoghi più visitati della città croata.
Fortezza di Clissa (Croazia)
In Dalmazia, su una collina rocciosa poco distante dal mare, sorge la fortezza di Clissa, uno degli edifici più antichi di tutta la Croazia. Ne Il Trono di Spade la Fortezza di Clissa compare, sovrastata da una grande piramide che nella realtà non esiste, come Meereen, una delle grandi città schiaviste: la strada tortuosa che porta alla sua cima e la sua posizione si sono rivelate perfette per portare in vita la città raccontata all'interno delle Cronache del ghiaccio e del fuoco di Martin.
Alcázar di Sevilla (Spagna)
La splendida architettura moresca dell'Alcázar di Sevilla l'ha fatto diventare Patrimonio UNESCO nel 1987 e più recentemente l'ha fatta scegliere dalla produzione di Game of Thrones per «interpretare» Dorne, la roccaforte di Casa Martell e cuore della capitale del Principato di Dorne, uno dei regni meridionali di Westeros. I suoi giardini, le sue stanze e le sue vasche compaiono più volte nella serie HBO, regalando agli spettatori l'atmosfera mediterranea dell'Andalusia.
Castello di Trujillo, Cácares (Spagna)
Nella rurale Extremadura, una delle comunità autonome spagnole, c'è uno degli edifici più massicci di tutto il Paese: il Castello di Trujillo. Fu costruito nel Tredicesimo secolo a Cácares su ciò che rimaneva di un'antica fortificazione araba e, nonostante i secoli trascorsi e qualche modifica, ha mantenuto alcune delle caratteristiche tipiche degli edifici militari musulmani, come le torri quadrate, vere protagoniste della struttura. Anche nella serie televisiva il castello è uno dei più importanti di tutta la storia de Il Trono di Spade, ossia l'imponente roccaforte di Casa Lannister: Castel Granito. Un nome che sarebbe perfetto anche nella realtà.
Forte Manoel (Malta)
Come dimenticare la decapitazione di Ned Stark avvenuta sui gradini del Grande Tempio di Baelor, ad Approdo del Re? Nella realtà quelle scale appartengono a Forte Manoel, sull'isoletta omonima maltese, non distante dalla capitale La Valletta. La struttura nacque nel Settecento per volere dei Cavalieri di Malta e, dopo essere diventata proprietà del Governo Inglese, fu chiusa all'inizio del Novecento e mai più riaperta a causa dei numerosi danni subiti durante la Seconda Guerra Mondiale. Nonostante questo, la produzione de Il Trono di Spade è riuscita a ottenere l'autorizzazione per girare al suo interno alcune delle scene simbolo della prima stagione.
Monastero di Sant Pere de Galligants, Girona (Spagna)
Il monastero di Sant Pere de Galligants è uno dei migliori esempi di architettura romanica catalana in Spagna. Costruito a Girona nel Decimo secolo, nel corso degli anni ha subìto alcune modifiche strutturali che lo hanno reso più simile a una fortezza che a un semplice edificio religioso. Oggi è sede del Museo Archeologico della Catalogna e attraverso le tante testimonianze ospitate al suo interno prova a raccontare la storia del suo territorio. Anche ne Il Trono di Spade è un luogo di cultura e di studio, perché è stato utilizzato come location per La Cittadella, nella quale è custodito il sapere del Continente Occidentale e dove Samuel Tarly giunge per diventare Maestro. Un luogo di conoscenza nella realtà e nella fantasia.
Cittadella di Essaouira (Marocco)
Essaouira si trova nel Marocco occidentale, affacciata sull'Oceano Atlantico. Fondata dai mercanti Cartaginesi, la cittadina è caratterizzata da una città vecchia (la medina) dichiarata Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO, da un porto vivace e da una cinta muraria che oggi la difende dalle onde e che un tempo era una vera e propria fortificazione contro gli attacchi nemici provenienti dal mare. La sua atmosfera mediterranea si è rivelata perfetta per portare sul piccolo schermo Astapor, una delle città della Baia degli Schiavisti, e proprio sulle sue mura sono state girate alcune scene fondamentali di Game of Thrones legate alla liberazione dell'esercito degli Immacolati da parte della Regina dei Draghi.
Le location di Game of Thrones