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Istat, Pro Vita & Famiglia: «Diminuiscono i figli, ma il problema era il nostro Congresso di Verona»

«Continuano a diminuire i nati in Italia, ma il problema era il nostro Congresso di Verona. Oggi ai pentastellati Di Maio e Spadafora, che tante polemiche hanno sollevato contro quello che è stato un dibattito a 360 gradi su natalità e famiglie, vorremmo fare una domanda: cosa avete fatto e state facendo per fermare il declino?» hanno dichiarato Toni Brandi e Jacopo Coghe, presidente e vice presidente di Pro Vita & Famiglia e già organizzatori del World Congress of Families, commentando gli ultimi dati dell'Istat sulla natalità e fecondità della popolazione residente - Anno 2018.

«Il numero medio di figli per donna scende ancora attestandosi a 1,29 - hanno continuato - e nessuno ha il coraggio di denunciarne la causa. Vogliamo finalmente parlare delle tante, troppe, difficoltà che spesso le famiglie devono affrontare, dove mamma e papà lavorano entrambi molti ore e senza un regime di protezione sociale degno di questo nome? Se la Francia è un vero "paradiso" per le famiglie, noi siamo l'inferno e grazie all'opposizione del MoVimento 5 Stelle non abbiamo una cultura familiare degna di questo nome».

«Noi rilanciamo - hanno concluso Brandi e Coghe - quanto proposto come Congresso delle Famiglie: un Fondo Salva-Famiglie in particolare nei confronti dei nuclei disagiati, dei disabili, di chi ha problemi reali. Questi sono i veri Fondi Salva-Stati, altro che Mes».

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Ansa

«Grazie a Verona, dopo un primo momento di confronto e scontro, il governo oggi ha promesso nel prossimo Def tagli delle tasse e aiuti alle famiglie. È la vittoria degli sfigati». Queste le parole di Toni Brandi e Jacopo Coghe, rispettivamente presidente e vicepresidente del Wcf Verona e di Pro Vita e Famiglia, dopo le parole del vice premier Luigi Di Maio a margine della sua visita a Vinitaly 2019. «Se essere sfottuti è servito ad ottenere questa promessa, ben venga l'insulto e la discriminazione più violenta» - hanno aggiunto - «perché l'importante per noi è ottenere risultati. Serve un vero e ampio sostegno alle famiglie che vada a rimediare anche al taglio del bonus per baby sitter e asili nido annunciato dall'Inps in un comunicato di fatto smentendo Di Maio». Concludono Brandi e Coghe: «Noi chiediamo interventi sistemici, a lungo termine e su larga scala. E lo chiediamo a maggior ragione dopo aver letto che dal prossimo anno ci saranno quasi settantamila alunne e alunni in meno nelle aule italiane. È un indice di sconfitta per tutti, la battaglia alla denatalità deve partire oggi, perché domani è troppo tardi».

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«Ora basta. Medioevo, violenza contro le donne e oggi di nuovo il ritornello delle donne rinchiuse a casa. Lo storytelling di Luigi Di Maio contro Verona continua e nonostante centinaia di agenti siano stati mobilitati nella città di Romeo e Giulietta per colpa dell'odio ideologico che anche i pentastellati hanno scatenato contro di noi, lui continua ad alimentarlo ricoprendo cariche istituzionali che dovrebbero donare senso di responsabilità e rispetto della verità. Ci segnali anche un solo intervento nel Congresso dove si è detto quanto afferma lui, che si può nascondere vigliaccamente dietro l'insindacabilità legata al suo incarico e al fatto che querelarlo sarebbe inutile». Toni Brandi e Jacopo Coghe, presidente e vice presidente del Congresso mondiale delle famiglie e di Pro Vita e Famiglia, si scagliano così contro il vicepremier pentastellato che oggi a Mattino Cinque ha parlato del Wcf Verona come di un popolo che vuole rinchiudere le donne in casa. E aggiungono: «Proprio nei giorni in cui si teneva il Congresso delle Famiglie a Verona, si è parlato di una iniziativa parlamentare del Movimento che punta a portare l'Italia sul percorso intrapreso dalla Svizzera che prevede fino a tre anni di reclusione per i cosiddetti reati di omofobia e transfobia. Fake news come quelle che spaccia costringeranno milioni di italiani come noi alla galera o alle multe? Con qualche soldino pensano di silenziare chi censureranno? Ma noi non abbiamo paura caro Di Maio e segnaliamo che da oggi, anche grazie alle nostre battaglie, i termini madre e padre sono tornati una realtà perché in Gazzetta ufficiale col decreto del Viminale è stato sostituito quello generico di genitori».

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