gioielli

«Addio frecce, Cupido usa i diamanti: così un amore diventa per sempre»
Nel riquadro: Giorgio Re, ad di Recarlo
Giorgio Re, ad della maison Recarlo: «Dai disegni alla scelta delle gemme, facciamo tutto in casa affidandoci alle mani esperte dei nostri artigiani. Siamo a quota 700 negozi tra Italia ed estero».
Sulle carte prepagate intestate alla coop di famiglia gli inquirenti hanno scoperto pagamenti per 370.000 euro tra acquisti di oggetti di lusso, pernottamenti in hotel esclusivi e cene da 1.000 euro al ristorante.
«La mia bigiotteria d’arte porta gioia e luce»
Nel riquadro a destra Susanna Lissignoli (Thot gioielli)
La fondatrice di Thot gioielli Susanna Lissignoli: «Uso ottone placcato oro 24 carati, pietre semipreziose, resine tornite a mano, vetri, cristalli e strass. Creiamo pezzi unici tutti fra Bergamo e Firenze. Per il 90 per cento vendiamo all’estero: la Cina è il nostro mercato principale».
Beni rifugio, quando i vini di pregio 
fanno meglio di arte e  gioielli

I vini di pregio sono un bene rifugio

Non c’è solo l’oro: tra i “beni rifugio” ricercati dagli investitori durante i periodi di incertezza economico-finanziaria per diversificare il proprio portfolio e proteggersi dall’inflazione spicca il mercato dei vini di pregio. Ed è quello che si sta registrando in questo tornante, tra crisi pandemica non ancora superata e venti di guerra. Ad essere attirati non sono solo collezionisti e appassionati ma anche chi è in cerca di rendimenti e vuol proteggere i risparmi dall’aumento dei prezzi.

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«Creo gioielli pensati per le donne che amano comprarseli da sole»
Ippolita Rostagno (Facebook)
Ippolita Rostagno, fondatrice dell’omonimo marchio nato negli Stati Uniti: «A Firenze non credevano in me. Ora apro a Milano la prima boutique europea».
Le Firme

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