In vista di un primo taglio dei tassi, a Francoforte si accende lo scontro tra chi (gli italiani del board) chiede altri stimoli all’economia e chi, invocando prudenza, in realtà punta a impedire che cresca il potere d’acquisto.
Arriva la scontata riduzione dello 0,25% (unico a votare contro l’austriaco Holzmann), ma la Bce non dà nessuna indicazione sulle mosse future lasciando i mercati nell’incertezza. Preoccupa ancora l’inflazione: i dati saranno valutati volta per volta.
Il presidente parla di cambio di rotta entro l’estate. Fabio Panetta vuole l’accelerazione; Olanda e Austria frenano. Però nessuno sembra fare i conti con il picco di inflazione in arrivo per le tensioni in corso nel Mar Rosso.