Alta tensione per il ritardo nella consegna del secondo gruppo di rapiti. Per la milizia, sono stati violati gli accordi sugli aiuti. Gerusalemme smentisce: «Rilasciate i prigionieri o ricomincerà l’offensiva».
Il premier israeliano cede all’opinione pubblica: concessi giorni di tregua e tre prigionieri palestinesi rilasciati per ogni ebreo liberato da Hamas. Qatar e Stati Uniti ottimisti sul buon esito della trattativa.
Comoda la differenza tra comunità ed entità statuale. Aveva ragione Martin Luther King: chi attacca Israele ce l’ha con gli ebrei. Ma è solo grazie ai kibbutz se un deserto è diventato prospero. Anche per i palestinesi.
Come Fabio Fazio, pure il Sermig di Torino silura il ricercatore egiziano. Era un’icona da santificare, adesso è diventato motivo di imbarazzo per i progressisti. Che, come al solito, fanno l’unica cosa che sanno fare: mettere il bavaglio alle figure sgradite.
Il leader israeliano presenta a un commosso Anthony Blinken gli scatti dell’orrore. Poi ne mette tre anche sui social. Intanto Hamas chiama i musulmani alla «giornata della collera», mentre l’Iran e sauditi si coalizzano.